L’acido pantotenico, da molti riconosciuto sotto la sigla B5, altro non è che una vitamina idrosolubile facente parte del gruppo B, e che ha come peculiarità una certa termolabilità, in quanto molto sensibile alle temperature alte, ma risulta anche instabile dinanzi ai cambiamenti acido-basici del pH.
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A cosa serve l’Acido Pantotenico?
L’acido pantotenico anticipa il Coenzima A, ovvero un’importante molecola per il metabolismo dei tre macronutrienti e degli ormoni steroidei, visto che agisce come vettore universale dei gruppi acilici. La vitamina B5 è l’eccipiente fondamentale dell’Acyl-Carrier-Protein o ACP, carrier o proteina di trasporto coinvolta nella complicata sintesi degli acidi grassi.
All’interno del corpo umano, l’acido pantotenico in libertà è molto poco, è invece possibile trovarne, in quantitativi più significativi, all’interno dei tessuti, tramutato in coenzima A e in ACP.
Da quanto è stato osservato, la metabolizzazione del suddetto acido, non risulta molto limpida, in quanto, è stato visto, che l’escrezione dell’urina incrementa quando si fanno delle somministrazioni integrative. Al contrario, si è osservato un incremento del livello sierico della vitamina B5, mentre si digiuna e nel diabete insulino-privo.
Detto ciò, si può facilmente pensare al fatto che la riduzione dell’escrezione dell’urina dell’acido pantotenico risulta più sensibile al raggruppamento dell’insulina circostante.
Assunzione dell’Acido Pantotenico
Nonostante se ne sia tanto parlato, oggigiorno non sono stati resi ancora pubblici rivelanti studi scientifici per quanto riguarda l’assunzione raccomandata dell’acido pantotenico. A detta della “Commission of the European Community”, il quantitativo di 4-7 mg al giorno di vitamina B5 o pantenolo dovrebbero risultare sufficienti a tenere un buono stato si salute. Il grado di tossicità dovrebbe girare invece intorno alle 3-12 mg al giorno.
Dove si trova l’Acido Pantotenico?
L’acido pantotenico, da come si è visto, è una molecola che si va a collocare un po ovunque, e quindi dove di più e dove di meno, e o come provitamina, o meglio pantenolo, all’interno di molteplici prodotti alimentari.
Tra le fonti di natura organiche maggiormente portatrici di acido pantotenico abbiamo legumi e frattaglie, dove molto probabilmente, l’attività probiotica della flora batterica dell’intestino, permette di toccare la giusta assunzione giornaliera, permettendo così di aumentare l’apporto della vitamina B5.
In rari casi si ha una carenza da acido pantotenico, e questa non avviene MAI in forma pura, visto che queste si presentano solo in caso di denutrizione acuta. Non sono stati tanto meno ritrovati scritti letterari facente riferimento alla tossicità dello stesso.