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Febbre Gialla: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Febbre Gialla: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Risultante essere una malattia infettiva acuta dovuta alla morsicatura di insetti infetti è la febbre gialla la quale tende ad essere conosciuta mediante fenomeni tra cui il rigurgito nero, la febbre delle antille ed il tifo itteroide.

Risulta essere un ponderoso disturbo che si manifesta specialmente nelle foreste tropicali del continente Africano e dell’area del Sahara del sud. In aggiunta, risulta essere endemica in determinate aree dell’equatore americano e dell’America meridionale.

La febbre gialla è raro si manifesti nel continente Asiatico, Europeo ed in Australia sebbene evidenziati siano possibili matrici in certe zone dell’Asia. Il denominativo lo si deve a Highes che lo diffuse inizialmente durante la metà del ‘700.

Rilevanza

Rilevati sono all’incirca 200.000 avvenimenti di febbre gialla del quale solo 180.000 in Africa. Tuttavia, susseguentemente alla suppurazione, determinati soggetti non hanno accusato alcuna sintomatologia. Pertanto, il tasso di influenza risulta essere approssimativo. Stimato difatti è che una percentuale di soggetti aventi febbre gialla non presentino sintomatologie. In casi gravi tale patologia risulta essere terminale.

Causa della febbre gialla

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Il movente di tale patologia risulta essere un virus conosciuto col denominativo di Flavivirus. Quest’ultimo ha una conformazione a sfera ed è incapace di superare i 70 nm. Presenta al suo interno un nucleocapside icosaedrico laddove presente è una proteina del core ed il corrispettivo genoma.

Risulta pertanto opportuno tenere in considerazione che la patologia risulta non trasmissibile mediante il virus in quanto il movente di trasmissione risulta essere la zanzara Aedes aegypti, la quale risulta essere alquanto rischiosa. Questo perché è in grado di iniettare il virus della febbre ad ogni singolo soggetto mediante la punzecchiatura.

Tale virus tende poi a reiterarsi, preferendo le cellule epatiche sebbene non faccia a meno dei reni e dell’apparato digerente. Comporta di conseguenza il peggioramento eosinofilo delle cellule fegali e delle necrosi cellulari, formando di conseguenza l’ittero, causa della iperbilirubinemia e della mancanza epatica.

Vitalità

La febbre gialla si manifesta in due modi e pertanto presenta un doppio decorso vitale: un decorso urbano ed uno silvestre.

Nel primo caso, il soggetto affetto, susseguentemente resta una cisterna naturale. La propagazione del virus accade mediante l’insetto zanzara aedes aegypti. Mentre, nel secondo caso non risulta essere il soggetto la cisterna naturale bensì la scimmia, la quale tende ad essere soggetta al virus mediante la zanzara Haemagogus spp, Sabethes spp e Aedes Africanus.

Sintomi della febbre gialla

Solitamente, tale patologia ha un doppio processo e dunque corrispettive sintomatologie. Durante il primario processo denominato viremica, l’essere affetto da febbre gialla manifesta febbre con conseguenti tremori, malessere alla testa, bredicardia, malessere alla colonna vertebrale, voltastomaco ed iperemia congiuntivale.

Nel secondario processo invece, risulta ugualmente soggetta a febbre ma nel momento in cui la patologia risulta manifestare sintomatologie causando pertanto ittero, acidosi, oliguria, emorragie e proteinuria.

Solitamente, tale patologia subentra mediante una triplice sintomatologia costituita dall’ittero, dalla proteinuria e dall’emorragia. Laddove le sintomatologie risulta essere gravose, il soggetto affetto manifesta ipoglicemia, coma epatico e renale e coagulopatia. Spesso tale patologia però manifesta anche sintomatologie congiungibili alla febbre tifoide.

Diagnosi

Al fine di redigere la prognosi giusta risulta opportuno operare una triplice indagine, un’analisi sierologica, un analisi microbiologica ed un’analisi bioumorale. Nel primo caso si tende a svolgere un esame ELISA ottimale al fine di individuare la IgM che il più delle volte si manifesta susseguentemente ai 5 giorni dalla trasmissione.

Rientra nell’analisi microbiologica il PCR ottimale per ricercare l’RNA dell’agente patogeno. Mentre l’ultimo test prevede l’individuazione dell’iperazotemia, la coagulazione anomala, la leucopenia, la tronbocitopenia e l’abbassamento del fibrinogeno all’interno del sangue. Spesso, l’analisi epatica risulta essere ottimale per la prognosi della patologia.

Possibili cure della febbre gialla

Tale patologia non presenta un trattamento terapico efficiente ma in determinati casi ci si rivolge al trattamento terapico sintomatico. Ad oggi, gli studi in ambito scientifico stanno evidenziando il possibile fenomeno dell’interferone e della ribavirina all’interno dei trattamenti terapici contrastanti tale patologia. Inoltre, risulta presumibile la possibilità che si ricorra ad un trapianto di fegato.

Profilassi e vaccino

Sebbene la febbre gialla non apporta alcun rischio per gli stati dell’Europa, dell’Asia e per l’Australia, risulta favorevole che ciascun soggetto ricorra a vaccini precedentemente ad un viaggio presso aree tropicali e sub-tropicali, laddove la possibilità di incorrere in tale patologia accresce notevolmente.

L’esenzione che conferisce il vaccino tende ad avere una validità di 10 anni. Al fine di schivare tale patologia, risulta opportuno utilizzare un vestiario nero e parare ogni singola area della cute in vista. Inoltre l’uso di composti repellenti risulta ottimale al fine di discostare gli insetti.

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