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Sindrome dell’occhio secco: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Sindrome dell'occhio secco: che cos'è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Risultante essere un fastidio che colpisce il bulbo oculare e causato dalla bassa formazione delle lacrime nonché dall’elevata evaporazione delle lacrime ed un modesto qualitativo e struttura della lacrime è la sindrome dell’occhio secco.

Che cos’è la Sindrome dell’occhio secco

Nello stato Italiano vi sono all’incirca il 25% delle persone affette da tale sindrome, patologia che colpisce specialmente i soggetti femminili successivamente al raggiungimento dei 45 anni d’età nonchè donne in fase di climaterio.

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Lo stesso specialista Ugo Cimberle, dottore e direttore dell’ambulatorio oculistico del Maria Cecilia Hospital e del San Pier Damiano Hospitale, presta servizio ulteriormente presso il Ravenna Medical Center. Tende ad essere differente a seconda dello stadio, e del fatto che sia unanime oppure connessa ad ulteriori malattie, ad esempio la patologia autoimmunitaria (di cui fa parte il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, la sclerodermia e la sindrome di Sjögren).

L’elevato processo evaporativo del condotto lacrimale risulta connesso ad ulteriori disturbi solitamente alquanto differenti gli uni dagli altri (come patologie locali, tra cui blefariti e congiuntiviti), nonché scorretto oppure elevato uso di lenti a contatto e di colliri.

Ulteriormente la somministrazione di prodotti farmacologici (soprattutto ormoni, immunosoppressori, decongestionanti, antistaminici, diuretici, antidepressivi, betabloccanti, prodotti farmacologici per le patologie cardiache e per curare le ulcere), nonché l’avanzamento dell’età.

Per tale motivazione, codesta condizione risulta essere danneggiante in quanto avente la capacità di causare contratture alle strutture poste esternamente al bulbo oculare, come il condotto lacrimale che evapora dando vita a zone di secrezione esponendo pertanto lo stesso alla deidratazione dell’epitelio corneale anteriore e della congiuntiva palpebrale.

Sintomi dell’occhio secco

Le sintomatologie peculiari della sindrome dell’occhio secco risultano essere, la dolenza al bulbo oculare, la sensazione di agenti esterni internamente al bulbo oculare, arrossamenti, bruciore e vista offuscata

. Solitamente, risulta connessi ulteriormente fastidi alla gorga ed al seno paranasale, come congestione nasale, sinusite, catarro cronica, raffreddori costanti, stati allergici di stagione, congestione all’udito, malessere alla testa. Le sintomatologie maggiormente frequenti e percepite dal soggetto affetto da sindrome risultano essere, senso di sabbia all’interno del bulbo oculare e fotofobia.

Inoltre, laddove la sintomatologia dovesse persistere risulta possibile evidenziare processi dannosi con conseguente formazione di infiammazioni e danneggiamenti dell’epitelio corneale sino alla fuoriuscita di ulcere.

Cause dell’occhio secco

Moventi di maggiore rilevanza connessi alla sindrome dell’occhio secco risultano essere:

  • l’avanzamento dell’età;
  • neoplasie ed espulsione delle ghiandole lacrimali;
  • riduzione del fluido all’interno del condotto lacrimale;
  • riduzione della formazione della mucosa all’interno del condotto lacrimale;
  • prodotti farmacologici;
  • elevato utilizzo e scorretto utilizzo delle lenti a contatto;
  • mutazione della struttura superficiale della cornea, causa di distrofie;
  • malfunzionamenti fisiologici connessi alla mancanza di vitamina A;
  • sindrome da visione al pc;

Ulteriori moventi non di rilevante entità risulta essere la sindrome di discomfort oculare, particolarmente presente nei soggetti affetti da diabete ed alquanto pericolosi.

Possibili cure dell’occhio secco

Inizialmente tale sindrome tende ad essere trattata mediante la modificazione delle abitudini correggendo pertanto gli agenti esterni atmosferici. Tuttavia, risulta probabile sottoporre il soggetto ad un trattamento avverso e di correzione utilizzando colliri e gel contenenti sostanze operanti funzione detergente, emulsionante e disinfettante del condotto lacrimale.

Ottimale risulta essere il collirio che deve sempre essere utilizzato previa prescrizione specialistica. Congiuntamente, spesso, tendono ad essere raccomandanti prodotti farmacologici antinfiammatori locali, utilizzati quasi fossero colliri. Soltanto laddove il trattamento terapico farmacologico non dovesse risultare bastevole, risulta possibile incorrere il problema del danneggiamento alla cornea, facilmente curabile attraverso lenti a contatto peculiari aventi la capacità di salvaguardare lo strato superficiale del bulbo oculare dall’azione erosiva palpebrale.

Vi sono poi ulteriori trattamenti curativi che vedono l’uso di emoderivati, come l’autosiero collirio ed ulteriori prodotti farmacologici immunosoppressori (ad esempio la ciclosporina ed ulteriori composti contenenti estratti placentari). Dunque risulta essere eccellente occludere l’area di scorrimento del condotto lacrimale mediante dei ridotti strumenti possibilmente estraibili che agevolano la lacrimazione prolungata se congiuntamente al bulbo oculare.

Prevenzione

Al fine di ovviare l’eventuale subentro di tale sindrome dell’occhio secco risulta possibile svolgere un’analisi presso uno specialista da svolgere ogni anno al fine di salvaguardare la fuoriuscita dei fastidi all’occhio e delle corrispettive sintomatologie.

La sindrome dell’occhio secco ha bisogno tuttavia di un’elevata intransigenza poiché difficoltoso da evidenziare in prognosi. Questo perchè solitamente le sintomatologie risultano essere avverse inter-cambiandosi con ulteriori fastidi. Dunque risulta fondamentale sottoporre il soggetto affetto da sindrome ad una prognosi progredita e tenere sotto controllo le sintomatologie ad esso connesse al fine di ridurre i disagi ed agevolare, laddove probabile, il qualitativo della veduta.

In aggiunta, presso il San Pier Damiano Hospital risulta possibile sottoporsi ad un processo clinico multidisciplinare specifico, al fine di evidenziare tale sindrome in maniera multidisciplinare, nonché con l’accurato studio di uno specialista dell’occhio che a sua volta adopera ulteriori specialisti e colleghi, come reumatologi, otorinolaringoiatri ed angiologi.

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