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Sindrome di Reiter: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Sindrome di Reiter: che cos'è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Risultante essere una patologia infiammatoria di derivazione infettiva, che compromette le articolazioni, gli occhi e l’uretra, è la sindrome di Reiter.

Nel momento in cui subentra l’infiammazione nella zona delle articolazioni, viene utilizzato il termine di artrite reattiva.

Che cos’è la sindrome di Reiter?

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I fattori infettivi che incrementano il subentro della sindrome di Reiter risultano essere batteri nella zone dei genitali, dell’intestino e del condotto urinario. L’infiammazione che osteggia le articolazioni, prende il nome di artrite, contrariamente a quella legata agli occhi, la quale prende il nome di congiuntivite.

Alfine, l’infiammazione che intacca la salute dell’uretra tende ad essere denominato quale uretrite. Cada uno di codesti procedimenti infiammatori subentra con sintomatologie caratteristiche. La sindrome di Reiter e l’artrite reattiva risultano essere patologie alquanto rare. Ambo le due, difatti, presentano un decorso uguale a 1 soggetto per ogni 2500.

L’infiammazione prodotta da infezioni all’intestino subentrano col medesimo quantitativo di fattori in ambo i generi. Contrariamente, l’infiammazione dovuta da infezioni ai genitali, risulta essere maggiormente contigua fra i soggetti maschili. Coloro che ne sono affetti hanno un’età che va dai 20 ai 40 anni.

Ciò nonostante, non risulta ovviato che il problema subentri ulteriormente negli infanti e negli anziani.

Sintomi della Sindrome di Reiter

La sindrome di Reiter comporta 3 differenti tipologie di infiammazione:

  • artrite articolare e tendineo
  • congiuntivite oculare
  • uretrite al condotto urinario

Le sintomatologie e i traumi di codesta patologia risultano essere quelli peculiari di codeste triplici procedimenti di infiammazione e subentrano dopo 4 settimane dall’infezione causa del batterio. Difatti, l’artrite reattiva risulta coesa alle articolazioni.

Artrite

Codesta comporta dolenza e rigonfiamento alle articolazioni grosse, ossia alle ginocchia e alle caviglie. Solitamente, il senso di dolenza risulta percepito nell’area lombare, del sedere, delle vertebre e dei talloni.

Anche se non accada a qualsiasi soggetto, risulta probabile che le dita delle mani e dei piedi subiscano rigonfiamento, presentando la cosiddetta conformazione a salsiccia.

Congiuntivite

I traumi e le sintomatologie della congiuntivite risultano essere: rossore agli occhi, dolenza agli occhi, eccessiva fuoriuscita di lacrime e rigonfiamento alle palpebre. In sporadiche situazioni, risulta possibile subentri ulteriormente l’uveite, denominata irite, che causa un’infiammazione dell’iride.

Il soggetto affetto da iride manifesta dolenza e rossori oculari, piuttosto che ipersensibilità ai raggi luminosi, cosiddetta fotofobia.

Uretrite

Le sintomatologie e i traumi dell’uretrite risultano molteplici, quale dolenza e bruciore nel corso dell’urinazione, bisogno di urinare frequentemente e con rapidità, uscita di liquido dal pene e dalla vagina e, seppur sporadicamente, sangue all’interno delle urine.

Vicino all’uretrite, il soggetto affetto da sindrome di Reiter e artrite reattiva manifesta ulteriori sintomatologie, non eccessivamente particolari:

  • ignoto senso di affaticamento
  • leggeri stati febbrili, compresi fra i 37°C e i 38°C
  • ulcere buccali
  • ridotte macchie biancastre nella cavità orale, cosiddetta afte, la quale non comporta dolenza
  • rash cutaneo
  • unghia ispessite e molli
  • dolenza all’addome
  • dissenteria

Le sintomatologie maggiormente essenziali, sul quale bisogna focalizzarsi maggiormente, risultano essere la dolenza e il rigonfiamento alle articolazioni nonché problematicità nel corso dell’urinazione.

Singolare complicazione che necessita importanza risulta essere l’artrite cronica oppure contigua, la quale subentra a seguito di una terapia non repentina e a seguito della mancata cura sintomatologica.

Cause della Sindrome di Reiter

Il corretto movente della Sindrome di Reiter non risulta essere totalmente conosciuto. Al fine di mettere in atto il procedimento infiammatorio, bisogna che subentrino duplici fattori:

  • primario risulta essere l’infezione dell’organismo per quanto concerne i batteri, i quali operano nella zona intestinale, urinaria oppure genitale. I batteri microrganici risultano essere: clamidia, salmonella, shigella, yersina e campylobacter
  • secondaria risulta essere la scorretta funzionalità delle difese immunitarie dell’organismo affetto. Similmente a quanto succede nelle patologie autoimmuni successivamente alle ridotte settimane dall’infezione, le difese immunitarie intaccano ulteriormente gli organi e i tessuti organici dell’uomo

Anche se l’infezione da batterio abbia una funzione essenziale, veritiero antagonista all’interno della sindrome di Reiter risulta essere il sistema immunitario e l’annessa difformità.

Privo di codesta scorretta funzionalità, difatti, il fattore patogeno, ad esempio la clamidia, comporta i comuni sintomi, ovviando il subentro di infiammazioni articolari, e così via. Studiosi della ricerca affermano che, al di là dell’infezione e della scorretta funzionalità delle difese immunitarie, vi è una terziaria problematica di fattore genetico.

Da determinate ricerche, difatti, risulta evidenziato che la sindrome e l’artrite reattiva risultano maggiormente presenti nei soggetti portatori, all’interno del DNA, del gene HLA-B27.

In Inghilterra, ad esempio, ridotti sono i soggetti aventi codesto gene che manifestano la patologia oppure le sintomatologie similari alla medesima. Il corretto processo di meccanizzazione col quale opera il gene HLA-B27 non risulta essere noto. La sindrome di Reiter e l’artrite reattiva risultano essere legati alla presenza di batteri che si proliferano sessualmente e mediante alimenti all’interno del quale sono presenti.

Questo non sta a significare, ciò nonostante, che risulti essere una patologia trasmissibile, poiché il fattore immunitario singolare risulta essere decisivo.

Diagnosi della Sindrome di Reiter

Al fine di redigere con esattezza la diagnosi della sindrome di Reiter, c’è bisogno di un test specifico, un’analisi del sangue e un esame radiologico. Lo specialista iniziare il test specifico ponendo quesiti al soggetto inerenti al subentro delle sintomatologie e le tempistiche di percezione.

Risulta essenziale che il soggetto affetto faccia fatica a tenere a mente quanto accaduto. Ad esempio, risulta essenziale essere a conoscenza degli alimenti consumati senza cottura oppure nel caso di rapporti sessuali senza utilizzo di contraccettivi. Inoltre, lo specialista comprende, soggettivamente, lo stato delle articolazioni affette da dolenza, dell’arrossamento oculare e dello stato di pelle.

Il flusso sanguigno di un soggetto affetto da sindrome di Reiter ed artrite reattiva vanta di caratteristiche singolari, che vengono sottolineate mediante esami specifici. Codesti esami di sedimentazione degli eritrociti e della proteina C-reattiva attestano l’eventuale presenza oppure assenza dell’infiammazione, contrariamente all’evidenziazione di anticorpi particolari, i quali permettono di verificare l’eventuale presenza oppure no di infezioni da batteri e se la dolenza articolare risulta essere causa della sindrome di Reiter o meno.

Le analisi del flusso sanguigno, dunque, risultano benefiche. Attraverso il prelevamento di codeste, risulta possibile estrapolare differenti nozioni alquanto essenziali. Mediante gli test radiologici, invece, lo specialista ha in mano foto nitide inerenti alle grosse articolazioni e alle zone annesse. Nel caso in cui il soggetto dovesse essere affetto da artrite reattiva, risulta possibile evidenziare attraverso di essere tracce particolari, che incentivano la differenziazione della patologia da ulteriore similari.

La prognosi, per un soggetto affetto da codesta sindrome, varia a seconda delle tempistiche di avvio del trattamento curativo. Nel caso in cui la diagnosi e il trattamento terapico dovessero essere rapidi, la cura risulterà precoce e, solitamente, sprovvista di complicanze. Contrariamente, una diagnosi tarda intacca il processo di cura e porta il soggetto a complicazioni e profilassi.

Al fine di preventivare il subentro della patologia e dell’annessa artrite reattiva, risulta essenziale seguire codesti precisi passaggi:

  • utilizzare contraccettivi nel corso dei rapporti sessuali, al fine di ovviare il contagio di infezioni quali la clamidia
  • tenere i cibi in ambienti puliti e sottoporli a cottura in maniera corretta, al fine di ovviare il proliferarsi di sostanze batteriche, quali la salmonella, il campylobacter e la shigella

Per quanto riguarda, contrariamente, chi è stato affetto dalla sindrome, consiglio risulta essere quello di svolgere visite regolari e seguire i trattamenti raccomandati dallo specialista.

Possibili cure della Sindrome di Reiter

Non vi è un trattamento particolare per quanto concerne la sindrome di Reiter. Dunque è opportuno aspettare che la stessa si curi autonomamente. Ciò nonostante, vi sono cure terapeutiche aventi codesti scopi, ossia:

  • affievolire le sintomatologie
  • rimuovere totalmente dal corpo il batterio
  • salvaguardare da eventuali infezioni da batterio future

Le tempistiche di ripristino salutare vanno dai 3 mesi ai 12 mesi. Quanto maggiore è rapida la diagnosi e dunque la redazioni del trattamento curativo migliore, e maggiormente velocizzata sarà l’assoluzione patologica. Risultanti essere la metodica maggiormente idonea al fine di affievolire le sintomatologie e dunque abbassare l’infiammazione complessiva, causa della sindrome di Reiter, sono gli antinfiammatori.

I prodotti farmacologici maggiormente adoperati risultano essere i FANS, i corticosteroidi e gli antireumatici. I primi, quali l’ibuprofene, risultano essere i prodotti farmacologici maggiormente utilizzati, poiché conferiscono eccellenti esiti ovviando effetti collaterali. I secondari tendono ad essere consigliati nel caso in cui i FANS dovessero risultare inefficienti. Conferiscono eccellenti esiti, sebbene richiedono somministrazione a modo in quanto comportano effetti collaterali.

Gli antireumatici, quale la sulfasalazina oppure il metotressato, risultano essere eccellenti antinfiammatori e antidolorifici, che cambiano il responso del sistema immunitario. Gli effetti collaterali risultano essere malessere alla testa, mancanza dell’appetenza e sensazione di spossatezza. Aventi la finalità di rimuovere dall’organismo i batteri causa dell’infezione di avvio, sono gli antibiotici. In aggiunta, se deglutiti con regolarità, incrementano la possibilità di salvaguardare il soggetto, seppur in buona salute, da eventuali profilassi.

Inizialmente, lo specialista raccomanda di oziare, al fine di agevolare un ripristino salutare maggiormente velocizzato. Successivamente, tuttavia, consiglia di operare fisioterapia assieme all’attività sportiva. Difatti, risulta essenziale che il soggetto prenda in mano il movimento delle articolazioni e il vigore muscolare perso a seguito della mancata attività sportiva. In codeste situazioni, fare ricorso ad un fisioterapista specializzato, che sappia il ciclo di riabilitazione maggiormente idoneo, risulta essere la scelta maggiormente vantaggiosa.

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