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Vaginoplastica: che cos’è, a cosa serve, come si effettua, rischi e controindicazioni

Vaginoplastica: che cos'è, a cosa serve, come si effettua, rischi e controindicazioni

Mediante la vaginoplastica, che rappresenta una vera e propria operazione chirurgica, è possibile costruire, ricostruire o semplicemente ringiovanire la vagina. La vaginoplastica è un esempio di genitoplastica, e viene adoperata in differenti settori chirurgici, come:

  • Chirurgia terapeutica.
  • Chirurgia estetica.
  • Chirurgia per il cambiare sesso.

Prima di effettuare la vaginoplastica bisognerà seguire un percorso preparatorio, il quale concerne degli esami pre-operatori ed accortezze come lo stare a digiuno per le 8 ore precedenti l’operazione. E’ inoltre possibile effettuare la vaginoplastica secondo molteplici tecniche chirurgiche, quale scelta è strettamente correlata al fine dell’operazione.

Quello della vaginoplastica è un procedimento sicuro, e solo in pochi casi ha sortito complicanze od effetti contrari. Si vuole specificare che i moderni progressi chirurgici hanno garantito alla vaginoplastica risultati compiacenti.

Che cos’è la Vaginoplastica?

Come appena visto, la vaginoplastica è un intervento chirurgico, che in base al suo scopo, permette costruzione, ricostruzione e ringiovanimento vaginale.
La vaginoplastica rappresenta una tipologia di genitoplastica, con il quale termine si vuole intendere un intervento chirurgico finalizzato a costruire, rimodellare e ringiovanire i genitali.

A cosa serve la Vaginoplastica

Ad oggi, la vaginoplastica viene impiegata maggiormente nella chirurgia terapeutica, che permette la cura di condizioni riguardanti la vagina; nella chirurgia estetica, che permette di migliorare l’aspetto dei genitali femminili, oppure nella chirurgia per cambiare sesso, dove gli uomini possono assumere caratteristiche anatomiche femminili.

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Per essere più chiari, l’utilità della vaginoplastica può essere:

  • Ripristino anatomico della vagina, in seguito ad un trattamento radioterapico oppure alla rimozione mediante intervento di escrescenze tumorali od ascessi;
  • Correzione delle imperfezioni congenite alla vagina, come trapianto del tessuto omologo oppure innesto di tessuto protesico;
  • Porre rimedio alla “lassità post-parto” dove i muscoli della vagina risulteranno meno tonici, portando a problematiche anche durante i rapporti sessuali;
  • Riparazione vaginale da importanti traumi lesioni, come la rimozione delle imperfezioni congenite, trapianto di tessuto omologo od innesto di tessuto protesico;
  • Costruzione vaginale laddove non presente per via di un’agenesia, quale termine adoperato per intendere la totale mancanza di un organo dovuto ad errori nello sviluppo dell’embrione;
  • Correzione dell’ipoplasia vaginale generata da agenesia Mülleriana, quale significato dell’espressione è quello di una condizione congenita che prevede la mancanza di utero o malformazione vaginale;
  • Cura di cistocele rettocele, che sono condizioni ovviamente a carico della vagina. La prima condizione prevede il franamento della vescica verso la vagina, la seconda invece prevede il franamento dell’intestino retto verso la vagina. In questi casi, la vaginoplastica può prevedere anche un innesto di tessuto omologo o di materiale protesico;
  • Costruzione vaginale in uomini che vogliono diventare donna, o che perlomeno hanno particolari condizioni di intersessualità. Nell’ultimo caso stiamo parlando di persone che non hanno una sessualità definita e desiderano averne una stabilita. Il caso più vicino è la sindrome di Morris, oppure sindrome da insensibilità agli androgeni.

Come si effettua la Vaginoplastica

La vaginoplastica prevede:

  • Preparazione, togliendo i vestiti e ponendo un camice.
  • Accomodamento su di un lettino operatorio.
  • Anestesia con annessa attesa di attivazione.
  • Operazione alla vagina.

L’operazione della vaginoplastica ha di solito una durata da 1 a 2 ore, basandosi ovviamente sulla difficoltà dell’operazione, infatti, più è difficile lo scopo dell’intervento, e più lunga sarà la sua durata. La vaginoplastica sarà ad opera dei chirurghi plastici. 

Alla vaginoplastica sono legate diverse tecniche chirurgiche, ed ognuna di queste viene scelta in base allo scopo dell’intervento ed alla preparazione medica, per cui non sono casuali.

Anestesia

Per effettuare una vaginoplastica può essere scelta un’anestesia locale, oppure un’anestesia generale. Sarà il chirurgo a fare questa scelta, in base alla difficoltà dell’operazione, all’età del soggetto ed alla sua esperienza medica. L’anestesia, così come per ogni operazione, viene effettuata dall’anestesista. 

L’anestesia generale prevede l’addormentamento totale del soggetto, per cui risulterà del tutto incosciente.
L’anestesia locale, avrà invece un paziente cosciente, che però, allo stesso tempo, non sentirà dolore. I farmaci saranno somministrati durante l’anestesia mediante iniezione a livello pubico.

Tecniche Chirurgiche

Abbiamo spesso citato l’esistenza di varie tecniche adoperabili per la vaginoplastica, ebbene, vediamo quali sono:

  • Tecnica di chirurgia ricostruttiva, per eliminare chirurgicamente o mediante trattamento radioterapico, escrescenze tumorali od ascessi.
  • Tecnica chirurgica Mclndoe, che viene impiegata solitamente per innesto di tessuto omologo.
  • Tecnica chirurgica adoperando un catetere foley, o vaginoplastica a palloncino, che permette la creazione della vagina laddove inesistente; si parla di neovagina.
  • Tecnica chirurgica di Vecchietti, che permette la cura dell’agenesia Mülleriana.

Rischi della Vaginoplastica

In seguito ad una vaginoplastica, possono esserci anche effetti contrari complicanze, nonostante ciò, i rischi sono molto bassi. Nel complesso possiamo comunque parlare della vaginoplastica in quanto operazione sicura. 

I rischi annessi, sono i classici di ogni operazione chirurgica generica, con l’aggiunta di ulteriori rischi specifici, e quindi tipici della vaginoplastica.

rischi generici sono:

  • Elevata perdita ematica nel corso dell’operazione.
  • Infezione dovuta all’incisione chirurgica.
  • Grave trombosi venosa.
  • Reazioni contrarie all’anestesia.
  • Sviluppo di cicatrici ben visibili.
  • Sviluppo di gravi coaguli di sangue.

rischi specifici sono:

  • Lesioni a nervi posti nelle vicinanze della vagina.
  • Collasso della vagina.
  • Gonfiore clitorideo che può portare a necrosi.
  • Prolasso della vagina.
  • Incontinenza urinaria.
  • Maggiore predisposizione a contrarre infezioni urinarie.

Controindicazioni della Vaginoplastica

Alla vaginoplastica sono legate anche delle controindicazioni, per cui l’esecuzione dovrebbe essere evitata da:

  • Donne in gravidanza o che intendono averne una, in quanto l’operazione prevede modifiche vaginali, che genererebbero eccessivo dolore in fase di parto, rendendolo il doppio difficoltoso.
  • Soggetti portatori di patologie croniche patologie cardiache, in quanto si evince che il loro stato di salute non è già di per sé buono, per cui affrontare un intervento come la vaginoplastica, potrebbe portarli ad esiti addirittura mortali.
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