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Meditazione vipassana: che cos’è, a cosa serve, in cosa consiste e benefici

Meditazione vipassana: che cos'è, a cosa serve, in cosa consiste e benefici

Che cos’è la meditazione vipassana?

Risultante essere una tecnica buddhista nota con la denominazione di arte di vivere, è la meditazione Vipassana.

Codesta risulta essere pertanto una tecnica di meditazione indiana di religione buddhista tradizionale. Risulta essere redatta 2500 anni fa con lo scopo di affievolire qualsiasi tipologia di dolenza e malessere.

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La meditazione Vipassana risulta essere un vantaggioso strumentario al fine di ottenere una psiche equilibrata e la pace interna. La finalità della terminologia risulta essere difatti, visione profonda della propria natura oppure visione della realtà per ciò che è, al fine di stare a rappresentare che la metodica elimina qualsiasi cosa dalla mente e non ammette influenze che modificano la propria visione e che comportano malessere.

La tecnica, spiegata da Siddhattha Gotama, cosiddetto Buddha, risulta essere recentemente stata cambiata dal monaco Mahasi Sayadaw e dal laico U BA Khin e si presenta quale innovativo tipo che si è proliferato nel mondo, dando vita a rilevanti fondazioni.

Agli ammonimenti di Vipassana possono partecipare qualsiasi soggetto, qualunque sia l’età, la setta oppure la religione. Non risulta essere pertanto essenziale far parte della religione buddhista. Ciò accade in quanto la procedura spiegata risulta essere uguale per tutti.

A cosa serve

La meditazione vipassana consiste in un complesso di attimi di vagheggiamento, i quali sono strutturati sul corpo, sulle percezioni, sulla psiche e sugli oggetti psichici. Dunque, la vipassana evidenzia cinque differenti impedimenti: desiderio sessuale, astuzia, accidia, ansia e perplessità, al quale contestare i 7 fattori della reviviscenza: compresenza psichica, studio dei fenomeni, reviviscenza del vigore, felicità, tranquillità, concentrazione.

La cognizione di sè stessi e del corpo non riguarda soltanto lo svolgimento della procedura. In qualsiasi attimo del giorno, chi svolge codesta procedura di meditazione deve fare sforzi riguardo la consapevolezza di quanto sta svolgendo, delle percezioni che ha e della corrispettiva funzionalità psichica.

Spesso, un soggetto non è capace di evidenziare la passività della mente, quale timore, passione oppure rabbia. Attraverso un’attività e una procedura congrua, diviene esemplificato evidenziare la respirazione e il senso del corpo, ambo coese alla passività psichica.

Nell’attimo in cui si manifesta una passività della psiche, la respirazione risulta manchevole dell’abitudine ed evidenzia quanto non va come deve essere. É bene gradire ciò. Bisogna studiare la respirazione e le percezioni, individuando che la passività si dissolve.

Codesto processo psico-fisico risulta essere similare ad una medaglia. Piuttosto che rimuovere la problematica, bisogna combatterla secondo quanto è. Le impudicizie risultano manchevoli di vigore. Attraverso l’assiduità, in conclusione andranno via del tutto.

In cosa consiste?

Codesta procedura non consiste nel ripasso del mantra oppure nell’evidenziazione di una foto mentale, similmente a quanto succede in ulteriori tipologie di meditazione. Neanche necessita della compresenza di un altarino oppure di bruciatori di essenze.

Essenzialmente ci si accomoda in un ambiente sprovvisto di inattenzioni, con gli arti inferiori accavallati o superficialmente ad una seduta, con le piante dei piedi poste alla pavimentazione, concentrandosi sul mondo interiore.

Spesso si viene talmente trasportati dal mondo esterno che si scorda del mondo interiore e della corrispettiva analisi dello stesso. Il Buddha, difatti, ritiene che il malessere fuoriesce all’interno, ulteriormente nell’attimo in cui si ritiene che siano soggetti oppure azioni del mondo esterno a causarle.

Al fine di funzionare correttamente, Vipassana necessita di un corretto allestimento della psiche, la quale mediante la pacatezza e la concentrazione deve giungere all’osservazione della concretezza, depurata da quanto comporta dolenza e panico.

Il percorso da seguire al fine di ottenere la felicità di riscatto risulta essere sommario in quanto composto da 8 parti oppure linee di perfezionamento:

  • corretta condiscendenza
  • corretto spirito
  • corretto processo di esistenza
  • corretta voce
  • corretta iniziativa
  • corretta concentrazione
  • corretta cognizione
  • corretto sovraccarico

Seguendo il percorso esposto dal Buddha sarà possibile ottenere una giusta condotta morale, concentrazione e ragionevolezza, essenziali al fine di giungere al nirvana.

Benefici

Le proprietà benefiche interiori della meditazione si aggravano sul corpo, per il quale la tecnica ha la capacità di curare molteplici fastidi:

Addolcire l’esaurimento della vita quotidiana

I processi di meditazione affievoliscono gli attriti vitali del giorno poichè spiegano come combattere le traversie della vita con mente quieta. Focalizzandosi su quanto accade, non bisogna dare agio al rimpianto del passato oppure ai timori per il futuro di tormentarci. Ciò sta a rappresentare anche disporre di attimi positivi ovviando esaurimento.

Combatte stati depressivi e insonnia

 

La vipassana spiega le procedure di concentramento e come discriminare quanto è positivo da quanto è negativo, e dunque calmante al fine di rinforzare il carattere e il desiderio.

Ispezionando quanto accade con distanziamento, molteplici delle fittizie problematiche tendono ad essere rimosse e dunque si tende a non essere affetti da depressione, insonnia ed ulteriori fastidi similari.

Agevola le funzionalità cardiache e respiratorie

Nell’attimo in cui la psiche non subisce agitazione da esaurimento, il corpo ne ottiene molteplici vantaggi: respirazione vantaggiosa, ritmo cardiaco consueto, per il quale risulta possibile combattere molteplici patologie cardio respiratorie.

Salvaguardare malessere alla schiena e torcicollo

Beneficiando di una migliore cognizione del corpo, la meditazione agevola il miglioramento posturale e dunque salvaguardia i fastidievoli fastidi quali malessere alla schiena e torcicollo.

Agevolare i rapporti

La meditazione spiega a rapportarsi agli altri ed iniziare a svolgere funzioni in modo demotivato poiché l’io si riduce e diviene cosciente degli inconvenienti personali. La stessa, difatti, risulta essere un procedimento che dà la possibilità di congiungersi col mondo esterno.

Controindicazioni

Al di là dei vantaggi sopra rapportati, è bene non scordare che la medesima meditazione Vipassana, similmente ad altre pratiche, risulta essere assoggettata a molteplici contestazioni e colpevolizzata di avvertenze che spesso risultano sbagliate.

Seppur si pensi che il distanziarsi dagli altri porti a rinuciare alla vita festaiola, è bene affermare che la pratica del Buddha si presenta quale esortazione all’abulia. La Vipassana ci porta ad essere soggetti veritieri e pragmatisti. La funzione risulta essere benevola, mentre la reattività deteriorante.

La meditazione distrugge il muro di suddivisione fra sè stessi e il mondo in quanto devasta la chimera dell’ego. Mediante la depurazione psichica giunge ad una pace interiore, collaborando per il cambiamento benevolo della società.

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