1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle(1 voti, voto medio: 5,00)
Loading...

Ernia Ombelicale: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Ernia Ombelicale: che cos'è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

L’Ernia Ombelicale è un ingrossamento che si sviluppa nella parte esterna della zona addominale o in una parte di organo che si trova nella zona dell’addome, tramite l’ombelico. È definita per l’appunto “ombelicale”, proprio perché va a svilupparsi nella zona della cicatrice dell’ombelico.

Che cos’è l’Ernia Ombelicale?

Questo rigonfiamento che si ha nella zona ombelicale, attraverso l’ombelico per l’appunto, è una condizione poco pericolosa, che si va a sviluppare in particolare nei soggetti neonati o nei bambini piccoli, in genere a causa di una irregolarità nel sigillo della parete ombelicale, nel momento in cui si ha la caduta del cordone ombelicale. Detto ciò non vuol dire però che la situazione non possa presentarsi anche in soggetti adulti o anziani. Ad oggi risulta essere molto sviluppata in particolare nei soggetti di etnia africana.

Pubblicità

L’ernia ombelicale, quando si presenta in soggetti neonati o bambini piccoli, è di norma innocua, e la condizione tende a svanire in automatico tra i primi 12 e 18 mesi di vita dello stesso.
Al contrario però per gli adulti; questa tipologia di ernia si presenta almeno nel 6% dei casi, in particolare nelle donne dai 35 ai 60 anni. Negli adulti, l’ernia ombelicale, viene comunemente detta erniazione da debolezza dei muscoli addominali, ciò dovuto in particolare a causa di un incremento della pressione intra-addominale ma anche per ascite, cirrosi, più gravidanze, tumore nella zona addominale od obesità. Negli adulti, in genere, la problematica viene risolta con un intervento chirurgico. 

Sintomi dell’Ernia Ombelicale

Un’ernia ombelicale dalle dimensioni più piccole, apporta come sintomo più comune il dolore a sua volta seguito da manifesto gonfiore e bruciore isolato. Il dolore può diventare più forte nel momento in cui si fa un colpo di tosse, uno starnuto, ma anche alzando carichi eccessivamente pesanti.

In base a quanto grave possa essere l’ernia ombelicale, andandola a toccare, questa potrà presentarsi, sia morbida sia nodulosa e dura. La pelle che si trova in quel determinato tratto, sarà di colore rosso, mentre, in alcuni casi, vi possono essere delle sfumature che vanno dal grigio al blu.

Vi sono stati negli anni anche alcuni casi in cui i soggetti aventi l’ernia ombelicale, hanno lamentato disturbi dispeptici ma anche intestinali. 
I soggetti di età inferiore, e quindi neonati e bambini, tendono a voluminizzare l’ernia mentre piangono o durante uno sforzo, quale manifestazione dell’incremento di pressione intra-addominale.

Nel caso in cui un’ernia ombelicale non venga adeguatamente trattata, e ciò facendo riferimento agli adulti, si può incorrere addirittura in un’ernia incarcerata o in un’ernia strozzata. 

Cause dell’Ernia Ombelicale

BAMBINI E/O NEONATI

Come precedentemente detto, nei neonati e nei bambini, l’ernia ombelicare è semplicemente il frutto di una irregolarità nel sigillo della parete ombelicale, nel momento in cui si ha la caduta del cordone ombelicale. Durante la gestazione, è bene sapere, che il cordone si infila in una piccola fessura che si trova nei muscoli addominali del feto, e quindi del bambino.
Il foro si chiuderà soltanto a nascita avvenuta, dove, nel momento in cui i muscoli non riescono ad allinearsi in maniera adeguata nella linea meridiana dell’addome, il nascituro presenterà un’ernia ombelicale, che si ridurrà da sola.

Raramente è possibile che l’ernia ombelicale raggiunga dimensioni più grandi; in questi casi il disturbo può essere associato a ulteriori malattie gravi, ed in particolare:

  • Disturbi del metabolismo del collagene e dei polisaccaridi come:
     sindrome di Hunter-Hurler, contraddistinto da nanismo disarmonico, alterazione della cute e della cornea, ritardo psichico;
     osteogenesi imperfetta, difetto genetico dove il soggetto affetto, gravemente da anomalia nella sintesi del collagene, presenta serie alterazioni a livello delle articolazioni, rachide, orecchie, cute e denti;
    → sindrome di Ehlers-Danlos dove il soggetto affetto da questa malattia genetica presenta iperplasticità della cute e rilassamento dei legamenti. La malattia colpisce il tessuto connettivo a causa di un cambiamento del collagene;
  • Ipotiroidismo congenito;
  • Sindrome di Down;
  • Sindrome di Freeman-Sheldon o sindrome della faccia soffiante, che non è altro che un raro disordine congenito caratterizzato da difetti del rachide e della faccia;
  • Sindrome fetale da idantoina; l’idantoina è un medicinale impiegato nella cura dell’epilessia.

ADULTI

Nonostante negli adulti l’ernia ombelicale sia meno diffusa, quando questa viene a presentarsi, risulta essere di maniera un pò più grave, visto che richiede un intervento chirurgico per l’asportazione. In questi casi, l’ernia ombelicale viene generata da un incremento di pressione intra-addominale, causato invece da:

  • Ascite o accumulo di liquido nella cavità addominale;
  • Cirrosi;
  • Gravidanze multiple;
  • Obesità e/o sovrappeso;
  • Sforzo estremo dovuto a sollevamento di carichi pesanti;
  • Storia pregressa di chirurgia addominale;
  • Tumore nella cavità addominale;
  • Ventre flaccido;
  • Predisposizione genetica.

Diagnosi dell’Ernia Ombelicale

Diagnosticare un’ernia ombelicale dalle dimensioni piccole, risulta essere abbastanza semplice e per niente difficoltosa; a differenza dei soggetti obesi che presentano per l’appunto queste piccole ernie.
Ad ogni modo, per diagnosticare un’ernia ombelicale nei soggetti normopeso, basta un’osservazione e una palpazione medica, seguite poi da alcune analisi anamnestiche come:

  • Osservazione della sede dove vi è la lesione ombelicale;
  • Tendenza dell’ernia ad aumentare di volume mentre si sta in piedi;
  • Aumento del dolore addominale con un colpo di tosse o uno starnuto.

Nel momento in cui si reputi necessario, il medico può indurre il soggetto a sottoporsi a test diagnostici di gran lunga più approfonditi, come ad esempio il test di imaging a raggi X o agli ultrasuoni.
Una diagnosi differenziale si stabilirà attraverso l’onfalite, le tumefazioni ombelicali o periombelicali come i lipomi, e le metastasi neoplastiche ombelicali.

Possibili cure o terapie all’Ernia Ombelicale

L’ernia ombelicale che si presenta nei bambini, soprattutto se in dimensione piccola, non si presenta esageratamente grave, anzi, come precedentemente detto, questa tende a scomparire in maniera spontanea tra i primi 12 o 18 mesi di vita. Vi sono stati alcuni casi dove il medico, al fine di velocizzare la guarigione, è andato a porre sul pancino del bambino, delle bende elastiche-contenitive; la tensione laterale dell’addome diminuisce, e il rigonfiamento sparisce più in fretta.

In molti hanno preferito anche affidarsi agli antichi rimedi popolari, dove era previsto inserire una moneta nel solco ombelicale, fissandola all’addome con del nastro adesivo. Da un punto di vista medico comunque la pratica non è stata assolutamente accettata, è stata denunciata invece come dannosa in quanto le monete portatrici di germi, possono generare infezioni.

In neonati o bambini si preferisce intervenire chirurgicamente in caso di:

  • Ernia ombelicale molto dolorosa;
  • Diametro dell’ernia superiore ai 2 cm;
  • Il volume dell’ernia ombelicale non si riduce dopo primi 6 o 12 mesi dalla manifestazione dei primi sintomi;
  • Ernia ombelicale persistente ancora all’età di 3 anni;
  • Il bendaggio medico non genera alcun miglioramento dei sintomi;
  • Ernia ombelicale complicata (strozzata o incarcerata).

Ulteriori terapie possibili

Negli adulti che presentano un’ernia ombelicale, ma anche nei bambini che non sono riusciti a guarire da soli o tramite bendaggio, si può optare per un’incisione cutanea ombelicale. 

L’operazione viene svolta grazie ad un’anestesia locale, incidendo proprio sull’orifizio ombelicale. L’incisione viene fatta ad 1 centimetro dall’ombelico, al fine di ridurre al minimo i possibili danni alla vascolarizzazione. Fatto ciò, la protuberanza verrà messa all’interno; la ferita sarà poi chiusa, e in giornata stessa il soggetto può far ritorno a casa.

Dopo questa semplice operazione, se il soggetto presenterà dei dolori, potrà integrare con paracetamolo ibuprofene. Può risultare utile anche l’acido acetilsalicilico, visto che è un ottimo antidolorifico, questo però non potrà essere somministrato ai bambini minori di 12 anni. Una volta curata, l’ernia difficilmente ricompare, e la diagnosi risulta essere molto buona.

Pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.