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DHT: che cos’è e come funziona il Diidrotestosterone

DHT: che cos'è e come funziona il Diidrotestosterone

Il DHT (Diidrotestosterone) noto anche col nominativo di 5a-Diidrotestosterone (5a DHT), è un intermedio del metabolismo biologico attivo del noto ormone testosterone. Si forma dall’enzima 5a-reduttasi mediante la trasformazione del doppiato rapporto tra il 4° ed il 5° atomo di carbonio nella prostata, nei testicoli, nei capelli (precisamente nei follicoli) e nelle ghiandole surrenali.

Appartenente al gruppo dei composti noti come androgeni, il diidrotestosterone è detto anche ormone androgeno e/o testoide. Parte della biologia di genere, l’ormone androgeno stimola e controlla lo sviluppo ed il mantenimento delle particolarità maschili. Il DHT è il più influente dei testosteroni data la sua attinenza coi recettori androgeni.

Funzione del DHT

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Il DHT nei maschi si produce già nel momento in cui essi si trovano nel grembo materno. Si presenta come il principale artefice della formazione caratteriale maschile. Tende a formare anche ulteriori caratteristiche solitamente presenti nei maschi (quali crescita dei peli sul volto e sul corpo, nonché cambiamento di voce).

Il DHT spesso non risulta essere fondamentale per quando concerne ipertrofia muscolare e quindi il muscolo scheletrico data l’azione della 3-alfa idrossisteroide deidrogenasi.Un’eccessiva azione della 5-alfa-reduttasi di tipo 2 ad una minor efficienza di tale enzima porta a dare vita nel maschio una intersessualità.

Presenti sono la Berberina e l’acido monocaffeiltartarico, efficienti e tollerati dall’organismo poichè aventi la capacità di proibire l’azione della 5-alfa reduttasi di tipo 2.

Patologie del DHT

Uno dei principali artefici della calvizie nei maschi è il DHT poiché quest’ultimo tende ad unirsi al bulbo pilifero del cuoio capelluto, pararizzandolo. Femmine contenenti elevati livelli di DHT sviluppano caratteri secondari androgeni (come può essere l’approfondire il tono della voce, la crescita di peluria su volta e corpo).

Inoltre, il DHT ha un ruolo fondamentale per quanto concerne lo sviluppare ed evolvere l’iperplasia prostatica benigna (nota anche come BPH) e lo sviluppo del tumore alla prostata, sebbene le ragioni specifiche risultano essere ancora sconosciute. Il DHT inoltre favorisce lo sviluppo dell’acne.

Molto diffusa perché una malattia genetica dominante, specialmente nella Repubblica Dominicana e in alcune isole dell’Oceano Pacifico, è la patologia detto pseudoermafroditismo, la cui caratteristica è data dal proibire effetti di diidrotestosterone o per inefficace sintesi di quest’ultimo (causa mutamenti omozigoti nel gene dell’alfa 5-reduttasi) o per cospetto di mutamenti ricevitori che di conseguenza ostacolano che quest’ormone si unisca al proprio recettore.

Soggetti pseudoermafroditi, solitamente presentano pene e testicoli di grandezza normale (nel peggior dei casi più piccoli e meno sviluppati della norma), un abbozzo di vulva, senza ginecomastia seppur con una minor quantità di caratteri sessuali secondari (quali barba, peluria e tono della voce). Nonostante ciò bisogna precisare che negli uomini pseudoermafroditi non devono essere confusi con gli uomini ermafroditi, seppur si presentano come uomini in tutti i sensi con una regolare sessualità e fertilità.

Processo del DHT

Gruppo di farmaci facilmente distinguibile col nominativo di Inibitori della 5-alfa-reduttasi vengono utilizzati per trattare problemi dovuti al DHT. In tale gruppo rientrano anche la Finasteride e la Dutasteride. Ad oggi, l’integrazione di DHT non viene presa in considerazione per quanto concerne il trattamento dei deficit di DHT/androgeno.

Ulteriori trattamento vedono la presenza di Integratori dietetici contenenti estratti della bacca della Serenoa Repens. Differenti dai maggiormente diffusi inibitori della 5-alfa-reduttasi, la Serenoa Repens svolge le sue azioni senza contrastare la capacità delle cellule di trasudare PSA. Tale estratto tende ad interdire le molecole proteiche (isoforme) della 5-alfa-reduttasi, contrariamente alla finasteride che tende ad interdire solo l’isoenzima 2 della 5-alfa-reduttasi.

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