La paralisi del sonno è un disturbo per il quale una persona, poco prima di addormentarsi o di svegliarsi, è fisicamente addormentata (quindi incapace di muoversi) ma mentalmente consapevole e cosciente.
Essa è un disturbo del sonno che fa parte della classe delle parasonnie (un gruppo di disturbi del sonno eterogenei).
E’ un disturbo che non comporta gravi complicazioni o implicazioni, ma che può tuttavia generare forte ansia e paura negli individui che ne sono affitti.
Gli episodi di paralisi possono durare al massimo due minuti, anche se nei fatti vengono percepiti come moto più lunghi, al termine dei quali gli individui non subiscono alcun effetto collaterale.
Circa il 50% della popolazione mondiale ha vissuto, almeno una volta nella vita, un episodio di paralisi del sonno; soltanto il 5% della popolazione ne è colpito regolarmente.
La fascia di età maggiormente colpita è quella tra i 25 ed i 45 anni, mentre non c’è alcuna distinzione di sesso.
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Cause della paralisi del sonno
La principale causa delle paralisi del sonno è uno sfasamento dei naturali cicli del sonno. Il sonno, infatti, si compone di:
- Fasi non REM, in 4 stadi, che durano circa 90 minuti. Durante queste fasi il nostro organismo riceve il riposo di cui ha bisogno
- Fase REM, che dura circa 25 minuti, durante la quale siamo capaci di sognare e si possono verificare le parasonnie. REM è un acronimo per Rapid Eye Movement, proprio perchè questa fase è caratterizzata da movimenti delle palpebre circolari molto rapidi. Ciò è possibile perchè i muscoli sono privi di tono e in paralisi. Al termine della fase REM il ciclo ricomincia, in ogni nuovo ciclo, la fase REM dura progressivamente sempre di più.
- Risveglio, che interrompe il ciclo
La fase che viene alterata quando si ha la paralisi del sonno è quella del risveglio, che smette di coincidere con la fase in cui i muscoli smettono di essere paralizzati e ritornano tonici.
Fattori di rischio
Ci sono delle condizioni che possono rappresentare fattori di rischio e quindi favorire l’insorgenza di paralisi nel sonno. Tra i principali fattori di rischio ricordiamo:
- Prolungata privazione del sonno
- Periodi di stress intenso
- Dormire in posizione supina
- Fattori genetici
- Assunzione di caffeina, alcool, nicotina, droghe
- Altre patologie come: narcolessia, carenza di potassio
Se, invece, la paralisi si verifica a prescindere dai fattori di rischio, viene definita ISP, Isolated sleep paralysis. Nel momento in cui gli episodi isolati diventano frequenti potrebbero avere un’influenza non indifferente sulla qualità della vita del soggetto, e vengono definiti RISP, Recurrent isolated sleep paralysis
Sintomi della paralisi del sonno
Sebbene i sintomi vengano riconosciuti soltanto quando l’episodio è terminato, tra i principali che vengono annoverati ci sono:
- incapacità di muoversi durante la fase del risveglio/addormentamento
- percezione di suoni non reali
- sensazione di paura, panico e ansia
- muscoli intorpiditi
- sensazione di essere trascinato fuori dal letto o di essere sospeso in aria
- formicolii/vibrazioni in tutto il corpo
- allucinazioni visive, tattili, uditive (ipnagogiche), principalmente terrificanti. Una delle principali allucinazioni è la presenza di un essere soprannaturale che fa del male al soggetto, che fa pressione sul petto facendolo soffocare oppure oscura la stanza in cui si trova
- mancanza d’aria al risveglio
Diagnosi della paralisi del sonno
Uno dei modi attraverso cui è possibile diagnosticare la paralisi nel sonno è il racconto dettagliato del paziente e di ciò che prova. Le domande che vengono poste al paziente affinchè l’intervista possa essere efficace sono:
- Se dorme un tempo sufficiente (almeno 8 ore a notte)
- se si trova in un periodo particolarmente stressante della sua vita
- se assume regolarmente sostanze come caffeina, alcool, nicotina, droghe,
- una descrizione dettagliata del disturbo
- la frequenza con cui si manifesta il disturbo
- la durata delle paralisi quando insorgono
- se percepisce senso di ansia, paura o panico durante gli episodi di paralisi
- se membri della famiglia soffrono di narcolessia o cataplessia (improvvisa perdita di controllo sulla muscolatura), per verificare se il disturbo è di origine genetica
Possibili cure della paralisi del sonno
La principale cura per la paralisi del sonno è il controllo e la regolarizzazione delle fasi del sonno, nonchè lo sviluppo della capacità di controllare i muscoli.
L’obiettivo è quello di far prendere conoscenza, e quindi coscienza, al paziente, dei meccanismi che fanno scaturire il tutto, in modo da poterli controllare.
I rimedi più consigliati sono:
- dormire almeno 8 ore a notte
- eliminare i fattori di stress
- ridurre il consumo di caffeina, alcool e fumo
- uso di antidepressivi nei casi più gravi, per cicli di circa 2 mesi, che possono avere effetti collaterali come: nausea, inappetenza, tremori, sudorazione, arsura, affaticamento
- meditazione
- terapia cognitivo-comportamentale
Nonostante questi farmaci riducano il numero delle paralisi del sonno, non esiste attualmente alcun medicinale, empiricamente e scientificamente approvato, in grado di azzerarlo del tutto.