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Craniosinostosi: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Craniosinostosi: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Craniosinostosi è quella terminologia con la quale gli specialisti vanno ad indicare un’imperfezione legata al cranio, correlata all’unione di quelle articolazioni di tessuto fibroso che consentono l’unione delle ossa della volta cranica come ad esempio possono essere le ossa frontali, temporali, parietali e occipitali.

Tra le condizioni più gravi che causano questa patologia troviamo: la sindrome di crouzon e la sindrome di apert.

Quando queste strutture si uniscono in modo prematuro, vanno a causare l’impossibilita di formazione normale, a questo segue una serie di problematiche come ad esempio possono essere l’aumento della pressione endocrina.

Cause della Craniosinostosi

L’unione prematura di suture craniche comporta il processo patofisiologico, questo può portare alla luce quello che risulta esser un fenomeno abbandonato.

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A questo proposito alcuni esperti hanno effettuato una classificazione:

  • La craniosinostosi non-sindromica;
  • La craniosinostosi sindromica;

A questo proposito una serie di esperti ha cercato di mettere insieme le possibili cause che possono scaturire questa patologia.

Le ipotesi che sono state fornite risultano essere innumerevoli, troviamo una serie di fattori ambientali o anche fattori ormonali, però bisogna anche sapere che queste teorie non sono state confermate dalle ricerche sperimentali, quindi per comprendere le cause principali di questa patologia, devono essere effettuati altri studi che permettano di ottenere ulteriori informazioni.

Inoltre, in base ad alcuni grafici è stato dedotto che un individuo su 1800-3000 è affetto da questa patologia, gli individui più colpiti sono quelli di sessi maschile, ma la ragione risulta ancora essere sconosciuta.

Sintomi della Craniosinostosi

I sintomi di questa patologia sono causati da un aumento della pressione del cranio, l’innalzamento di questa pressione all’interno del cranio viene soprannominata ipertensione endocrina.

I sintomi che si manifestano a seguito di questa patologia possono essere differenti:

  • dolore alla testa, che risulta essere invasivo al mattino o di notte;
  • problemi correlati alla vista;
  • vomito;
  • irritabilità;
  • gonfiore degli occhi;
  • difficoltà nel rincorrere il movimento degli oggetti;
  • problemi d’udito;
  • problemi respiratori;

alterazioni del livello psicologico;

  • papilledema;

Tra i segni più comuni invece possiamo trovare:

  • la presenza di creste rigide lungo le suture craniche;
  • anomalie a livello cranico;
  • testa dalle dimensioni sproporzionate rispetto al resto del corpo;

Diagnosi e possibili cure della Craniosinostosi

Per diagnosticare la manifestazione di questa patologia, è fondamentale elaborare l’esame obiettivo, attraverso quelli che sono i raggi X i attraverso la TAC alla testa.

I medici ricorrono ad analisi del sangue e ricorrono ad una consulenza genetica. L’esame consiste nel sottoporsi ad un’analisi accurata. Solitamente queste analisi vengono svolte da un pediatra.

Per l’analisi della storia clinica, vi sono una serie di incognite conducibili ai fattori di rischio. Lo specialista andrà ad indagare su quelli che sono alcuni punti fondamentali come: se il bambino è nato prematuro o con un peso inferiore, qual è l’età del padre che lo ha concepito e se la madre durante la gravidanza fumava.

I raggi X e la TAC invece risultano andare a diagnosticare quelli che risultano essere i dubbi del medico.

Questa patologia può essere trattata attraverso un intervento chirurgico, va effettuato attraverso un intervento che va a separare quella che risulta essere l’imperfezione che ha consentito il manifestarsi di questa patologia.

Inoltre, questo intervento permette agli organi principali come ad esempio gli occhi, il tempo di cui necessitano per il corretto sviluppo e per il corretto funzionamento di questi ultimi. Per gli esperti non vi sono momenti giusti o meno per effettuare questo intervento correlato alla craniosinostosi.

Una gran parte di specialisti sostiene però che è uno dei momenti più rilevanti per effettuare l’operazione potrebbe essere il pieno dell’infanzia in quanto il rischio che si possa ripresentare nuovamente questa patologia risulta essere inferiore.

Nel momento in cui questa patologia si manifesta nuovamente, c’è bisogno di effettuare un ulteriore operazione, ma quest’ultima potrebbe comportare conseguenze e inoltre è ad alto rischio. Un’altra fascia di specialisti invece ritiene che il momento giusto per effettuare l’intervento risulta essere il primo periodo dell’infanzia, poiché il cranio non risulta essere fortificato e quindi le ossa risultano essere flessibili.

La modellazione di queste ossa potrebbe però comportare una serie di conseguenze alle ossa che potrebbero causare una serie di difetti estetici e scaturire inoltre una serie di problematiche a livello funzionale.

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