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Disortografia: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Disortografia: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Risultante essere una patologia costituita dalla preponderante complessità di comprendere la scrittura in compresenza di regolare quoziente intellettivo, è la Disortografia.

Che cos’è la disortografia?

Quest’ultima risulta comune delle esperienze a scuola e dell’istruzione, in mancanza di modificazioni neurosensoriali che diano spiegazione a codesta complessità. Le tracce maggiormente visibili di una probabile disortografia risulta essere eliminazione di lettere e parole, surrogazione di grafemi, cambiamento di grafemi, lapsus di divisione oppure congiungimento di parole.

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Nell’ambito scolastico l’infante va contro alla complessità di trascrivere le parole dalla lavagna piuttosto che in qualsiasi compito. Succede solitamente che durante il dettato rimangano dietro a differenza degli altri alunni, non avendo modo di mantenere la velocità. Tracce di scoraggiamento e ridotta sicurezza in se stessi risultano legati alla complessità, solitamente non facente parte dei soggetti di età adulta.

La disortografia, difatti, causa un preponderante dispendio di energia all’interno dei compiti, provando fatica e comportando nello stesso svogliatezza e disattenzione. Risulta contigua la coesione con ulteriori complessità, specialmente di lettura e di calcolo matematico. Ulteriori tracce cui bisogna prestare attenzione riguardano la complessità di parlare e la compresenza di fastidi della comprensione fra gli ulteriori familiari.

Risulta essere pertanto un fastidio caratteristico della scrittura, costituito dall’assente rispettabilità delle regole di modificazione della parola nella scrittura, non coesa all’assente allenamento oppure al mancato quoziente intellettivo, motorio e dei sensori. Codesto fastidio comporta, dunque, complessità nell’eseguire in maniera giusta i rumori che fanno parte delle parole in simboli, facendo seguito alle giuste regole ortografiche.

Il fastidio subentra in modo preponderante attorno alla secondaria annualità scolastica, e dunque quando il bambino ha dai 7 agli 8 anni. Le capacità compromesse per una giusta scrittura risulta essere:

  • coordinamento motorio
  • orientamento
  • redazione spazio-temporale
  • coordinamento oculo-manuale
  • interiorizzazione dello schema del corpo
  • funzione mnemonica a sequenza
  • linguaggio
  • senso di ritmicità
  • procedimento di simbolizzazione
  • potenzialità discriminatorie
  • transcodificazione suono-segno
  • competenza ortografica

L’infante affetto presenta solitamente:

  • ridotte potenzialità percentili e discriminatorie della vista e dell’udito
  • assenza oppure deficit organizzativo e d’integrazione spazio-temporale
  • ridotta potenzialità di simbolizzazione grafica
  • complessità nel parlare
  • predominanza laterale non correttamente appresa

Cause della Disortografia

L’infante affetto da disortografia presenta complessità nell’utilizzo delle meccanizzazioni dei differenti procedimenti che danno possibilità di scrittura. Codesti meccanismi difficoltosi risultano legati a molteplici funzionalità cerebrali e vengono presentate quale mancanza di integrazione fra le peculiari reti coese alla lettura e comprendimento.

Poiché si arrivi ad un utilizzo giusto del linguaggio scritto risultano essenziali le potenzialità totali inerenti alla diligenza, alla funzione mnemonica, allo spazio e al tempo, alla potenzialità sequenziale, alla cogitazione e alla redazione di ragionamenti, fattori non inseriti nel procedimento di scrittura dell’infante affetto.

Spesso codeste problematicità risultano evidenziabili nel corso della scuola dell’infanzia e si proliferano nel corso temporale. Risultano non evidenziare oppure visti come comuni complessità evidenziate nel corso dell’assimilazione, sebbene nel caso di prolungamento, tendano ad accrescersi e dunque comportare stento nella scrittura. Molteplici ricerche fanno fede al fattore genetico.

L’eventualità di essere affetti da disortografia risulta elevato negli infanti cui familiari manifestano codesto fastidio legato all’assimilazione, con eventualità maggiori fra i gemelli.

Sintomi della Disortografia

Eventuali sintomatologie della patologia risultano legate a sbagli di:

  • disordine fra fonemi similari, difatti la persona tende ad avere insicurezza nel confondere i rumori delle lettere dell’alfabeto che risultano similari come suono, quali f e v, t e d, b e p, l ed r
  • disordine fra grafemi similari per quanto concerne la morfologia, difatti la persona prova complessità nell’accettare i segni dell’alfabeto aventi similarità nella conformazione, quali b e p
  • trascuranza, difatti la persona trascura determinate parti della parola, come per esempio la consonante doppia, la vocale intermedia e la consonante intermedia
  • svolta, difatti il bambino tende a cambiare la successione dei rumori internamente alle parole, come per esempio, semaforo piuttosto che semaforo

Risulta pertanto opportuno differenziare la disortografia dalla disgrafia. Quest’ultima risulta essere un fastidio della ritmicità neuromotoria della scrittura, coesa dunque all’accertamento della grafia, della forma e della scrittura a mano.

Subentra sporadicamente e riguarda prettamente la scrittura. Contrariamente, la disortografia risulta coesa all’uso della lingua vera e propria.

Tende difatti ad essere visto quale confusione di comprendere il testo scritto, causa della carenza di funzionalità dei fattori pecualiri del procedimento di scrittura, moventi della transcodificazione della lingua parlata in quella scritta.

Diagnosi della Disortografia

La diagnosi risulta eseguibile solitamente a seguito della fine del secondo anno di scuola primaria. Durante codesta fase, difatti, tende ad essere concluso il periodo d’istruzione formale a quella di scrittura ed evidenzia un abbassamento evidente della volubilità interindividuale nelle tempistiche di apprendimento della scrittura.

La diagnosi, svolta da specialisti dell’ambito attraverso esami, incrementa la possibilità di comprendere i problemi alla base. Gli specialisti che svolgono codesta diagnosi risultano essere solitamente neuropsichiatri infantili, psicologi e logopedisti.

Rituale di redazione consiste in:

  • comprendere la compresenza oppure mancanza di fattori neurologici
  • redigere la compresenza oppure mancanza di assenza dell’udito e della vista
  • questionario psicodiagnostico al fine di comprendere l’equilibrio emotivo dell’infante
  • comprensione neuropsicologica con test standard inerenti al quoziente intelettivo, alla lettura e alla velocità della stessa per quanto concerne testi, parole oppure altro, scrittura per quanto concerne il dettato ortografico e calcoli che siano scritti oppure in mente

Il rito comune deve essere congiunto a:

  • redazione delle capacità linguistiche e metafonologiche
  • redazione della comprensione del testo
  • redazione neuropsicologica della funzionalità mnemonica e delle capacità prassiche

Possibili cure della Disortografia

Codesta patologia, sebbene sia legata a moventi congeniti non contraccambiabili, spesso varia a seconda del soggetto e della complessità della mancanza, abbassandosi con corrette operazioni di abilitazione che permettono di giungere ad un allentato e progresso avanzamento, il quale solitamente, non causa la remissione complessiva del fastidio.

Per quanto concerne la disortografia vi sono cure all’interno del quale l’addestramento tende ad essere evidente e all’interno del quale ci sono eventualità contigue di attività conferite sull’esito. La cura tende ad essere svolta a duplici livelli, in base alla complessità del problema e all’età dell’infante.

I livello

In base alle peculiarità cliniche del bambino, risulta opportuno abilitare nuovamente le competenze fonologiche e metafonologiche. Dunque bisogna farsì che l’infante giochi con i suoni, mediante attività di congiungimento fonemico e segmentazione fonemica.

Deve inoltre evidenziare il suono all’inizio e alla fine della parola e capire l’eventuale presenza di rime. Ulteriore esercizio prevede l’apprendimento della mappa dei suoni, incentivando la transcodifica segno-suono, compromettendo i procedimenti fonetici e visuo-spaziali. L’alunno dunque deve svolgere esercizi per quanto concerne l’evidenziazione visiva del grafema, mediante il procedimento di nozioni visuo-spaziali e deve congiungerlo al rumore annesso.

Si inizia il tutto con le vocali, successivamente al quale lo si inizia ad approcciare alle consonanti lunghe e a quelle chiuse. Successivamente all’aver esposto il grafema bisogna focalizzarsi sull’aggregazione di fonemi mediante la lettura di dittonghi e successivamente alle sillabe dirette e inverse.

Risulta possibile usare lettere mobili e successivamente parole. Colui che svolge riabilitazione, in base alle situazioni, redige l’esercizio scegliendo il quantitativo e il tipo di lettere che il bambino deve usare. La lettura delle parole ha inizio con parole bisillabe piane, all’interno del quale vi sono consonanti continue, scritte in stampatello maiuscolo di colorazione differente a differenza delle vocali, al fine di agevolare il procedimento di congiungimento suono-segno e di agglomerazione.

L’alunno deve poi dedicarsi alla scrittura della stessa parola con lettere mobili da separare, selezionare e porre in successione. Alla fine deve trascrivere il tutto a penna. Susseguentemente, le parole risulteranno di difficoltà araldica. Per quanto riguarda invece l’apprendimento dei complessi sillabici con transcodificazione maggiormente difficoltosa, gli stessi tendono ad essere compresi con maggior facilità nel caso dovessero essere creati, assieme all’alunno, schemi che esprimano il suono con l’agglomerazione di foto e siano legati all’ortografia. Risulta essenziale rinforzare la discriminazione ed il suono del complesso ortografico, ragionando sulla sonorità.

Susseguentemente, risulta corretto svolgere attività che permettano di rinforzare la coesione suono e grafema, evidenziando il complesso ortografico internamente alle parole scritte con l’annessa sonorità. Alfine, si svolge attività al fine di essere capacità di riconoscere l’ortografia e la scrittura della parola. Le capacità di lettura e trascrizione scritta vengono incrementate allo stesso tempo, dunque, hanno la potenzialità di agevolare ulteriormente l’ortografia. Per quanto concerne la trascrizione scritta di parole, si raccomandano dei marcatori sillabili in coesione a cadauno complesso sillabico.

Per quanto concerne invece la trascrizione scritta di frasi vengono usati marcatori lessicali, ottimali al fine di sillabare ciascuna parola ed ovviare i peculiari sbagli di ricongiungimento oppure di segmentazione non corretti. L’utilizzo dei marcatori agevola la riduzione del complesso mnemonico agevolando positivamente l’alunno per quanto concerne la concentrazione delle funzionalità di cognizione peculiari della lettura e della scrittura.

II livello

L’attività di codificazione giusta delle parole presenti il rumore doppio consistono in un’attività di suddivisione in sillabe. L’abbassamento degli sbagli nell’utilizzo dell’apostrofo risulta essere probabile con l’incremento dell’argomentazione ortografica e semantica e con l’allargamento del lessico ortografico.

Al fine di apporre in modo giusto il grafema H peculiare del verbo avere oppure l’accento superficialmente alla E nel caso del verbo essere risulta essenziale che il bambino comprenda le capacità di grammatica, mediante attività con guide. L’accento risulta evidenziabile con maggior esemplicità nel caso di esercizi fonologici al fine di evidenziare la sillaba tonica.

Per quanto concerne i suoni omofoni, risulta essenziale attuare la memoria. L’incremento della conoscenza di parole risulta essenziale al fine di identificare con rapidità la parola ed agevolare le capacità di:

  • fluidità verbale
  • esattezza, velocità di lettura e scrittura e comprensione
  • esattezza dell’ortografia

Le attività che permettono di apprendere l’ortografia delle parole permette il riconoscimento rapido, affinché risulti possibile leggere con scorrevolezza e dunque trascrivere in modo giusto un brano e testo.

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