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Parasonnie: cosa sono, classificazione, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Parasonnie: cosa sono, classificazione, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Le parasonnie sono un gruppo eterogeneo di disturbi del sonno che si manifestano attraverso comportamenti e reazioni fisiologiche fuori dal normale ed indesiderate, durante alcuni stadi del ciclo del sonno.

In particolare, le parasonnie possono verificarsi:

  • durante la fase di addormentamento
  • mentre si dorme
  • durante la fase del risveglio

Classificazione delle parasonnie

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Sono numerosi i disturbi che possono essere classificati come parasonnie, ed è per questo che si è sentita la necessità di classificarli.
In primo luogo, le parasonnie possono essere:

  • Parasonnie primarie: disturbi del sono occasionali a se’ stanti
  • Parasonnie secondarie: fenomeni che sono la manifestazione di un ulteriore disturbo

In secondo luogo, c’è la classificazione internazionale delle parasonnie, che le ordina a seconda della fase del sonno in cui si verificano.
Ci sono quindi:

  • Disturbi del sonno NREM (disordini dell’arousal): risvegli confusionali; sonnambulismo; pavor nocturnus (terrori notturni)
  • Disturbi che si verificano durante la transizione sonno-veglia: movimenti ritmici del sonno; mioclonie ipniche; sonniloquio; crampi notturni
  • Disturbi che si verificano durante la fase REM: incubi; paralisi del sonno; bruxismo; enuresi notturna; distonia; epilessia notturna del lobo frontale; russamento; apnea

Generalmente la manifestazione delle parasonnie avviene entro due ore dall’addormentamento; ogni episodio può durare qualche minuti fino a qualche mezz’ora. Nella maggiorparte dei casi gli individui che ne sono affetti non hanno alcun ricordo degli episodi.

Cause delle parasonnie

La causa, nonchè motivo scatenante, delle parasonnie è l’attivazione del sistema nervoso centrale durante il sonno, con coinvolgimento del:

  • sistema motorio
  • sistema nervoso autonomo
  • sistema cognitivo

Tra i fattori che possono concorrere alla manifestazione di tali disturbi ci sono:

  • stress
  • sollecitazioni sonore o visive durante il sonno
  • vescica piena
  • disturbi respiratori notturni
  • abitudine a riposare durante il giorno
  • consumo eccessivo di alcol
  • assunzione di farmaci antidepressivi
  • febbre
  • otite
  • reflusso gastro-esofageo
  • aver mangiato pesante a cena
  • fattori genetici

Il più delle volte le parasonnie non hanno alcuna valenza patologica, si sviluppano come fenomeni benigni e si risolvono spontaneamente.
Tuttavia, se si verificano molto frequentemente e molto intensamente potrebbero essere anche la spia di una condizione patologica come: ansia, depressione, stress, malattie neurologiche.

Sintomi delle parasonnie

I sintomi delle parasonnie possono essere molto differenti a seconda della tipologia specifica di disturbo. Tuttavia, è possibile riscontrare anche dei sintomi comuni a tutte:

  • risveglio parziale
  • stato confusionale
  • senso di disorientamento
  • non ricordo dell’episodio
  • tachicardia
  • pallore
  • sudorazione eccessiva

Sonnambulismo

Il sonnambulismo è un disturbo per il quale gli individui che ne sono affetti, mentre dormono, tendono a muoversi se non compiere delle vere e proprie azioni complesse, come alzarsi, camminare, parlare.
Nonostante apparentemente si muova, però, il paziente non è cosciente di ciò che sta facendo e dell’ambiente che lo circonda, di fatto non reagisce agli stimoli esterni.

Incubi notturni

Gli incubi sono dei sogni spaventosi che generano nel soggetto uno stato di angoscia forte, paura, rabbia, tristezza ed altre emozioni disforiche (negative).

Si manifestano durante la fase REM, ma a differenza delle altre parasonnie, i soggetti che ne sono affetti possono ricordare perfettamente il sonno fatto. Ogni sonno può durare tra i 5 ed i 15 minuti. I soggetti maggiormente colpiti sono i bambini tra i 4 ed i 12 anni.

In questa tipologia di disturbo, non c’è un’attivazione del sistema nervoso.

Terrori notturni

I terrori notturni comportano il parziale risveglio dell’individuo, il quale si trova in uno stato di intensa agitazione.
Si verifica durante la fase NON-REM, principalmente nei bambini di età compresa tra i 2 e 12 anni.
Può manifestarsi anche con un aumento delle frequenza cardiaca, respiro corto, pallore, sudorazione, rigidità muscolare.

L’episodio il mattino dopo non viene ricordato.

Allucinazioni del sonno

Esse si manifestano attraverso sensazioni o illusioni, e possono essere:

  • ipnagogiche: che si manifestano all’inizio del sonno
  • ipnopompiche: che si manifestano al risveglio

Vedono il coinvolgimento dell’apparato visivo ed uditivo, e talvolta possono essere confuse dalle persone affette con accadimenti reali

Paralisi del sonno

La paralisi del sonno è un disturbo per il quale una persona, poco prima di addormentarsi o di svegliarsi, è fisicamente addormentata (quindi incapace di muoversi) ma mentalmente consapevole e cosciente.

Tra i vari sintomi ad esse associati ci sono:

  • incapacità di muoversi durante la fase del risveglio/addormentamento
  • percezione di suoni non reali
  • sensazione di paura, panico e ansia
  • muscoli intorpiditi
  • sensazione di essere trascinato fuori dal letto o di essere sospeso in aria
  • formicolii/vibrazioni in tutto il corpo
  • allucinazioni visive, tattili, uditive (ipnagogiche), principalmente terrificanti. Una delle principali allucinazioni è la presenza di un essere soprannaturale che fa del male al soggetto, che fa pressione sul petto facendolo soffocare oppure oscura la stanza in cui si trova
  • mancanza d’aria al risveglio

La paralisi può essere:

  • ipnagogica: avviene prima di addormentarsi
  • ipnopompica: avviene durante il risveglio

Diagnosi delle parasonnie

Proprio perchè la parasonnie sono disturbi non patologici, di norma non è necessario rivolgersi al medico e tendono ad andare via da sole.
Tuttavia potrebbe essere necessario un consulto clinico se:

  • gli episodi diventano frequenti
  • si rischia di farsi male
  • gli episodi si verificano in età adulta

La diagnosi è clinica, si riferiscono i sintomi al medico di base ed egli:

  • può escludere la presenza di altri disturbi simili
  • somministrare un trattamento adeguato
  • consigliare, se necessario, di visitare un neurologo

In primo luogo, quindi, c’è l’anamnesi dettagliata su sintomi, orari e frequenza degli episodi. Per chiarire al meglio il quadro clinico il medico può anche chiedere al paziente di compilare un diario del sonno, ogni giorno per due settimane, con informazioni riguardo:

  • orario in cui va a dormire
  • tempo impiegato per addormentarsi
  • ore dormite ogni notte
  • episodi di risvegli notturni
  • alimentazione
  • attività svolte durante il giorno
  • sintomi percepiti
  • descrizione dell’ambiente in cui si dorme

Polissonografia

Un altro strumento di diagnostica è la polisonnografia, indicata se:

  • si soffre di epilessia notturna
  • si sospetta la presenza di patologie respiratorie

Con questo esame si registra cosa avviene durante il sonno, nonché i parametri fisiologici di cuore, cervello, arti e apparato respiratorio.

Possibili cure delle Parasonnie

Non esiste una cura o medicinali specifici per le parasonnie.
La principale soluzione è la correzione degli comportamenti quotidiani sbagliati che portano all’insorgenza di questi fenomeni. Infatti, è consigliato:

  • Andare a letto sempre alla stessa ora
  • Assicurarsi che il luogo in cui si riposa sia sicuro e tranquillo
  • Esaurire i bisogni fisiologici prima di andare a letto
  • Ridurre lo stress accumulato durante il giorno prima di andare a letto

I farmaci si rendono necessari su base di una prescrizione del neurologo, il quale tendenzialmente prescrive ansiolitici o antidepressivi.

Cosa fare durante un episodio di parasonnia

Per gestire al meglio un episodio di parasonnia della persona che ci è accanto bisogna:

  • evitare movimenti bruschi
  • non svegliare il soggetto
  • farlo tornare a letto
  • adottare misure di sicurezza in casa: rimuovere oggetti che potrebbero essere pericolosi, chiudere porte e finestre e sbarrare eventuali scale
  • evitare di raccontare alla persona che ne è affetta quanto accaduto perchè ciò potrebbe solamente aumentare la sua ansia
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