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Miosi (Pupilla piccola): che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Miosi (Pupilla piccola): che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

La regolare grandezza della pupilla, nei soggetti adulti, può variare dai 2 ai 4 mm di diametro, ciò stando alla luce, mentre si arriverà ad oscillare tra i 4 ed 8 mm di diametro stando al buio. Si parla di miosi in quanto condizione che vede la pupilla oculare più piccola del normale, e dunque minore di 2 mm. Il diametro differente di due pupille a riposo viene invece definito anisocoria. 

E’ possibile suddividere la miosi in:

  1. Reagente se la pupilla va a diventare più stretta in seguito a stimoli della luce
  2. Fissa se il restringimento della pupilla non è annesso alla luce proveniente da fuori
  3. Unilaterale se la condizione è ristretta ad un unico occhio, ed all’origine vi è sovente una patologia
  4. Bilaterale se la condizione è estesa ad entrambi gli occhi ed è sovente dovuta a cambiamento di luce, senza però escludere del tutto patologie od assunzione di farmaci.

La miosi può anche risultare la conseguenza di segni ben più gravi, come nel caso di lesioni neurologiche, trauma cranico o lesioni agli occhi, così come l’assunzione di sostanze stupefacenti come nel cado dell’eroina o della morfina.

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Quando si presenta una situazione del genere, è importante rivolgersi ad un oftalmologo, oppure a specialisti di altro tipo, laddove vi sia il sospetto che all’origine della condizione vi sia un’ulteriore condizione medica.

Cause della miosi

Restringimento e dilatazione della pupilla risultano essere condizioni fisiologiche, le quali si manifestano ogni giorno per via di:

  • Incremento della luce del sole o di illuminazioni artificiali
  • Avviamento del sistema parasimpatico
  • Anzianità visto l’invecchiamento dei muscoli della pupilla.

All’origine della miosi possono anche esserci molteplici condizioni transitorie come nel caso di:

  • Assunzione di stupefacenti tipo eroina, morfina, oppiacei e simili
  • Assunzione di medicinali, come nel caso di antispastici oppure antistaminici
  • Uso di farmaci miotici tipo collirio di pilocarpina oppure fisostigmina
  • Esibizioni a gas nervini.

Vi sono soggetti però che manifestano la miosi fissa in quanto eziologia genetica. Tra le varie patologie che possono portare a miosi troviamo invece:

  • Infiammazioni oculari che vanno a compromettere i muscoli della pupilla, come nel caso dell’uveite.
  • Sindrome monolaterale di Horner, ovvero paralisi inferiore del plesso branchiale, o per meglio dire, una condizione dove viene a mancare il contatto cervello-occhio. Questa sindrome prevede una trade diagnostica, ovvero miosi, ptosi e sudore alterato.
  • Lesioni alle ossa che comprendono l’orbita dell’occhio.
  • Lesioni neurologiche.
  • Trauma al cranio
  • Encefalite
  • Ictus
  • Lesioni agli occhi
  • Contusioni che interessano il bulbo oculare
  • Coma ipoglicemico.

Sintomi della miosi

La miosi rappresenta di per sé un sintomo, il quale si vede mediante restringimento pupillare, fino a che non arriva ad un diametro che sta sotto i 4 mm. Ulteriori sintomi annessi vanno analizzati basandosi prima di tutto su quella che è la causa scatenante, e che dunque a provocato questo restringimento anormale della pupilla.

Diagnosi della miosi

La miosi fissa, o per meglio dire, quella che non corrisponde a stimoli esterni, risulta essere una condizione la quale necessita di repentino consulto medico, visto che all’origine potrebbero esservi patologie ben più gravi.

Per la diagnosi bisogna rivolgersi ad un oftalmologo, in quanto manifestazione oculare, nonostante per la sua valutazione sia richiesto il parere di ulteriori specialisti, come nel caso del neurologo. 

Si deve prima di tutto provvedere ad effettuare un’anamnesi al fine di capire quale sia la causa originante e poi, con il sostegno di ulteriori specialisti, andare ad ottenere una diagnosi e quindi capire quali sia la patologia che la origina.

Possibili cure alla miosi

Prima di cominciare qualsiasi terapia per trattare la miosi, come visto, è importante riconoscere quella che è la causa all’origine. Laddove la miosi sia stata generata da un’infiammazione oculare, si deve provvedere a trattarla mediante uso di collirio in gocce, come avviene nel caso dell’atropina, che consente l’allargamento del diametro pupillare.

Se si tratta di una miosi fisiologica, allora non dovrebbe esserci alcun allarmismo, mentre, se all’origine troviamo un’assunzione di stupefacenti, è fondamentale stopparla immediatamente, così da ottenere benefici e cominciare a sentirsi meglio.

Non bisogna nemmeno preoccuparsi se la miosi è direttamente collegata a condizioni genetiche, uso di farmaci oppure utilizzo di colliri miotici. 

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