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Idroterapia: che cos’è, benefici, controindicazioni e utilizzi

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Una campo della medicina alternativa è l’idroterapia. Quest’ultima ottimizza e valorizza utilizzando i benefici dell’acqua nell’organismo dell’essere umano al fine di curare disturbi particolari. Ma vediamola nel particolare.

Che cos’è e come funziona l’idroterapia

Con il termine idroterapia si vuol intendere un gruppo di attività inerente alla medicina alternativa, il cui scopo è quello di curare disturbi particolari mediante l’utilizzo dell’acqua. Tale particolare attività (meglio nota come idroterapia) fa uso di particolari stimoli termicimeccanici e chimici che a sua volta l’acqua trascina nell’organismo umano.

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La tecnica dell’idroterapia, storicamente risale ai medici egizi, sebbene siano stati poi i Greci a comprendere che per cure terapeutiche opportuna è la cultura dell’acqua. Numerosi procedimenti dell’idroterapia vengono ad oggi usati e furono concretizzati già da Ippocrate. Coloro che valorizzarono l’acqua mediante strutture termali ed installazioni balneari furono i Romani. Contrariamente, col Medioevo, tale tecnica idroterapeutica iniziò a conoscere un periodo inaridito, per poi giungere nuovamente nel 1600. Successivamente poi, l’idroterapia ha ottenuto maggiori riconoscimenti anche nella cerchia disciplinare grazie ad accurati studi e ai corrispettivi risultati acquisiti da Sigmund Johann Hahn e a seguire anche da Sebastian Kneipp.

Controindicazioni e Benefici dell’idroterapia

L’acqua presenta numerosi benefici terapeutici. Rimpicciolendo i vasi sanguigni, l’acqua se fredda, permette di diminuire infiammazioni e congestioni. Contrariamente, è possibile ottenere stimoli per quanto concerne la circolazione sanguigna, alternando acqua fredda e calda. In questo caso, l’acqua calda permette di ridurre problemi di tensione muscolare e di aumentare le ghiandole sudoripare causando l’emissione di tossine. Una peculiare forma di cura è l’idroterapia e per tale motivo non può essere sottoposta da un qualsiasi soggetto. Questo perchè l’idroterapia, mediante determinate applicazioni, non è consigliata a chi ha problemi di cuore e per chi soffre di pressione elevata. É inoltre sconsigliata ai bimbi la cui età non superano i due anni, ai malati mentali e alle donne in fase di gravidanza. Medesimo discorso è legato a chi soffre di tubercoliti polmonari e/o alle persone anziane che soffrono di arteriosclerosi.

Idroterapia: i rispettivi utilizzi

Tale terapia idroterapeutica apporta benefici per qualsiasi persona, ma in maniera particolare, in base alla terapia prescritta, può essere consigliata al fine di curare emorroidi, gonfiori e infiammazioni varie, foruncoli, ustioni, affaticamenti muscolari, dolori post-operatori, congestione toracica, ansia, stress, sovrappeso, catarri gastro-enterici cronici, stati congestizi del fegato, della milza, impotenza sessuale e stati congestizi del colon. Tra le molteplici tecniche che vengono adoperate nell’idroterapia, presenti sono le spugnature e gli impacchi, le docce, bagni caldi o freddi, vapori, le saune, massaggi con ghiaccio e terapie che comportano il supporto di altre terapie in fase di elaborazione.

Utilizzi dell’idroterapia in Italia e all’estero

Medici che decidono di adoperare tale tecnica in ambito terapeutico e/o riabilitativo hanno conseguito il più delle volte lauree in Scienze Motorie o in Fisioterapia. D’altronde, l’idroterapia ad oggi fa parte delle pratiche alternative e non è riconosciuta ufficialmente in maniera vera e propria dalla medicina, per quanto presenti benefici indiscutibili. Essa pertanto trova consensi ampi nel settore del benessere, proprio grazie alla presenza di strutture che permettono la cura mediante saune, trattamenti di bellezza e bagni.

Altre curiosità sull’idroterapia

Kneipp, nel 1849, contrasse una malattia, la tubercolosi. Pur cercando disperatamente cure, non trovò nulla dell’epoca che potesse aiutarlo, così che decise di sperimentare la tesi di Hahn inerenti alle proprietà benefiche dell’acqua fredda. Tendeva a tuffarsi totalmente nudo nel Danubio e subito dopo si copriva rivestendosi, per poi correre verso casa e distruggere il freddo. Successivamente ai sei mesi “di cura”, la tubercolosi fu annientata.

 

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