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Sindrome Stanchezza Cronica: che cos’è, cause, sintomi e possibili cure

Sindrome Stanchezza Cronica: che cos'è, cause, sintomi e possibili cure

La Sindrome dovuta a stanchezza cronica risulta essere un fastidio estremamente complesso, distinto da una sensazione di sforzo permanente e mancante di motivazioni evidenti. Coloro che ne sono affetti non tendono a soffrire di taluna malattia caratteristica e non traggono alcuna beneficenza dall’ozio.

I moventi che tendono a provocare la fuoriuscita di codesta sindrome restano ad oggi non conosciute; a tal proponimento si sono espresse certune congetture, che tuttavia non presentano tuttora soddisfacenti dimostrazioni in ambito scientifico.

Al di là del percepire costantemente stanchezza, i soggetti affetti da sindrome da stanchezza cronica tendono ad avvertire ulteriori malesseri, similmente alle sintomatologie di un’indisposizione.
Sfortunatamente, tutt’oggi non c’è stata alcuna identificazione di una terapia particolare.

Che cos’è la Sindrome Stanchezza Cronica

Codesta Sindrome da stanchezza cronica, conosciuta anche come Sindrome da fatica cronica, CFS o Encefalomielite Mialgica, risulta essere un fastidio permanente, privo di spiegazione e non placabile in nessun modo.

Coloro che ne sono soggetti, difatti, la sensazione di prosternazione non tende ad attenuarsi col sonno e non derivano (ossia non è associato) da complicazioni per quanto concerne lo stato di salute o da disciplina sportiva propriamente vigorosa.

EPIDEMIOLOGIA

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Dal punto di vista di una ricerca statistica britannica, in Gran Bretagna i soggetti affetti da Sindrome da stanchezza cronica risultano essere all’incirca 250.000.
Patologia che tende a colpire qualsiasi persona è l’Encefalomielite mialgica, ciò nonostante risulta essere maggiormente costante in soggetti di età fra i 40 e i 50 anni, prediligendo le donne (circa il 60-85% risultano essere donne).
I soggetti aventi un’età compresa fra i 13 e i 15 anni, tendono ad essere affetti da Encefalomielite mialgica.

Causa della Sindrome da stanchezza cronica

Malgrado le molteplici ricerche, gli studiosi non sono ancora stati capaci di identificare le giuste ragioni della Sindrome da stanchezza cronica.
Le svariate presupposizioni sinora enunciate hanno considerato:

  • Infezioni di tipo virale. L’archetipo di una congiuntura con taluni virus tende a nascere dal fatto che molteplici soggetti affetti da Sindrome da stanchezza cronica hanno provato dolore, precedentemente (ossia prima di prendere una malattia di Encefalomielite mialgica), di talune patologie virali. Le patologie virali indagate risultano essere il Virus di Epstein-Barr (causa di mononucleosi), l’Herpesvirus umano 6 e il Virus della Leucemia del topo;
  • Malformazione del sistema immunitario. Taluni ricercatori hanno evidenziato che il Sistema immunitario di certuni soggetti, affetti da Sindrome da stanchezza cronica, tende a funzionare in modo inadeguato. Ciò nonostante, non risulta essere evidente quella che è la congiuntura fra le circostanze doppie devianti;
  • Mancato bilanciamento ormonale. Una cifra cospicua di soggetti affetti da Sindrome da stanchezza cronica tende a presentare sbilanciamenti ormonali dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. É opportuno deliberare se le circostanze risultino una il risultato dell’altra;
  • Complicazioni psicologiche. Diversificati soggetti affetti da Sindrome da stanchezza cronica hanno, in passato, passato lassi di tempo stressanti o forti traumi emotivi. Resta al momento da precisare come codeste condizioni incidano sulla fuoriuscita della patologia;

Sintomatologie e complicazioni

Codesta Sindrome da stanchezza cronica tende ad essere differenziata da una sensazione di defaticamento permanente (risulta essere la sintomatologia predominante), fiancheggiato da una sequenza di malesseri meno importanti, di segno cronico, che per qualche aspetto si presentano simili ad un’indisposizione.
Talune patologie tendono ad essere raccolte in diversificati punti, ben 8, ossia:

  1. Carenza di funzione mnemonica e concentramento;
  2. Malessere ai muscoli (mialgia) privo di motivazione;
  3. Malessere alla gola costante e ripetuto;
  4. Linfonodi ingranditi, sia sulla zona del collo che sulla zona delle ascelle;
  5. Malessere alla testa alquanto incessante;
  6. Dolenza agli arti (artralgia);
  7. Sonnolenza non ristoratrice;
  8. Spossatezza vigorosa e ampliata, anche successivamente alle 24h dall’ultima attività fisica o mentale;

Peculiarità dello sforzo

La sensazione di sforzo tende ad essere rappresentato da soggetti sotto forma di indebolimento, stanchezza. In aggiunta, codesto senso:

  • NON tende ad alleviarsi neanche col sonno adeguato;
  • tende ad aggravarsi decisamente successivamente all’eccessivo sforzo fisico o mentale (solitamente, in codesti casi, le illazioni subentrano 1 o 2 gg dopo);

Quando consultare uno specialista?

Per le peculiarità del sintomo, codesta Sindrome da stanchezza cronica tende a far sovvenire anomalie alquanto gravose (e teoricamente alquanto rischiosi), come:

  • La patologia di Lyme;
  • Taluni malesseri del sonno;
  • Una elevata depressione;
  • La tossicodipendenza;
  • Il diabete;
  • L’ipotiroidismo;
  • La mononucleosi;
  • La sclerosi multipla;
  • Il lupus eritematoso sistemico;
  • L’epatite cronica;

Quanto a ciò, nel caso in cui la sensazione di sforzo è prolungata e se, specialmente, non segnala risoluzioni, neanche successivamente al lasso di totalitario ozio, è opportuno consultare sin da subito uno specialista di fiducia.

Nel momento in cui la spossatezza e la sensazione di sforzo eccessivo, il soggetto tende a sentirsi totalmente mancante di energia: non ha la capacità di svolgere le competenze semplici, ha difficoltà nel muoversi e nel sollevarsi dal letto e, perfino, ha impossibilità nell’abbandonare la residenza.
Ciò può separarlo dall’ambito sociale, trascinarlo allo stato depressivo o spingerlo ad allontanarlo irreversibilmente dal lavoro.

Prognosi

Non esiste attualmente un test diagnostico specifico per la sindrome da stanchezza cronica.
Non vi è ad oggi una diagnosi specifica per la Sindrome da stanchezza cronica. Dunque, al fine di sancire se un soggetto è affetto o non da Encefalomielite mialgica, lo specialista tende, precedentemente, abolendo le patologie che comportano sensazione di sforzo somigliante (prognosi differenziale) e, dipoi, esaminando le sintomatologie descritte difilatamente dal soggetto affetto.

Indispensabile, per la transizione conclusiva, risulta essere il sussidio di quanto editato dal Centro Statunitense per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CDC) circa la Sindrome da stanchezza cronica.

N.B. negli USA, il CDC è l’Istituto Nazionale di sanità pubblica. Codesto organismo giova di specialisti, biologi, farmacologi e diversificati conoscitori al fine di tracciare le peculiarità basilari (dai moventi alle sintomatologie, sino alle prognosi e alla precauzione) delle svariate patologie.

Prognosi differenziale

Uno specialista, precedentemente all’attenta valutazione della Sindrome da stanchezza cronica, deve essere certo del fatto che la sensazione di sforzo costante non sia connesso a:

  • Fastidi del sonno, come la Sindrome delle apnee ostruttive del sonno, la Sindrome delle gambe senza riposo o l’insonnia;
  • Complicazioni di stato fisico gravose e croniche, tra cui anemia, diabete e ipotiroidismo. In codesto caso, risultano essere di rilevante spessore gli esiti da laboratorio sul sangue del soggetto affetto;
  • Patologie psicologiche e mentali, tra cui depressione, ansia, disturbo bipolare e schizofrenia. In codesto caso, risulta essere valido consultare un medico di fiducia di tale ambito;

Principio di prognosi

Secondo quanto detto dal CDC americano, la sensazione di sforzo durevole tende ad essere congiunto alla Sindrome da stanchezza cronica (in pazienti di età adulta) se:

  • è in corso da circa 6 mesi, non è determinato da una vigorosa attività fisica e non è connesso a certuno malattia patologica peculiare;
  • Diminuisce sintomaticamente qualunque tipologia fisica elaborata da un soggetto;

N.B. nei soggetti di età giovanile, è soddisfacente che la sensazione di sforzo sia in azione da 3 mesi.

Possibili cure

Ad oggi, non vi è terapia particolare che si riprenda dalla Sindrome da stanchezza cronica. Vi sono, ciò nonostante, dei trattamenti e delle cure terapeutiche il cui fine è quello di attenuare le sintomatologie.
Ci sono stati dibattiti (e vi sono tutt’oggi) per quanto concerne l’autentica efficienza di codeste cure e tattiche, poichè non tutti i soggetti riescono a trarre da questi vantaggi; in taluni casi, si partecipa ad un aggravamento del sintomo.

Cura Terapeutica Cognitivo Comportamentale ì

La finalità della cura terapeutica cognitivo-comportamentale consiste nell’istruire il soggetto per quanto concerne il comprendere la patologia di cui è affetto e a riconoscere le sintomatologie, al fine di dominarli. Generalmente, la concretizzazione di codesta cura terapeutica è destinata alle patologie mentali, seppur gli specialisti del settore abbiano evidenziato che è efficiente anche al fine di contrastare la sindrome da stanchezza cronica. Taluni soggetti affetti da Encefalomielite mialgica, esaminati con cure terapeutiche cognitivo-comportamentali, hanno difatti presentato di essere capaci di “accogliere” la corrispettiva condizione e di “rispondere” alle sintomatologie, senza essere condizionati dalle stesse.
Ciò nonostante, è opportuno tenere a mente che sono subentrate anche circostanze all’interno del quale i sintomi non sono migliorati, ma bensì peggiorati.

Cura terapeutica struttura sull’attività Progressiva

La cura terapeutica strutturata sull’attività progressiva (in lingua inglese Graded Exercise Therapy, GET) prevede il far svolgere al soggetto dell’esercizio fisico a forza e decorso in aumento. Ciò vuol dire che all’inizio l’attività fisica durerà poco e sarà lievemente intensa; successivamente, col decorso settimanale, si tenderà ad aumentare l’attività fisica che durerà maggiormente e sarà intensa.

Risulta essere fondamentale che decorso e forza accrescano pian piano; poiché in caso contrario, la cura terapeutica strutturata sull’attività fisica progressiva avrebbe risultati contrari. Gli esercizi in maggior misura consigliati dai fisioterapeutici risultano essere: nuoto, passeggiata e corsa.

Prodotti Farmaceutici antidepressivi

Soggetti affetti da Sindrome da stanchezza cronica può comportare l’allontanamento sociale e stati depressivi. In tal caso, è concepibile che lo specialista raccomandi dei prodotti farmaceutici antidepressivi, ad esempio l’amitriptilina (antidepressivo triciclico).

N.B.: la terapia edificata unicamente sull’utilizzo di prodotti farmaceutici antidepressivi risulta essere lievemente efficiente e non consigliato. Bisogna, specie nel caso in cui subentri la depressione, consegnarsi ad uno specialista della psicoterapia.

Attenzione: tale amitriptilina è sconsigliata nel caso in cui ci siano malesseri al cuore.

Prodotti farmaceutici antidolorifici

I soggetti affetti da elevati malesseri ai muscoli e agli arti possono assimilare prodotti farmaceutici antidolorifici, seppur solamente su ricetta del medico.

Suggerimenti e ulteriori cure

Nell’effettuare gli svariati esercizi fisici, un’ottima tattica al fine di declinare risultati contrari prevede il proseguire pian piano, con calma e apportando su un registro le corrispettive percezioni.
In aggiunta, risulta essere importante variare giorni di attività a giorni di riposo, andando a rispettare in maniera diligente codesta variazione, senza oltrepassare, anche quando la sensazione di spossatezza risulti affievolita.

I soggetti affetti da sindrome da stanchezza cronica, gli specialisti raccomandano il più delle volte di:

  • declinare stati di stress;
  • declinare la consumazione di bibite con alcool e caffeina;
  • Non superare con le dosi di zucchero e con dolcificanti artificiali;
  • declinare qualunque prodotto alimentare o bibita di cui si è intolleranti;
  • nutrirsi con pietanze minime, seppur più volte al giorno;
  • rifilarsi del tempo, nel decorso del giorno, al fine di allentarsi;
  • addormentarsi allo stesso orario e declinare i prolungati sonnellini nel decorso del giorno;

Diagnosi

Non ci sono terapie specifiche contrastanti codesta sindrome da stanchezza cronica, sporadicamente i pazienti soggetti si rimettono totalmente.
Ciò che tributa al procedimento di cura terapeutica una maggiore difficoltà è connesso al fatto che non si conoscono gli indiscutibili moventi decisivi.

Per quanto concerne i soggetti di età inferiore, risulta che nei soggetti adolescenti codesta sindrome da stanchezza cronica presenti una diagnosi più vantaggiosa, con un tasso di stabilizzazione più cospicua.

 

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