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Acetosa: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

L’Acetosa Rumex acetosa, è una pianta officinale facente parte della famiglia delle Polygonaceae. Presenta un sapore leggermente amaro, mentre molto note sono le sue proprietà digestive, motivo per cui viene largamente utilizzata in campo erboristico.

Che cos’è l’Acetosa?

L’acetosa, è si una pianta officinale, ma prima di tutto è una pianta erbacea perenne, che può raggiungere un’altezza di almeno 2300 metri. Il suo fusto è rossastro e vuoto all’interno, le sue foglie hanno grandi dimensioni e un colore verde scuro, mentre i suoi fiori possono essere sia rossastri che verdi, e crescono in grappoli.

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L’acetosa cresce comunemente in Italia, sia in zone marittime che montuose, in vasti luoghi aperti come i prati e sulle rive dei corsi d’acqua. E’ una pianta che si può cogliere in qualsiasi periodo dell’anno, e di essa si può raccogliere tutto, visto che dalle radici ricresceranno nuove foglie.

Alcuni cenni storici

Già in passato l’acetosa era molto conosciuta per le sue proprietà officinali, gli Egizi e i Romani, solevano per questo motivo adoperarla come condimento in brodo di pollo con lenticchie e pomodori.

Raggiunse il suo picco massimo di notorietà soltanto con l’avvento di Carlo Magno, espandendone la coltivazione anche nei chiostri dei monasteri.
Nel Medioevo i medici usavano l’acetosa contro peste e colera, e con la stessa si provava a curare anche lo scorbuto, ovvero un’affezione che si contraeva dalla mancanza di vitamina C.

Proprietà e Benefici dell’Acetosa

Vista la presenza degli ossalati e degli antrachinoni, all’acetosa sono state riconosciute proprietà digestive, depurative, diuretiche e antinfiammatorie, ma anche modeste proprietà emmenagoghe e stomachiche.

principi attivi più importanti contenuti nell’acetosa sono:

  • vitamina C (almeno 80 mg su 100 g che è la metà del fabbisogno giornaliero),
  • ossalati di calcio e di potassio,
  • acido ossalico, tartarico e tannico,
  • antrachinoni,
  • amido,
  • mucillagini,
  • oli.

Il particolare sapore acidulo gli viene dato dalla presenza di ossalato di calcio.
L’acetosa viene inoltre consigliata in caso di:

  • Problematiche dell’apparato digestivo,
  • Emorroidi,
  • Ulcerazioni della bocca,
  • Mancanza di appetito.
  • Febbre.

Utilizzi dell’Acetosa

Le parti utilizzate dell’acetosa sono foglie, fusti freschi e radici. Il sapore acidulo si avverte solo nel momento in cui questa la si mangia fresca, e può essere consumata in insalate, insieme agli spinaci e alle verdure cotte.

Ad uso interno, e soprattutto in campo erboristico, viene usata la pianta per intero e le foglie più giovani. Preparando un decotto, è possibile agire contro gengiviti ed infiammazioni della bocca, oltre ad essere diuretico e rinfrescante.

E’ possibile utilizzare i cataplasmi delle foglie fresche per combattere le irritazioni cutanee generate dalle punture degli insetti.
Un pediluvio con il decotto a base di acetosa, decongestiona e favorisce la circolazione sanguigna nei piedi.

Dalla radice, che viene estratta nella stagione autunnale e poi messa in infusione o decotta, è possibile estrapolare la sua azione lassativa e diuretica.
Per chiudere i pori dilatati, eliminando così i punti neri, basta fare un impacco di foglie fresche di acetosa, tagliuzzate e poi sparse per bene sul volto.

In campo fitoterapico, è possibile utilizzare la tintura madre ottenuta direttamente dalla pianta estratta per intero, che svolge un’azione lassativa, antianemica, depurativa, ed agisce inoltre contro la dermatosi.

Controindicazioni dell’Acetosa

I derivati dell’acetosa possono essere potenzialmente nefrotossici, risulta perciò non indicata per i soggetti con calcoli, artrite, gotta, reumatismi e iperacidità.

Nei soggetti che hanno fatto un largo consumo di foglie essiccate, sono stati accertati degli avvelenamenti con successive lesioni renali.

La pianta risulta inoltre incompatibile con l’acqua minerale in generale e con i contenitori fatti di rame.

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