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Coccigodinia: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Coccigodinia: che cos'è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Risultante essere una sindrome dolente che compromette lo stato salutare del bacino, specialmente del coccige è la coccigodinia. Il movente di tale condizione risulta avverso e dunque la medesima terapia curativa risulta differente.

Tuttavia, solitamente risulta connessa ad una ignota dinamicità del coccige, la quale dà vita ad un procedimento di infiammazione cronica causa della dolenza e del mutamento della zona tessutale circostante.

Che cos’è la coccigodinia?

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Sebbene la coccigodinia tenga a compromettere la condizione di soggetti di qualsiasi fascia d’età e di qualsiasi sesso, risulta solitamente riscontrabile nei soggetti femminili, colpendo le stesse durante i 40 anni.

Risulta pertanto essere il percorso terminale della colonna vertebrale, posto superficialmente alla fenditura interna delle natiche. La struttura risulta formata dal complesso di ben 3-5 unificazioni vertebrali, i quali, risulta congiunte.

La sommità risulta alquanto curva, in maniera che la vetta dell’ossatura si diriga nella zona davanti al corpo. Il dorso del coccige funge da contrastante per quanto concerne i glutei, i muscoli pubococcigei ed il legamento anococcigeo, contrariamente alla sommità che si pone internamente allo sfintere dell’ano.

Cause della coccigodinia

Tale sindrome tende a compromettere lo stato salutare delle donne, solitamente a seguito di traumi connessi alla fase del parto. Nel corso della gestazione, alla conclusione del terzo trimestre, il coccige diviene maggiormente elastico al fine di agevolare il soggetto femminile ad essere pronto al parto.

Spesso, però, il parto comporta l’elevata contrattura della muscolatura e dei legamenti ad esso congiunti, causandone lo spostamento. Eccessivi danneggiamenti nella parte bassa della colonna vertebrale tendono a causare traumi al coccige. Solitamente, in tal caso, subentra la contusione, sebbene, laddove la lesione si presenta preponderante, possa comportare una rottura e lussazione del coccige.

In tal caso, dunque, le ossa divengono eccessivamente movibili, causando la mancata fermezza che comporta di conseguenza infiammazioni croniche e dolenza. Tale condizione, inoltre, tende a subentrare a seguito di sport che consistono in azioni contigue e preponderanti sulla zona sacro-coccigea (ad esempio il ciclismo ed il canottaggio). Questo perchè lo strofinio e la compressione contigua sulla zona sacro-coccigea causa lesioni a legamenti e muscolatura limitrofa, comportando infiammazioni tessutali e dolenza.

Diagnosi della Coccigodinia

Nel caso in cui il soggetto abbia una scorretta postura nel corso delle ore lavorative e della guida, risulta opportuno che esso incorra nell’eccessiva compressione del coccige, con conseguente dolenza ed aggravamento della coccigodinia. L’obesità risulta essere un’ulteriore movente della coccigodinia, poichè causa l’eccessiva lussazione del coccige. L’avanzamento dell’età comporta il deterioramento dei dischi della cartilagine, i quali cooperano per quanto concerne il mantenimento del coccige in stati ottimali, causando dolenza e logorio.

Il fattore eziologico in minor misura comunitario di tale sindrome risulta connesso al subentro di tumori oppure dell’accrescimento di cancro metastatico. Ulteriori moventi alquanto sporadiche causa di dolenza consistono nell’instabilità della colonna vertebrale, di cisti pilonidali, di speroni ossei, della pressione delle radiche nervose ed infezioni. In ulteriori moventi, la coccigodinia tende a subentrare a seguito di mancate modificazioni che compromettono il coccige.

Sintomi della coccigodinia

La sintomatologia peculiare di tale fastidio risulta essere la dolenza nella zona della colonna vertebrale, laddove presente è il coccige. La dolenza del coccige risulta preponderante nel momento in cui risulta alquanto difficoltoso svolgere le regolari funzioni giornaliere.

Tuttavia, la potenza risulta differente a seconda del soggetto e tende a mutare negativamente col decorso temporale. Ulteriori sintomatologie prevedono:

  • Malessere alla schiena contiguo;
  • Dolenza agli arti inferiori, glutei e fianchi;
  • Dolenza precedentemente e nel corso della liberazione, comportando costipazione e migliorando attraverso la defecazione;
  • Dolenza nel corso dell’attività sussuale;
  • Accrescimento della dolenza nel corso del ciclo mestruale;

La dolenza coccigea aumenta nel momento in cui il soggetto eleva la disposizione di seduta e nel momento in cui la zona coccigea tende ad essere pressata.

Possibili cure della coccigodinia

Tale sindrome prevede trattamenti curativi avversi a seconda del movente di base e dell’eccessiva dolenza. Tuttavia, solitamente, tale condizione prevede un trattamento convenzionale mediante l’utilizzo di prodotti farmacologici antinfiammatori senza steroidei al fine di affievolire la dolenza, congiuntamente a miorilassanti al fine di affievolire l’elevata trazione dei muscoli.

Le sintomatologie, tuttavia, tendono a soluzionarsi dopo poco. Nei momenti in cui la dolenza continua per un lasso di tempo superiore di 3 mesi, risulta opportuno sottoporsi a terapie curative maggiormente forti, come:

Prodotti farmacologici antiinfiammatori non steroidei

Attraverso l’utilizzo di prodotti farmacologici calmanti ed antinfiammatori (ad esempio ibuprofene, naprossene e paracetamolo). Laddove la dolenza si presenti leggera, la terapia curativa a base di antidolorifici risulta bastevole al fine di affievolire le sintomatologie.

Tali prodotti farmacologici antinfiammatori non steroidei agevolano difatti l’abbassamento dell’infiammazione intorno alla zona coccigea. Tuttavia, solitamente risulta opportuno sottoporsi a determinate terapie antecedenti al fine ridurre la dolenza.

Antidolorifico

Laddove la sindrome dovesse essere maggiormente preponderante e persista per lunghe tempistiche, lo specialista consiglia l’utilizzo di prodotti farmacologici antidolorifici denominati tramadolo.

Tale prodotto farmacologico spesso però causa assuefazione e comporta differenti effetti collaterali (ad esempio stitichezza, malessere alla testa e vertigini). Laddove l’utilizzo del tramadolo venga consigliato per tempistiche prolungate, al fine di ovviare le sintomatologie legate all’astensione, risulta consigliato abbassare i dosaggi pian piano.

Iniezioni di corticosteroidi

Tali punture permettono di affievolire le sintomatologie della coccigodinia, con risultati durevoli ed efficienti. Tuttavia, spesso, il prodotto farmacologico risulta connesso ad un prodotto anestetizzante, al fine di accrescere maggiormente i benefici del trattamento curativo.

Questo perché i corticosteroidi non hanno la capacità di trattare in maniera totale la sindrome e pertanto, un elevato numero di punture deteriorano il coccige e dunque l’area sottostante la colonna vertebrale. Per tale motivazione, tale terapia curativa tende ad essere prescritta massimo 2 volte ogni 12 mesi.

Ulteriori trattamenti

Ulteriori trattamenti curativi vantaggiosi prevedono il ricorso a fisioterapia, osteopatia e chiropratica, conferendo conforto seppur per poco. Risulta pertanto opportuno usare dei cuscini ideati al fine di lenire la compressione superficialmente al coccige. Ulteriori casi, prevedono il ricorso ad operazioni chirurgiche al fine di eliminare il coccige. Solitamente, tale operazione risulta consigliate ai soggetto affetti dalla mancata e rilevante stabilità coccigea.

Nel corso della coccigectomia, lo specialista della chirurgia svolge un ridotto taglio al fine di eliminare totalmente il coccige. Dunque, la struttura muscolare, tendinea ed i legamenti che risultano connessi al segmento osseo tendono ad essere congiunti ad ulteriori aree del bacino al fine di salvaguardarne l’operosità.

Successivamente all’operazione di chirurgia, i soggetti manifestano dei netti miglioramenti, soprattutto per quanto concerne la sintomatologia. Spesso però risulta probabile il subentro di infezioni, e ciò a seguito del posizionamento coccigeo. Per tale motivazione, la coccigectomia spesso necessita di lunghi decorsi temporali.

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