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Midriasi (Pupilla dilatata): che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

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Si parla di midriasi in quanto condizione che prevede una dilatazione pupillare al di sopra della norma, per cui va a superare i 5 mm di diametro. 
Questa la si può suddividere in:

  1. Unilaterale, laddove si manifesti ad un occhio, definendo la differenza in diametro delle due pupille anisocoria.
  2. Bilaterale, laddove vada a colpire tutti e due gli occhi.

La pupilla risulta essere quel forellino che si trova proprio nel mezzo dell’iride e dalla quale penetra la luce; questa è capace di ingrandirsi o rimpicciolirsi in base al cambiamento di illuminazione esterno. Se la luce non è molta allora l’iride andrà a restringersi dilatando la pupilla, mentre se vi è tanta luce la pupilla andrà a rimpicciolire.

Causa fisiologica che consente alla pupilla di dilatarsi può essere anche l’eccitazione. E’ possibile classificare la midriasi in quanto:

  • Reagente, laddove la pupilla risulti dilatata oppure va a restringersi in seguito a stimolazione luminosa.
  • Fissa, se all’origine della dilatazione non troviamo alcuna luce esterna.
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Si può incorrere in midriasi fissa anche a causa di fattori transitori, tipo l’utilizzo di colliri attivo, oppure anche in quanto manifestazione di condizioni ben più gravi, come nel caso di lesioni al nervo oculare oppure del nervo ottico, ma anche in quanto conseguenza di intossicazioni od infezioni. All’origine possono esservi anche delle patologie come trombosi del seno cavernoso oppure glaucoma. 

Laddove vi sia una manifestazione di midriasi è necessario rivolgersi ad un oftalmologo ma anche ad ulteriori specialisti, nel caso in cui all’origine vi sia un’ulteriore condizione medica.

Se questa non è annessa ad alcuna patologia, per cui risultante idiopatica, la si può trattare mediante uso di farmaci tipo steroidi o cortisonici oppure agonisti colinergici. Laddove il solo utilizzo dei farmaci non sortisse alcun effetto, si può passare ad intervento chirurgico. In ogni caso, se repentinamente scovata la causa all’origine, questa regredisce senza alcun problema.

Cause della midriasi

In soggetti che non manifestano problematiche, allargamento e restringimento pupillare risultano essere fattori comuni, solitamente annessi a:

  • Riduzione delle luminarie in casa e poca luce in tutto l’ambiente
  • Avviamento del sistema simpatico, come quando si provano forti emozioni dovute a piacere o rabbia e paura.

Considerando questi fattori, si parla di solito di midriasi bilaterale, per cui va ad interessare entrambi gli occhi. Ulteriori condizioni transitorie che possono portare ad una midriasi sono:

  • Assunzione di stupefacenti, come nel caso di cocaina, cannabinoidi, anfetamine, LSD o mescalina
  • Astinenza da stupefacenti
  • Assunzione di alcool ed eccessiva caffeina
  • Allattamento, visto l’incremento della produzione dell’ossitocina
  • Utilizzo di medicinali midriatici tipo quelli adoperati nel corso di una visita oftalmologica, come atropina, tropicamide e ciclopentolato
  • Crisi epilettiche.

Sintomi della midriasi

La midriasi risulta essere un sintomo e quindi non una patologia, la quale si ha con dilatazione della pupilla al di sopra dei 5 mm in diametro. Nonostante questa non apporti particolari conseguenze, se non una pupilla eccessivamente dilatata, in alcuni casi può generare nel soggetto:

  • Elevata sensibilità a fonti luminose
  • Dolore nell’esporsi a fonti luminose
  • Difficoltà nel vedere annesse proprio all’incapacità di messa a fuoco
  • Emicrania e mal di testa
  • Areflessia, quale mancanza in riflessi, come avviene per la sindrome di Adie
  • Ptosi, quale palpebra calante.

Vi sono casi in cui la midriasi idiopatica è annessa a condizioni genetiche, ma anche a patologie ben più gravi, ed in questi casi i principali sintomi che vanno a manifestarsi sono:

  • Lesione di aneurisma
  • Emorragie cerebrali
  • Infezioni sia virali che fungine ad occhi e/o cervello
  • Tumori al cervello
  • Trombosi del seno cavernoso
  • Botulismo
  • Glaucoma ad angolo chiuso
  • Soffocamento od anossia, quale difficoltà nel far entrare ossigeno
  • Coma
  • Sindrome della pupilla tonica di Adie, dove l’occhio non riesce ad adattarsi alla luce
  • Problematiche alla carotide
  • Iridoplegia, quale paralisi dello sfintere dell’iride
  • Paralisi del nervo oculo motore.

Diagnosi della midriasi

E’ possibile distinguere la midriasi semplicemente mediante ispezione visiva, nonostante sia richiesta una diagnosi da effettuare previo esame oftalmologico del fondo oculare. Prima di passare a questo, però, è richiesta anche un’attenta anamnesi, al fine di scovare la causa scatenante, e quindi richiedere un parere specialistico laddove vi sia il sospetto di condizioni ben più gravi.

E’ importante non sottovalutare la midriasi, visto che può anche essere segnale di condizioni gravi ed urgenti, le quali possono richiedere anche un ricovero in ospedale. 

Possibili cure alla midriasi

Quasi sempre all’origine della midriasi vi possono essere cause patologiche e dunque primarie. E’ in questi casi che si passa ad un trattamento che miri a risolvere prima di tutto quella che è la causa scatenante. Se la midriasi è dovuta ad assunzione di droghe ed alcool, la si può prevenire prima di tutto escludendo queste sostanze e poi passando all’utilizzo di antidoti, prevalentemente se si è giunti ad una fase acuta.

Quando la midriasi è scatenata da farmaci midriatici, come quelli adoperati nel corso di una visita dall’oftalmologo, oppure in dosi elevate, l’effetto sarà soltanto temporaneo con risoluzione in tempi brevi. In questa fase verrà però consigliato di non esporsi alla luce del sole in maniera diretta, ed indossando magari degli occhiali da sole, così da difendere l’interno dell’occhio.

Laddove non si è avuto modo di capire quale sia la causa primaria della condizione, è possibile passare a cure con medicinali che vadano ad operare in maniera diretta sulla midriasi, come colliri o pomate oftalmiche, tipo:

  • Fenilefrina
  • Pilocarpina
  • Steroidi. 

Nel momento in cui, nonostante l’assunzione di farmaci, la midriasi non vada a riscontrare alcun beneficio, è probabile che lo specialista richieda un intervento chirurgico, al fine di normalizzare la condizione oculare.

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