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Methylisothiazolinone: che cos’è, dove si trova, dosaggi, diagnosi e controindicazioni

Methylisothiazolinone: che cos'è, dove si trova, dosaggi, diagnosi e controindicazioni

Risultante essere una sostanza utilizzata sotto forma di conservante all’interno dei prodotti al fine di detergere gli ambienti domestici e del soggetto è il Methylisothiazolinone.

Quest’ultimo, difatti, tende ad eliminare i batteri che causano la contaminazione e la modificazione dei prodotti, come i Gram positivi (tra cui lo staphylococcus aureus) ed i Gram negativi (ad esempio lo pseudomonas aeruginosa), mediante concentramenti alquanto riduttivi.

Tuttavia, tende a non funzionare superficialmente ai lieviti ed alle muffe, dunque tende ad essere solitamente connesso al Methylchloroisothiazolinone, al fine di ricavare un raggio antimicrobico maggiormente esteso.

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L’utilizzo del Methylisothiazolinone oppure dello stesso congiuntamente al Methylchloroisothiazolinone, risulta essenziale al fine di salvaguardare i prodotti laddove risulta rintracciabile una parte liquida all’interno del quale si propagano i microorganismi. Fra questi vi sono i prodotti di cosmesi che necessitano la lavatura (e dunque shampoo, bagnoschiuma, detergenti, struccanti e tinture) così come prodotti per la pulizia della casa (di cui detersivi per piatti e vestiario, ammorbidenti e leva macchia), prodotti al fine di salvaguardare il legno oppure per la pulitura dei vetri.

All’interno dei prodotti da lavare, il MI tende ad essere congiunto al MCI. L’utilizzo risulta ovvio non soltanto per la funzione battericida, bensì anche per lo scioglimento nell’acqua rovente, data l’eccellente ipersensibilità al pH ed alla coesione con un elevato quantitativo di sostanze per cosmesi. Contrariamente, all’interno dei prodotti di cosmesi che non necessitano il lavaggio, risulta necessario l’utilizzo di conservanti, quali: parabeni, fenossietanolo e cessori di formaldeide.

Pertanto, il MI fa parte del complesso dei conservanti concessi nell’UE, anche se durante gli anni l’utilizzo nell’ambito della cosmesi si sia riorganizzato dati gli effetti sgraditi. Oggi giorno, l’utilizzo del MI sotto forma di conservante all’interno dei prodotti di cosmesi, risulta consigliagto dal Regolamento dell’Unione Europea n. 1224/2017 della Commissione Europea, la quale tende a cambiare l’allegato V del Regolamento della Commissione Europea n.1223/2209.

Dosaggi del Methylisothiazolinone

A seconda del regolamento attuale, l’utilizzo del MI risulta delimitato strettamente ai prodotti di cosmesi, i quali necessitano di lavaggio (e dunque shampoo, detergenti e bagnoschiuma), prescrivendo un dosaggio non superiore allo 0,000365% (paragonabile ad 1/3 del quantitativo prescritto per il composto MI/MCI, e dunque 0,0015%).

Al fine dunque di comprendere se il prodotto presenta il MI, risulta bastevole consultare l’INCI, riportato sull’etichetta. Si consiglia questa accortezza specialmente a soggetti aventi una pelle particolarmente ipersensibile e soggetta ad allergie. Da svariati anni, difatti, ciascun prodotto di cosmesi espone sull’etichetta gli ingredienti presenti utilizzando il termine INCI. Laddove sull’etichezza dovessero essere presenti i termini MI e MCI, si sconsiglia l’acquisto.

Dove si trova il Methylisothiazolinone

L’utilizzo di codesto conservante all’interno dei prodotti di cosmesi risulta essere rivisto, difatti, contrariamente all’anno 2013 laddove risultava possibile l’uso in qualsiasi prodotto di cosmesi (seppur non superando lo 0,01%), agli inizi dell’anno 2015 il MI risultava concesso soltanto all’interno dei composti che necessitavano il lavaggio, con un quantitativo non superiore allo 0,000365% (e dunque Kathon CG 0,0015%).

La motivazione risulta essere strettamente connessa agli effetti sgraditi del conservante, i quali subentrano nello strato della cute similmente alla Dermatite allergica da contatto (cosiddetta DAC). Quest’ultima, risulta essere una reazione immunitaria dovuta alla coesione con sostanze sensibilizzanti, che subentra nel momento in cui l’organismo ritorna di nuovo a contatto con le sostanze suddette.

Dunque, subentrano le prime tracce peculiari dell’eczema, e dunque cute essiccata, rossastra e coperta da papule oppure vescicole che causano prurito. Il MI fa parte delle sostanze sensibili e dunque comporta la Dermatite allergica da contatto, qualsiasi sia la fascia d’età, anche se, nei bambini subentri in età avanzata.

L’utilizzo di salviette umidificate, le quali presentano circa lo 0,01% di MI, hanno causato difatti molteplici fattori di eczema da contatto alle mani, attorno alla bocca ed all’ano, e dunque le aree maggiormente soggette all’uso di codesti composti.

Studi apportati sul Dermatology Research and Practice dell’anno 2014 hanno affermato che su un quantitativo di 152 prodotti per bambini, soltanto 30 presentavano al loro interno MI oppure MI e MCI. Fra questi, rientrano:

  • 14 salviette per viso e corpo;
  • 2 salviette anti-batteri per mani;
  • 10 prodotti per la cura dei capelli;
  • 1 sapone;
  • 2 bagnoschiuma;
  • 1 protezione per i raggi solari;

Differenti, in aggiunta, presentavano al loro interno parametri scorretti (e dunque prodotto ipoallergenico, 100% bio, consigliato dagli specialisti della dermatologia), poiché la compresenza del MI oppure del complesso MI/MCI, portava i prodotti a non essere naturali o comunque sconsigliati per una cute ipersensibile. Ciò pertanto sottolinea l’essenzialità di essere a conoscenza delle sostanze presenti sulle etichette, al fine di ovviare eventuali problematicità.

Diagnosi del Methylisothiazolinone

Al fine di evidenziare il MI risulta bastevole svolgere il cosiddetto Patch Test, e dunque test ottimale al fine di evidenziare la DAC dovuta dal MI.

Questo viene svolto dal dermatologo e prevede l’utilizzo di cerotti particolari aventi azione sensibilizzante nell’area superiore dorsale. Questi, dunque, tendono ad essere eliminati successivamente alle 48-72 ore dopo all’incirca una trentina di minuti, permettendo alla specialista della dermatologia di studiare la reattività cutanea al prodotto.

Nel caso in cui il patch test dovesse risultare positivo, il medico sottoscrive quelle che sono le terapie da svolgere al fine di salvaguardare la coesione col MI e dunque i trattamenti curativi al fine di affievolire le tracce della DAC (quali uso di creme a base di cortisone ed operanti funzione antinfiammatoria nonché pomate operanti funzione idratante e restituente, avente la funzione di incentivare il riadattamento della pelle.

Nel caso in cui il soggetto dovesse manifestare allergia al conservante, risulta consigliabile il consulto medico.

Controindicazioni del Methylisothiazolinone

Anche se codesto conservante risulti essere un agente ipersensibile, oggi giorno non vi sono ricerche che attestino lo stesso canceroso per utilizzi della cute.

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