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Argento Colloidale: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Argento Colloidale: che cos'è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Risultante essere un prodotto che vanta di caratteristiche benefiche antibatteriche, antivirali ed antifungine è, l’argento colloidale. Si presenta come un peculiare liquido avente al suo interno piccole particelle di argento propagate nell’acqua purificata.

Tende ad essere venduto sul mercato sotto forma di composto al fine di usarlo internamente oppure esternamente. Risulta possibile rintracciarlo internamente a vaschette di vetro aventi un misurino contagocce o internamente a spray. Il quantitativo all’interno di ciascun flacone può essere di 10 ppm oppure 50 ppm.

Che cos’è l’argento colloidale?

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Nell’ambito chimico fisico, il sistema colloidale risulta avere una propagazione di composti solidi, liquidi e di gas posti internamente ad un ulteriore composto ugualmente solido, liquido e gassoso. Al fine di spiegare il sistema colloidale, le cellule dispersive hanno grandezza di 1 nanometro oppure 0,5 micrometri.

Laddove invece si tratta di preparati contenenti argento colloidale, il composto dispersivo presenta ridotte particelle di argento colloidale contrariamente alla sostanza disperdente, la quale presenta acqua purificata. Sul mercato tuttavia risulta probabile rintracciare l’argento colloidale ionico, il quale presenta ioni di argento assimilati attraverso procedimenti elettrolitici.

Ciò nonostante, la grandezza ridotta degli ioni conferisce il nome di molecole dispersive. Ciò nonostante, risulta opportuno tenere a mente che le sostanze contenenti argento colloidale non risultano essere prodotti farmacologici bensì risultano essere integratori alimentari oppure trattamenti biologici da utilizzare topicamente.

Sebbene ciò, risulta opportuno rintracciare composti contenenti argento colloidale e ritenuti composti cutanei, per il condotto uditivo oppure per la cavità nasale.

Proprietà argento colloidale

Le caratteristiche benefiche conferite all’argento colloidale risultano connesse alla salvaguardia organica nei confronti di infezioni ed affezioni causa batteri, virus e micosi.

Dunque svolge:

  • Azione antibatterica, avente la capacità di salvaguardare e combattere eventuali propagazioni di batteri (ad esempio streptococchi oppure stafilococchi), risultando essere pertanto un antibiotico;
  • Azione antivirale, avente la capacità di salvaguardare e combattere aggressioni da parassiti causa pertanto di infezioni;
  • Azione antifungine, essendo un trattamento perfetto al fine di ovviare infezioni da micosi, e dunque usare congiuntamente ad ulteriori composti che permettono di contrastare le infezioni da funghi;

Per tale motivazione, l’argento colloidale rileva i batteri ed i funghi che risulta coesi alle strutture cellulari, eliminando nettamente le corrispettive vie respiratorie e dunque l’operosità. Per quanto concerne i virus, svolge azione differente, poiché mette in atto i processi ossidativi abbassando la funzione sino alla completa inerzia.

Utilizzi dell’argento colloidale

Tale composto tende ad essere usato al fine di curare fastidi legati ad infezioni da batterio, virali oppure da fungo. Coloro che appoggiano l’efficienza di tale prodotto tendono a raccomandare l’utilizzo dello stesso al fine di salvaguardare differenti fastidi come:

  • Raffreddori e stati influenzali;
  • Fastidi alle gengive;
  • Infezioni agli occhi;
  • Infezioni al condotto uditivo;
  • Infezioni al seno;
  • Infezioni ai bronchi ed alle vie respiratorie;
  • Malessere alla gorga dovuto all’infezione;

In base al fastidio, l’argento colloidale tende ad essere usato internamente oppure esternamente, attraverso:

  • Deglutizione oppure adagiamento inferiormente alla lingua precedentemente alla deglutizione;
  • Gargarismi;
  • Sotto forma di gocce da porre nella cavità nasale;
  • Sotto forma di inalazione a spray direttamente sul muco;
  • Adagiamento superficiale alle contusioni, attraverso l’utilizzo di erogatori spray;

Sebbene vi siano molteplici soggetti che ne attestano l’efficienza, ulteriori risultano essere gli specialisti che non appoggiano il tutto. Difatti, sebbene le caratteristiche benefiche antibatteriche, antivirali ed antifungine risultino essere attestate da ricerche, non esistono ricerche bastevoli al fine di rilevarne la corrispettiva efficienza negli esseri umani.

Inoltre, la letteratura nel campo della scienza non rileva livelli elevati riguardo l’efficienza dell’utilizzo nell’essere umano e negli essere animali.

Contrariamente, l’utilizzo ovviando il consulto specialistico causa il subentro di problematicità preponderanti, specialmente nel caso in cui si è affetti da fastidi particolari oppure malattie, o addirittura si seguono trattamenti con prodotti farmacologici. Si sconsiglia l’utilizzo nei soggetti in fase gravida e nutrimento del neonato.

Controindicazioni dell’argento colloidale

L’argento colloidale se somministrato oralmente, si sovrappone alle funzionalità di:

  • Prodotti farmacologici antibiotici (ad esempio tetracicline e chinoloni), riducendo l’assimilazione organica e dunque abbassando l’efficienza;
  • Penicillamina, il quale non risulta essere un antibiotico, sebbene tenda ad essere adoperato al fine di curare patologie di Wilson. Dunque abbassa l’assimilazione;
  • Levotiroxina, abbassando l’assimilazione della levotiroxina, e riducendo l’efficienza nel campo terapeutico;

Nonostante i benefici connessi all’utilizzo dell’argento colloidale, ulteriori risultano essere gli effetti collaterali ricavabili dallo stesso. Difatti, l’assimilazione dell’argento colloidale causa l’accatastamento del metallo internamente ai tessuti e agli organi (come reni, muscoli, fegato, milza, cervello, intestino, pelle, ecc..).

L’assimilazione contigua, specialmente in sovradosaggi, causa l’accrescimento dei quantitativi di metallo causando la fuoriuscita della tonalità grigiastra blu cutanea. Codesto presupposto tende ad essere denominato argiria e subentra in determinate aree oppure in maniera propagata. L’argiria si presenta inarrestabile e tende a mutare la tonalità della pelle, causando problematicità epatiche, ai reni ed al sistema nervoso.

Alfine, successivamente all’assimilazione per via orale oppure successivamente all’uso superficiale alla cute ed alle mucose, risulta opportuno evidenziare la fuoriuscita di arrossamenti ed allergie nei soggetti ipersensibili. L’utilizzo risulta sconsigliato in soggetti in fase gravida oppure nutrimento del neonato.

Questo perché il metallo tende a superare la placenta causando l’accrescimento dei quantitativo di metallo all’interno del corpo comportando pertanto problematicità preponderanti sul feto, come anormalità nella formazione del condotto uditivo, del volto e del collo. Dunque, le mamme ed i soggetti femminili che nutrono i neonati devono assolutamente ovviare l’uso dell’argento colloidale, qualsiasi sia la conformazione.

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