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Anidrosi: che cos’è, sintomi, cause e possibili cure

Anidrosi: che cos'è, sintomi, cause e possibili cure

L’anidrosi è una rara condizione dermatologica caratterizzata dalla perdita generale o parziale della secrezione del sudore; in sintesi: l’incapacità del corpo di produrre sudore normalmente.

Apparentemente l’anidrosi potrebbe non sembrare una patologia grave, tuttavia l’impossibilità produrre o secernere sudore potrebbe rivelarsi una condizione fatale per chi ne è affetto: l’anidrosi, infatti, quando interessa ampie superfici cutanee, compromette il normale il meccanismo termodispersivo che avviene mediante il sudore e aumenta il rischio di ipertermie gravi in seguito all’esposizione al calore o a sforzi fisici intensi.

Sintomi dell’anidrosi

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L’anidrosi è una condizione molto rara e talvolta difficile da diagnosticare, soprattutto poiché non presenta una sintomatologia anomala e per questo vi consigliamo di prestare particolare attenzione, se sospettate di esserne affetti, a come il vostro corpo reagisce al caldo.

Infatti i principali sintomi che dovrebbero allarmarvi si presentano proprio durante l’esposizione al calore o durante l’esercizio fisco e sono:

  • Debolezza
  • Nausea
  • Vertigini
  • Battito cardiaco accelerato
  • Pelle d’oca

Se avvertite uno o più di questi sintomi, o addirittura tutti insieme, vi consigliamo di rivolgervi ad un medico.

Non solo, altri sintomi a cui prestare attenzione sono:

  • Vertigini
  • Crampi muscolari o debolezza
  • Flushing
  • Sensazione di caldo
  • Poca o nessuna traspirazione

Quest’ultima può avvenire in diverse zone del corpo: può essere diffusa per tutto il corpo, in alcune aree ben delimitate o in una sola area. Negli ultimi due casi, alcune zone del corpo produrranno più sudore del normale proprio per compensare il sudore non prodotto dalla zona colpita dalla patologia.

Cause dell’anidrosi

Le cause che possono concorrere ad un malfunzionamento delle ghiandole sudoripare, principale causa dell’anidrosi,sono diverse:

  • Danni alla pelle. In particolar modo gravi lesioni fisiche provocate, per esempio, da importanti ustioni possono causare danni permanenti alle ghiandole sudoripare;
  • Anomalie genetiche che possono causare in chi ne è affetto disturbi che colpiscono le ghiandole sudoripare;
  • Malattie metaboliche rare, come per esempio:
    1) Malattia di Fabry, un’anomalia congenita del metabolismo degli sfingolipidi che colpisce un bambino su 120.000. Tra i sintomi di questa rara patologia c’è proprio la difficoltà nel sudare;
    2) Sindrome di Bernard-Horner, che comporta un danno al tronco del sistema nervoso simpatico cervicale. In parole povere, questa malattia danneggia i nervi del viso e degli occhi e provoca anidrosi nella zona del viso interessata.
  •  Malattie che possono danneggiare il sistema nervoso autonomo, come per esempio il diabete, il morbo di Parkinson, un carcinoma polmonare, l’amiloidosi, una grave patologia che si verifica quando le sostanze chiamate proteine ​​amiloidi si accumulano negli organi e la sindrome di Sjogren che provoca secchezza degli occhi e della bocca. In particolar modo, l’anidrosi è il sintomo distintivo della sindrome di Ross;
  • Danni ai nervi, i quali controllano le azioni involontarie come la digestione, battito cardiaco, pressione sanguigna e la temperatura corporea, ma anche, per l’appunto, la sudorazione;
  • Alcuni farmaci, come quelli per il cuore e la pressione arteriosa, possono talvolta ridurre la sudorazione. Tuttavia si tratta di una condizione che svanisce una volta interrotti i farmaci;
  • Disidratazione, cioè la situazione in cui il corpo non ha abbastanza liquidi da svolgere normalmente le proprie funzioni. Questa condizione può verificarsi anche quando si ha un aumento della minzione (talvolta a causa di un diabete mellito non diagnosticato o non curato, o a causa di un diabete insipido). Nei casi più gravi di questa condizione, la disidratazione può interferire con la capacità di sudare.

Fattori di rischio

Esistono diversi fattori di rischio che possono esporre maggiormente alla potenzialità di ammalarsi di anidrosi, vediamo quali:

  • Danneggiamento dei nervi autonomici determinati da problemi di salute come, per esempio, il diabete;
  • Anomalie genetiche che, attraverso mutazioni in alcuni geni, possono portare disturbi che colpiscono le ghiandole sudoripare;
  • Disturbi della pelle legati ad irritazioni ed infiammazioni, che possono interessare anche le ghiandole sudoripare;
  • L’età è un fattore di rischio poiché, invecchiando, il corpo ha più difficoltà a regolare la sua temperatura, di conseguenza la capacità di sudare normalmente può subire una diminuzione.

Complicazioni dell’anidrosi

Esistono delle complicazioni dell’anidrosi che possono portare ad una situazione di pericolo chi ne è affetto; in particolar modo, le malattie legate al caldo rappresentano le complicanze più gravi di anidrosi.
Nello specifico, bambini e anziani andrebbero costantemente monitorati per il surriscaldamento, soprattutto perché la loro temperatura interna aumenta più rapidamente.

Ma quali sono i problemi legati al calore? Scopriamoli.

  • Crampi da calore: si tratta di spasmi muscolari che provocano un intenso dolore che si verificano durante o dopo un’intensa attività fisica svolta in un luogo troppo caldo o assolato;
  • Esaurimento da calore: durante o dopo un’intensa attività fisica, si potrebbero presentare sintomi quali debolezza, nausea e battito cardiaco accelerato;
  • Colpo di calore: questa condizione è pericolosa per la vita e si verifica quando la temperatura corporea raggiunge i 40 C° o superiore. Se non si interviene immediatamente e con le giuste competenze, il colpo di calore può portare nel soggetto interessato allucinazioni, perdita di coscienza, coma e perfino il decesso.

Come effettuare la diagnosi

Riscontrare l’anidrosi in un paziente è molto raro e ciò la rende una patologia di difficile diagnosi, per la quale potrebbero essere necessari degli accurati test per confermare la diagnosi. Vediamo quali:

  • Test della termoregolazione: durante questa tipologia di esame medico, il corpo del paziente viene cosparso di una particolare polvere in grado di cambiare colore a contatto col sudore. I risultati del test vengono poi documentati attraverso foto digitali.
  • Test dei riflessi (QSART): durante questo test vengono preventivamente applicati al paziente quattro elettrodi su avambraccio, piede e gamba. Vengono poi scaricate delle piccole scosse di corrente elettrica che, attraverso gli elettrodi, dovrebbero attivare i nervi delle ghiandole sudoripare. La quantità di sudore prodotta da questa stimolazione viene poi misurata.
  • Silastic: attraverso questo test viene misurata la distribuzione del sudore corporeo prendendo un’impronta delle gocce di sudore con un materiale gommoso (Silastic).

Cura dell’anidrosi

Non è sempre necessario effettuare un trattamento per l’anidrosi, poiché quando l’anidrosi colpisce una piccola parte limitata del corpo non risulta problema. Tuttavia quando questa patologia interessa ampie zone di traspirazione può mettere a rischio la vita di chi ne è affetto.

Vediamo come intervenire quanto si presentano delle complicazioni!

Colpo di calore: si tratta di una condizione estremamente grave, che può portare allucinazioni, perdita di coscienza, coma e perfino il decesso. Di conseguenza può rivelarsi fatale se non trattata prontamente.

  • Bisogna assolutamente chiamare i soccorsi;
  • Nell’attesa dei soccorsi bisogna portare la persona all’ombra o dove c’è l’aria condizionata;
  • Cercare di rinfrescala applicando, se possibile, applicare impacchi freddi.

Crampi da calore: si tratta di crampi muscolari talvolta molto dolorosi ma di breve durata. Questi possono insorgere durante la pratica di esercizio fisico o lo svolgimento di un’attività intensa in un ambiente caldo o assolato. Talvolta possono insorgere anche a distanza di ore.

Per alleviare crampi bisogna:

  • Riposare e raffreddare la zona interessata;
  • Bere succhi di frutta fresca o una bevanda per sportivi che contiene elettroliti;
  • Attendere alcune ore prima di tornare a svolgere attività faticose;
  • Contattare un medico se i crampi peggiorano o non scompaiono nel giro di un’ora.

Esaurimento da calore: è una condizione patologica che può svilupparsi dopo diversi giorni di esposizione a temperature elevate e comporta nausea, vertigini e un battito cardiaco accelerato.

Bisogna agire piuttosto in fretta:

  • Trasportare con attenzione il soggetto interessato in uno spazio ombreggiato o aria condizionata;
  • Sollevare leggermente le gambe del soggetto interessato;
  • Allentare indumenti della persona, e rimuovere eventuali indumenti pesanti.
  • Somministrare una bevanda per sportivi contenente elettroliti;
  • Chiamare il 118 se non vi è un miglioramento nei sintomi.

Prevenzione dell’anidrosi

Di seguito riportiamo alcuni piccoli accorgimenti da adottare per fare in modo che l’anidrosi non divenga una condizione problematica per chi ne è affetto:

  • Indossate indumenti leggeri e traspiranti quando fa caldo.
  • Restate in casa durante le giornate particolarmente caldo.
  • Non sottoponetevi a sessioni di attività fisica troppo intense e prolungate.
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