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Cinofobia (Paura dei Cani): che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Cinofobia (Paura dei Cani): che cos'è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

La cinofobia è la paura irrazionale ma persistente verso i cani. Questa fobia può essere correlata a differenti cause, come:

  • terrori del loro morso o di una loro aggressione
  • passata esperienza negativa.

All’origine vi possono però essere anche molteplici fattori, non sempre identificabili, che possono portare allo sviluppo della fobia. Alla base vi è però sovente la sovrastima degli esiti avversi, o per meglio dire, uno o più stimoli avvertiti in quanto minaccia, nonostante non lo siano.

Il soggetto cinofobico prova un eccessivo disagio, ansia o nervosismo nel momento in cui il cane semplicemente abbaia o lo avvicina. Il terrore può però andare ad interferire con il quotidiano stile di vita, in quanto, i casi più gravi, possono anche soffrire di attacchi di panico, con annessi:

  • vertigini
  • sudorazione
  • battito del cuore accelerato
  • mancanza di respiro
  • nausea.

La cinofobia, paura dei cani, fa parte della macro-categoria delle fobie specifiche rivolte prevalentemente agli animali.

Cause della cinofobia

Così come per le altre fobie, nemmeno per la cinofobia è stata ancora chiarita una causa specifica, nonostante sembri sovente legata a situazioni di forte trauma vissute in passato, proprio come l’inseguimento od un morso da parte di un cane. E’ però importante specificare il fatto che non sempre questi eventi determinano una paura.

 Apprendimento sbagliato

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La cinofobia può essere generata da un meccanismo di apprendimento errato, perciò il cinofobico sortirà un rinforzo negativo dovuto ad un abbassamento di ansia man mano che si allontana dall’animale.

Contrasti interiori

Per l’interpretazione psicoanalitica la cinofobia nasce nel momento in cui il paziente sposta su situazioni od elementi i motivi di preoccupazione interiore, così da fuggire dalle rappresentazioni che portano all’angoscia. E’ così che andrà ad eliminare l’idea o pensiero che non piacciono alla sua coscienza.

Ulteriori cause

Secondo una teoria esistono delle condizioni per cui si va incontro alla cinofobia. Queste sono:

  • Diretta esperienza personale, e quindi in seguito ad un incontro negativo con un cane, il quale ha sferrato un morso od aggredito.
  • Esperienza osservativa, e quindi la nascita della cinofobia dopo aver assistito ad un comportamento negativo di un cane nei confronti di amici o parenti.
  • Esperienza informativa od istruttiva, inteso come la nascita della cinofobia in seguito ad eventi raccontati da un conoscente od amico, ma anche attraverso rappresentazioni di libri, film, documentari e così via.

Quindi anche questi elementi possono impattare sulla cinofobia; se nessuna tra queste esperienze risulta collegabile, allora ci si può rifare a fattori biologici, alla base della fobia. Con questo si intende dire che la paura per i cani possa essere la generalizzazione di un insieme di apprendimento e genetica, vista in quanto evoluzione di un passato meccanismo di difesa, o per meglio dire, il bisogno di fuggire per non essere vittima di un predatore.

Soggetti più a rischio

Tra i soggetti maggiormente a rischio sviluppo della cinofobia troviamo senz’altro i bambini in fascia di età fra i 5 e 9 anni, in quanto, il loro modo di comportarsi vivace e spontaneo, può essere motivo di allerta per i cani che si sentono in diritto di difendersi. Generalmente gli animali tendono ad attaccare quando infastiditi, minacciati oppure fortemente stressati.

Sintomi della cinofobia

Per i soggetti cinofobici essere esposti ad un cane mediante contatto diretto o stimoli ideati, può far sì che insorga un forte disagio, ansia nervosismo, i quali, a loro volta, possono degenerare in attacchi di panico duranti anche più di qualche minuto.

A primo impatto, la cinofobia si manifesta mediante:

  • palpitazioni
  • sudorazione
  • tremori
  • difficoltà respiratoria
  • voglia di fuggire
  • svenimento e/o vertigini
  • secchezza orale
  • nausea

Così come succede per altre fobie, anche per la cinofobia possono essere sviluppate molteplici reazioni, prime fra tutte quando:

  • C’è un confronto con un cane
  • Si va a pensare o presentare l’immagine di un cane.

Sintomi psicologici

I principali sintomi psicologici associati alla cinofobia sono:

  • Forte paura, duratura ed elevata verso la situazione che spaventa
  • Panico e nervosismo al solo pensare di imbattersi, vedere oppure essere aggredito da un cane
  • Turbamento nell’andare a stabilire un rapporto con l’animale
  • Senso di ansia all’immediata esposizione alla fobia.

I suddetti sintomi possono manifestarsi quando si ha un incontro programmato con un cane, tipo se si va da un parente o amico che ne possiede uno, oppure quando il soggetto è già nella situazione e non c’è modo di cambiarla e quindi allontanarla.

Il soggetto cinofobico sa in cuor suo che la reazione può apparire eccessiva ed immotivata, ma non riescono però a controllarlo. Dinanzi alla situazione “minacciosa”, il soggetto cinofobico può anche avvalersi di strategie per evitarlo. 
Tra i comportamenti classici possiamo trovare:

  • Allontanamento da zone dove si possono trovare cani, tipo un parco
  • Evitare di attraversare una strada per non imbattersi nel cane
  • Evitare le case di amici o parenti che ne posseggono uno.

Questo isolamento può anche generare in depressione disturbi ansiosi. Ci sono soggetti che sviluppano anche fobia sociale ed agorafobia, temendo anche il solo pensiero di allontanarsi dalla propria dimora.

Sintomi somatici

Per la cinofobia ogni situazione di stress o timore legata ai cani, genera paura, che sfocia a sua volta in comportamenti denominati “lotta o fuga“. In parole povere l’organismo reagisce mediante espressione forte dell’istinto di sopravvivenza, preparandosi in maniera automatica ad allontanarsi dalla minaccia, fino a tradursi in un livello emotivo non normale, con susseguenti sintomi, come:

  • Secchezza orale
  • Tremori
  • Pianto
  • Respiro affannato
  • Incremento del battito cardiaco
  • Sensazione di svenimento oppure vertigini
  • Elevata sudorazione, prevalentemente alle mani
  • Nausea
  • Senso di “testa vuota” oppure di vivere una situazione non reale
  • Intorpidimento.

Laddove i sintomi vadano ad influire anche sulla quotidianità, persistendo oltre 6 mesi, è importante una consultazione medica.

Diagnosi della cinofobia

E’ possibile affrontare la cinofobia avvalendosi dell’aiuto di psicologi psicoterapeuti. Una valutazione iniziale può essere importante per capire l’origine del disagio, così da evidenziare il problema nella vita del paziente, insieme al significato ed alla portata. Sarà così possibile capire quale possa essere la migliore terapia da intraprendere ed eventualmente con cosa combinarla.

Possibili cure alla cinofobia

In base a quanto risulti grave la fobia, la cinofobia si può affrontare efficacemente combinando anche differenti approcci terapeutici, come:

  • psicoterapia
  • farmaci
  • desensibilizzazione sistemica
  • ipnosi

Questi approcci hanno lo scopo di portare il soggetto a capire la sua paura, così da ragionare sulle possibilità di reazione ai pensieri di ansia ed alle convinzioni negativi ad essa associati. E’ prima di tutto importante agire in maniera graduata, così da combattere del tutto la cinofobia.

Terapia Cognitivo-Comportamentale

E’ possibile affrontare la cinofobia mediante terapia cognitivo-comportamentale, quale percorso permette al soggetto di gestire i pensieri negativi verso i cani, mediante presentazione degli stimoli della fobia in condizioni fortemente controllate. Così facendo il soggetto cinofobico verrà esposto ai suoi timori, e magari imparare nuove tecniche di autocontrollo emotivo, che possano diminuire nervoso e panico.

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