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Il riso rosso fermentato si ottiene fermentando il normale riso da tavola (Oryza e specie sativa), attraverso un microorganismo denominato “lievito rosso” (Monascus e specie purpureus).
Il nome e il colore sono dovuti successivamente alla proliferazione dell’agente fungino, che va a mutarne dolcemente la consistenza; sapore ed aroma divengono decisamente più caratteristici.
Già nei tempi addietro questi trovava largo utilizzo nella medicina tradizionale cinese; ad oggi, anche nelle zone occidentali, dove viene adoperato in quanto alimento dietetico, nutraceutico e funzionale, le sue proprietà fitoterapiche ipolipemizzanti permettono di calare il livello di colesterolo nel sangue. Il commercio del riso rosso fermentato è però molto sviluppato nella sua forma di estratto secco, e non nell’alimento puro, in quanto vanta importanti principi attivi.
L’importanza scientifica ed economica del riso rosso fermentato risiede tutta nel suo metabolismo del Monascus purpureus. Tramite fermentazione, infatti, il lievito compone il riso di sostanze denominate “monacoline”, dall’attività ipocolesterolemizzante. Il tipo K, o meglio, la monacolina K, va a copiare quella che è la struttura chimica e l’azione farmacologica della lovastatina, farmaco di sintesi con azione ipocolesterolemizzante, affermandosi come monacolina più prestigiosa.
Monacolina K contro il colesterolo
La monacolina K del riso rosso fermentato è capace di inibire l’enzima essenziale nella biosintesi del colesterolo, posto negli epatociti, le cellule del fegato. Visto che il colesterolo dipende in maggior misura (70%) dalla via biosintetica endogena, e visto che la sua mano d’opera nell’alimentazione non va oltre il 30%, l’ integrazione alimentare attraverso il riso rosso fermentato si dimostra operante per:
- Regolarizzare il livello totale di colesterolo
- Regolarizzare il livello di LDL o colesterolo cattivo
- Regolarizzare il livello di trigliceridemia
A cosa serve?
Il riso rosso fermentato, in inglese Red yeast rice, come già visto, vanta un’azione ipocolesterolemizzante. Questa permette di ridurre il colesterolo grazie a sostanze metabolicamente attive denominate monacoline, più importanti delle quali la monacolina K.
Il riso rosso fermentato è da considerarsi allora un integratore naturale, anche se i suoi principi attivi possono ritenersi dei farmaci. La sua assunzione richiede quindi massima cautela, e quindi un parere del medico.
Modalità d’uso del riso rosso fermentato
Laddove utilizzato in quanto integratore, si consiglia la monacolina K, con un dosaggio di 10 mg al giorno, seguendo ovviamente quanto riportato sulla confezione.
Al fine di ottimizzare l’azione ipocolesterolemizzante dell’integratore, viene di norma consigliata l’assunzione in concomitanza di diete controllate e di uno stile di vita sano.
Controindicazioni del riso rosso fermentato
L’utilizzo del riso rosso fermentato è di norma sconsigliato nei seguenti casi:
- Gravidanza
- Allattamento
- Negli infanti
- Disordini epatici o renali
- Alcune terapie farmacologiche
Massima prudenza deve essere prestata anche dagli alcolisti.