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Scabbia: che cos’è, sintomi, tipologie, cause e come diagnosticarla

Scabbia: che cos’è, sintomi, tipologie, cause e come diagnosticarla

Risultante essere una patologia infettiva e contagiosa la scabbia causa eccessiva prurigine e fuoriuscita di macchie di color rosso spesse, il più delle volte connesse a vescicole ed irritazioni.

La zecca di tale patologia risulta essere un parassita che si posiziona sull’epidermide riproducendosi. La zecca adulta, specialmente, si inserisce all’interno della superficie della pelle, incavando come stesse in un tunnel laddove lascia giornalmente dalle due alle tre uova. Successivamente ai quattro giorni dal rilascio, tali uova si aprono facendo uscire delle larve, le quali a loro volta incavano ulteriori tunnel sino a giungere alla cute. Una volta cresciuti si riproducono ogni 15-17 giorni.

La larva femmina sopravvive per circa sei settimane lasciando sino ad una 50 di uova. Ha una lunghezza pari a 0,35-0,45 mm per una larghezza di 0,20-0,30. Presenta una conformazione ovale ed un colore grigio. Ha ben 4 zampe di altezza ridotta. Contrariamente, la larva maschio si presenza di grandezza inferiore e scompare successivamente alla copulazione. I soggetti aventi scabbia presenta sull’epidermide dai 5 ai 10 adulti sino ad una quarantina di larve.

Sintomi della scabbia

Prurigine

La sintomatologia maggiormente riscontrante risulta essere l’eccessiva prurigine, soprattutto di notte. L’incavatura all’interno della cornea vede le larve tralasciare composti cheratolitici. Questi causa un ridotto regresso infiammatorio causato dall’espellere citochine epidermiche. Tutto questo comporta la fuoriuscita di eccessiva prurigine, specialmente di notte, ed emissione eritemato-papulosa.

Fagliature alla Cute

Le incavature cutanee spesso però non sono percettibili, poiché il prurito causa lacerazioni che camuffano o annientano i tunnel. Mediante la prurigine, i tunnel spesso si tramutano in chimere, grovigli, ulcere e crosticine con conseguente rossore.

Incubazione

Le sintomatologie di tale patologia sono visibili dopo i 30 giorni, durante il quale le larve si riproducono. Nel corso della latenza, laddove si ha una vera e propria invasione le sintomatologie sono rintracciabili subito dopo i quattro giorni, in quanto il soggetto risulta essere sin da subito coinvolto.

Peggioramenti

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La necessità di sfregarsi risulta connessa il più delle volte a fagliature da prurigine, capaci di aggravarsi susseguentemente ad eccessive infezioni da batteri comportando brufoli, follicoliti ed impetigini. Spesso però le sintomatologie tendono a prolungarsi lungo il corpo susseguentemente ad una potente allergia.

Delimitazione delle fagliature

Le zone maggiormente colpite da scabbia risultano essere le zone interdigitali, la parte anteriore del polso, la parte anteriore dell’ascella, dell’ombelico, la parte interna dei glutei e la parte sottostante ai glutei, così come la parte esterna dei genitali. Sono aree laddove l’epidermide risulta essere maggiormente fine e gracile, agevolando l’attraversamento delle larve. Negli infanti l’emissione colpisce ugualmente il palmo tattile, la pianta dei piedi, il volto ed il cuoio capelluto, mentre nei soggetti femminili maturi tende a colpire le mammelle. Nei soggetti maschili maturi colpisce la superficie del pene.

Tipologie di scabbia

Scabbia Norvegese

Tipologia alquanto rischiosa risulta essere la scabbia norvegese o scabbia a croste.

Spesso tende a manifestarsi nei pazienti immunocompromessi ed è nota dato l’elevato quantitativo di contagi e di sanguisughe, capaci di stanziarsi all’interno di un corpo affetto da gravose fratture causa ulcere colpendo maggiormente le unghia e l’alopecia. Laddove il soggetto sia affetto da scabbia con conseguente crosticine, il tasso di contaminazione risulta elevato e diretto, mediante la vicinanza ad abiti, asciugamani, accessori da letto. Laddove invece non ci sia contatto diretto, la percentuale risulta minima.

Contaminazione

La sanguisuga da scabbia contagia in maniera diretta e prorogata, specialmente nel corso di un relazione. In caso di contaminazione indiretta le percentuali accrescono laddove il soggetto sia affetto da scabbia con conseguenti crosticine. Dunque, onde la contaminazione si contagia, risulta opportuno lo spostamento di una larva donna in attesa o di parassiti di ambo le sessualità.

Scabbia mediante animale?

La scabbia attraverso un animale non comporta la moltiplicazione sulla cute dell’uomo, laddove risulta ugualmente possibile lo stagno ma massimo per un paio di giorni comportando la formazione di un sintomo sconosciuto e privo di tunnel. Il contagio perdura nel corso della tempistica durante il quale il soggetto non risulta essere sottoposto a cure mediche.

Scabbia e Igiene Personale

Tale patologia subentra maggiormente laddove il soggetto ha un’igiene scarseggiante. Pertanto, tende a manifestarsi in soggetti di qualsiasi ceto sociale, a prescindere dall’igiene nè tantomeno dall’età e dal sesso. Questo perché il numero di affetti da scabbia risulta aumentata all’interno di nazioni industrializzate, causa di eccessivo tasso migratorio dai paesi sviluppati, dai viaggi e dalla prolungata stabilità all’interno di luoghi pieni.

Prognosi

La prognosi di tale patologie tende ad essere operata individuando i 4 costituenti patognomici:

  • compresenza di parassiti, uova, escrementi e specie cunicoli;
  • fuoriuscita di fagliature specialmente all’interno delle zone proprie per sesso ed età;
  • pruriggine eccessiva la quale causa difficoltà nel riposare;
  • medesimo sintomo in soggetti legati al paziente che ne è affetto;

Risultante essere una ridotta fagliatura, il cunicolo che tende a manifestarsi di tonalità biancastra o grigiastra, ha una lunghezza pari ai 10-15 mm. Mediante l’uso di una lente di ingrandimento risulta probabile identificare l’orifizio ed il parassita. Laddove il cunicolo non si riesca a vedere, risulta probabile la visuale gettando una goccia di tintura idrosolubile all’interno della fagliatura.

Successivamente bisogna pulire l’epidermide mediante uso di acqua o alcool. Laddove la tintura fosse entrata all’interno del cunicolo maggiore risulta essere la visuale del circuito. Pertanto, risulta probabile estrarre il cunicolo scabbioso aiutandosi con un tagliente o ponendo al suo interno un fine ago che scaccia il parassita.

Possibile cure della scabbia

Disinfettazione

Al fine di rimuovere tale patologia, la disinfettazione di zone domestiche e vestiario risulta essenziale. Risulta dunque opportuno detergere accuratamente abiti ed accessori da letto facendo uso di lavaggio con acqua calda e sapone (90°C) o processo ad ebollizione. Le stesse setoline ed il pettine richiedono una pulitura ad elevate temperature. Laddove qualche oggetto non prevede lavaggio ad alte temperature risulta opportuno porlo ad aria aperta per tre giorni. Questo perchè il parassita non resta in vita se posto distante dal corpo umano. Ulteriore opzione prevede il porre quanto non può essere lavato all’interno di buste di plastica accuratamente chiuse poste all’aria per sette giorni. Accessori di arredo prevedono il lavaggio mediante vapore ad elevate temperature per poi essere posti all’interno di buste impermeabili all’interno del quale deve essere nebulizzato un insetticida con piretro. Bisogna poi deporlo per circa 24 ore a contatto con l’aria. Coloro che invece si occupano della disinfestazione e della sorveglianza dei soggetti affetti deve obbligatoriamente indossare vestiario di protezione.

Isolamento del paziente

Tale patologia prevede obbligatoriamente l’isolamento del paziente che ne è affetto. Il Servizio di Igiene Pubblica riscuote la comunicazione e si incarica di compiere un’analisi epidemiologica al fine di sopraggiungere al’eventuale regolamento di contagio ed incrementare l’indagine a soggetti che sono stati a contatto col paziente affetto da scabbia. Il paziente dunque deve essere sottoposto ad isolamento ed a trattamento terapico per circa 23h. L’isolamento non riguarda i soggetti che svolgono assistenza.

Prodotti farmacologici

La terapia prevede l’uso di pomate aventi al loro interno benzoato di benzile, crotamitone o permetrina. Il più delle volte risulta opportuno utilizzare composti galenici appositamente prodotti da medici farmacologici previa prescrizione dermatologica. Risulta alquanto fondamentale porre tali farmaci sulla cute, dal collo sino ai piedi successivamente ad una doccia calda e lunga ed uno scrub corpo.

Questi passaggi espongono i parassiti e le corrispettive uova poste all’interno dei cunicoli al processo attivo. Successivamente alle dodici ore, i prodotti farmacologici prevedono rimozione mediante uso d’acqua. L’uso di antistaminici e di emollienti comportano ulteriore conforto da eventuale pruriggine, il più delle volte, accompagnato da composti irritativi. L’uso di antibiotici sono prescritti laddove il soggetto presenti sovrainfezioni da batteri. La terapia deve essere operata anche a coloro che sono a contatto col paziente affetto da scabbia. Al fine di alleviare la proliferazione, il paziente affetto da scabbia deve smettere di lavorare.

Fra le terapie naturali risultano opportune le creme contenenti balsamo del perù e benzoato di benzile. 

Precauzione

La precauzione deve essere operata seguendo tutte le regole di igiene, ovviando i luoghi affollati e l’uso di accessori da letto e da bagno, specialmente all’interno di luoghi pubblici. Questo perché eventuali richiami disciplinari risultano fondamentali.

Laddove il soggetto prenda tale patologia da un animale, bisogna operare eradicazione della parassitosi anche all’animale al fine di guarirlo e guarire anche il padrone.

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