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Piede Piatto in adulti e bambini: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Piede Piatto in adulti e bambini: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Solitamente si intende per piede piatto, un piede avente l’arco plantare appunto appiattito, e dunque quando la pianta si adagia alla terra completamente.

Spesso però accade che l’arco plantare tende a non svilupparsi nel corso della crescita, oppure tende a divenire piatto susseguentemente ad una lesione oppure susseguentemente al logoramento causa dell’avanzamento dell’età.

La zona dietro di un piede classico presenta una curva che tende in alto, centralmente, e ciò prende il nome di arco plantare. Tuttavia, mediante studi accurati, risulta possibile evidenziare 3 arcate, cui operosità sta nel suddividere il peso del corpo sulla zona alta dell’appoggiatura.

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Pertanto, gli archi agevolano lo stare retti e la passeggiata, così come incentivano la corsa e il salto, donando flessibilità e agevolezza. Agevolano l’assimilazione dei traumi fisici nel corso dell’appiattimento a terra e sviluppano vigore regolamentando l’equilibrio nel corso dell’attività motoria. L’appiattimento dei piedi risulta essere un fastidio alquanto proliferato e non comporta problematicità, sebbene spesso sia causa di un senso di dolenza e spossatezza ai piedi.

Risulta in aggiunta probabile che incentivi problematicità alle caviglie e alle ginocchia, data la modificazione di schieramento giusto delle articolazioni inferiori. La diagnosi si ha nel corso della visita, sebbene, al fine di ovviare patologie e complicanze, tendono ad essere svolti test di imaging.

Oggi giorno risulta affermato che, nel caso in cui il soggetto dovesse manifestare dolenza, non risultano opportuni trattamenti curativi. In compresenza di sintomatologie, la terapia ha molteplici varietà, che vanno dal classico utilizzo di ghiaccio ed ozio all’operazione di chirurgia. Un elevato tasso di infanti di età compresa fra i 6 e gli 8 anni, ha il problema di appiattimento dei piedi. Problematicità che scompare nel momento in cui l’arco plantare cresce durante l’età compresa tra i 10 e i 12 anni.

In tale situazione non risulta essenziale l’operazione, altresì si consiglia di comperare calzature di eccellente qualitativo, ovviando ingenti spese per plantari e dispositivi di supporto particolari. Risulta tuttavia opportuno escludere da questo gruppo infanti che manifestano disturbi e dolenza, i quali devono essere sottoposti a visita specialistica.

Cause del piede piatto

Risulta alquanto comune che gli infanti e i neonati presentino appiattimento ai piedi, in quanto l’arco plantare non risulta essere a tutti gli effetti formato. Solitamente, lo stesso si forma nel corso dell’età infantile, sebbene in determinati soggetti tende a non formarsi minimamente.

Pertanto, l’appiattimento al piede risulta essere una regolare modificazione della conformazione del piede e solitamente i soggetti che la presentano non hanno particolari fastidi. Ciò nonostante, l’arco plantare tende a divenire piatto durante il decorso temporale, poiché l’avanzamento dell’età tende a causare debolezza ai tendini presenti internamente alle caviglie e dunque richiedono dispositivi di supporto.

Ulteriori moventi risultano essere:

  • infiammazione e danneggiamenti tendinei tibiali
  • prolungamento tendineo tibiale, alquanto comunitario nei soggetti aventi un’età superiore ai 40 anni
  • danneggiamenti ossei del piede e della caviglia
  • patologie aventi la capacità di compromettere le articolazioni e le strutture tessutali, quali l’artrite reumatoide
  • patologie aventi la capacità di compromettere i nervi e la muscolatura, quali: distrofia muscolare e morbo di Parkinson

Rientrano fra i moventi di accrescimento del pericolo di subentro dell’appiattimento dei piedi:

  • l’obesità
  • lesioni ai piedi e alle caviglie
  • pressione elevata
  • diabete
  • gestazione
  • attività di corsa preponderante

Sintomi del piede piatto

Un elevato tasso di soggetto aventi codesta problematicità tende a non presentare disturbi, sebbene, in caso di compresenza, le sintomatologie maggiormente comunitarie risultano essere:

  • dolenza, soprattutto nell’area del tallone e dell’arco plantare
  • internamente alla caviglia con annesso rigonfiamento
  • complessità nell’inserire calzature
  • lieve senso di modificazione della stabilità fisica

La modificazione di stabilità presenta la fuoriuscita di dolenza al polpaccio, alle ginocchia, alle cosce, all’anca e alla schiena. Risulta in aggiunta un movente di pericolo per la formazione di infiammazioni al tendine di Achille.

Le complessità maggiormente rilevanti riguardano il cambiamento nel corso delle passeggiate, il quale congiunto a una differente suddivisione del peso corporeo, comporta il subentro di dolenza agli arti inferiori e alla colonna vertebrale, così come infiammazioni secondarie, quali fascite plantare.

I soggetti che svolgono sport, tendono ad essere maggiormente soggetti a sventure, data la mancanza di assimilazione ai traumi. Pertanto, sebbene non sia una problematicità che richiede risoluzione, molteplici soggetti aventi codesta particolarità non presentano sintomatologie e disturbi. Pertanto, la terapia non risulta essere essenziale. Nel caso in cui la compresenza dell’appiattimento ai piedi dovesse essere congiunta:

  • alla dolenza ai piedi, alle caviglie, alle gambe, alle ginocchia, ai fianchi e all’area posta dietro alla colonna vertebrale
  • all’iperpronazione
  • ai fastidi e ai disturbi ossei, muscolari e ai tessuti connettivi
  • alla consumazione scorretta ed elevata del calzari
  • al deterioramento evidente del piede
  • al subentro di spossatezza muscolare, irrigidimento e modificazioni dell’ipersensibilità

la terapia curativa risulta essere efficiente o per dipiù essenziale. Dunque, nel caso in cui un soggetto di età adulta oppure un adolescente dovessero manifestare dolenza ai piedi, risulta essenziale il consulto specialistico al fine di redigere una specifica diagnosi.

Diagnosi del piede piatto

All’inizio risulta vantaggioso svolgere un esame della persona, ponendo i piedi all’interno di un vacillo di acqua e porre il piede superficialmente ad una base tosta e non bagnata. La macchia che viene tralasciata dal piede incentiva la formulazione di una primaria diagnosi. Nel caso in cui dovessero esserci sintomatologie, risulta bastevole chiedere consulto ortopedico.

Risulta bastevole analizzare la macchia che il piede tende a rilasciare sulla terra e redigere la tipologia di appiattimento, mediante un esame baropodometrico. Nel caso in cui la dolenza dovesse essere preponderante oppure dovessero esserci perplessità in merito alla diagnosi, risulta opportuno sottoporre il soggetto all’esame di imaging, e dunque: radiografia, TAC, ecografia e risonanza magnetica.

Possibili cure

Nel caso in cui l’appiattimento ai piedi non dovesse comportare sintomatologie, non risulta essenziale sottoporsi a trattamenti terapici. Naturalmente, è consigliabile dimagrire specialmente se si è un soggetto in sovrappeso, al fine di salvaguardarne la recidiva. Nel caso in cui il soggetto dovesse manifestare dolenza ed ulteriori sintomatologie, metodiche di supporto risultano essere molteplici e redatte a seconda della gravità del problema, del movente e dei bisogni del soggetto.

Nelle situazioni di leggera entità, risulta bastevole utilizzare calzari idoneo, al fine di supportare correttamente il piede, ovviando l’utilizzo di sandali e tacchi. In molteplici soggetti risulta vantaggioso congiungere l’utilizzo di plantari prodotti al fine di affievolire la pressione sull’arco plantare. Si presenta vantaggiosa l’attività di passeggiata a piedi scalzi.

Per quanto concerne lo stretching, risulta vantaggioso specialmente nei soggetti affetti da problematicità al tendine di Achille. Successivamente all’attività, l’utilizzo di ghiaccio e l’ozio risulta efficiente al fine di ridurre le tempistiche di ripristino salutare. Caratteristico strumentario ortopedico tende ad essere consigliato specialmente a soggetti affetti da infiammazione ai legamenti. Si sconsiglia in tal caso lo svolgimento di attività sportive, quali: pallacanestro e danza, causa spesso del deterioramento infettivo.

Plantari

Molteplici studiosi nell’ambito scientifico sono d’accordo in merito all’affermazione che la mancanza di sintomatologie sta a rappresentare il mancato trattamento terapico. Per quanto concerne l’utilizzo di plantari, l’efficienza risulta parziale.

Pertanto, risulta raccomandabile ovviare metodologie fai da te e chiedere consulto specialistico al fine di avere chiarimenti in merito alla situazione. Ciò nonostante, i plantari non risultano avere la capacità di curare la problematicità di appiattimento del piede, sebbene agevolino la sensibilità ai sintomi che essa riporta.

Operazione di chirurgia

Al fine di curare definitivamente il problema di appiattimento dei piedi, non risulta raccomandabile l’intervento di chirurgia. Quest’ultimo, ciò nonostante, tende ad essere svolto al fine di avvantaggiare problematicità legate a codesto fastidio, quali traumi tendinei e problematicità alle ossa.

Codeste terapie risultano consigliate soltanto ai soggetti che manifestano dolenza e danneggiamenti al piede preponderanti e che non possono essere sottoposti a trattamenti avversi al fine di trattare sintomatologie e complicanze dovute all’appiattimento dei piedi.

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