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Algodistrofia: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Algodistrofia: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Risultante essere una patologia cronica costituita dalla dolenza preponderante e contigua, causa della scorretta funzionalità ed impotenza delle braccia e delle gambe è l’Algodistrofia.

I principali moventi di tale condizione ad oggi tuttavia non sono noti. Determinati specialisti hanno affermato che alla base di tale patologia vi è la scorretta funzionalità della sistematizzazione del corpo umano, dunque cervello, difese immunitarie e flusso sanguigno.

Conosciuta ugualmente col denominativo di sindrome dolente, l’algodistrofia risulta essere una patologia cronica che risulta connessa all’eccessiva dolenza alle articolazioni delle braccia e delle gambe. Ulteriori aree del corpo che tendono ad essere affette da algodistrofia risultano essere le mani ed i piedi.

Cause dell’Algodistrofia

Ad oggi, sebbene vi siano molteplici ricerche scientifiche, il movente causa dell’algodistrofia risulta essere sconosciuto.

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Spesso si allega a tale patologia la scorretta funzionalità dei sistemi del corpo, come:

  • Sistema nervoso centrale, e dunque encefalo e midollo spinale;
  • Sistema nervoso periferico, e dunque complesso di nervi e cellule nervose;
  • Sistema immunitario, e dunque complesso di organi e cellule aventi la funzione di salvaguardare il corpo da eventuali virus, battericidi e funghi;
  • Sistema circolatorio sanguigno, e dunque gruppo di arterie e vene, che porta il sangue all’interno del corpo;

Tuttavia, analizzando il movente di base della condizione, gli specialisti attestano che essa risulta solitamente legata ad infortuni, ad esempio: fratture alle ossa, ustioni, bruciature, lesioni e distorsioni alle articolazioni. Specialisti del campo hanno evidenziato un duplice complesso di algodistrofia, e dunque: l’algodistrofia I e l’algodistrofia II.

Ciò che differenza quest’ultime risulta essere la subordinazione all’antecedente contrattura avvenuta nei confronti del cervello. Questo perché ogni avvenimento prevenuto dalla contrattura risulta legato all’algodistrofia II, contrariamente ai fattori di algodistrofia I che non risultano prevenuto da contratture al cervello.

Anticamente, determinati specialisti del campo hanno affermato la possibilità che tale condizione subentrasse a seguito di componenti di gene. Ciò nonostante, ricerche hanno attestano che ciò è falso in quanto non hanno evidenziato congiunture fra l’algodistrofia ed i fattori genetici.

Ulteriori patologie, invece, sostenevano che l’algodistrofia e la dolenza risultava connesso a fastidi psichici. Ad oggi, tale sistema non risulta essere ritenuto rilevante.

Sintomi dell’Algodistrofia

Le peculiari sintomatologie risultano essere la dolenza alle articolazioni degli arti superiori ed inferiori. La dolenza risulta solitamente essere preponderante e contigua. Difatti, molteplici soggetti tendono a ritenerla brusca.

La dolenza spesso continua per svariate settimane sebbene possa andare via da sola e subentrare successivamente con eguale improvvisazione. Solitamente gli specialisti tendono ad utilizzare le terminologie di allodinia ed iperalgesia al fine di parlare della dolenza.

Nel campo medico, tali terminologie risultano connesse alle stimolazioni causa dolenza. Nel primo caso, il soggetto presenza dolenza successivamente alla stimolazione leggera. Contrariamente, nel secondo caso il soggetto si presenta alquanto sensibile alle stimolazioni dolenti.

Spesso, alla dolenza cronica si aggiunge:

  • Il singolare senso di separazione fra l’area dolenza e la totale articolazione;
  • Il singolare senso che l’arto avente dolenza si presenti di maggior grandezza rispetto a quello non affetto da dolenza;
  • Mutazioni cutanee, specialmente nelle zone dove il soggetto presenta dolenza;
  • Mutazioni dei capelli e delle unghia;
  • Irrigidimento e rigonfiamento delle articolazioni;
  • Immobilità e spasmi muscolari;
  • Complessità nel compiere movimenti;
  • Insonnia;
  • Ipersensibilità alle ossa;

Spesso, tale condizione risulta annessa ad infezioni della cute, ulcere cutanee, atrofia muscolare e contratture muscolari. Ulteriori complicazioni risultano connesse all’accrescimento di stati d’ansia e compressione. Per tale motivazione, in tal caso, risulta opportuno chiedere consulto specialistico, soprattutto nei momenti in cui la dolenza è contigua e pertanto compromette l’avvenimento delle regolari funzioni giornaliere.

Possibili cure dell’Algodistrofia

Ad oggi, tale patologia non presenta trattamenti preponderanti, sebbene vi siano cure che permettano di affievolire la dolenza e le corrispettive sintomatologie ad essa connesse.

In tal caso, si ricorre alla fisioterapia, farmacologia e psicologia.

Fisioterapia

In tal caso, bisogna che il soggetto svolga riabilitazione al fine di incentivare il flusso del sangue e dunque il moto delle articolazioni nonché la flessuosità ed il vigore muscolare. La finalità di tale trattamento terapico conferisce al soggetto affetto da algodistrofia di attuare le regolari funzionalità giornaliere ovviando il subentro della dolenza. Sebbene la fisioterapia si presenti alquanto efficiente, gli specialisti tendono a prescrivere il consulto fisioterapico.

Trattamento farmacologico

Fra i prodotti farmacologici maggiormente consigliati, vi sono:

  • Antinfiammatori non steroidei, aventi la capacità di lavorare sull’infiammazione e dunque abbassare la dolenza, come aspirina, ibuprofene e naprossene;
  • Corticosteroidi, come il prednisolone ed il metilprednisolone;
  • Anticonvulsivanti, e dunque la gabapentina e la pregabalina, aventi la capacità di trattare l’epilessia;
  • Antidepressivi triciclici, al fine di trattare la compressione, dunque l’amitriptilina e la nortriptilina;
  • Oppioidi, e dunque l’oxycontin, la morfina, l’idrocodone ed il fentanyl, in quanto preponderanti farmaci calmanti aventi effetti collaterali come, voltastomaco, rigurgito, cavità orale essiccata, spossatezza, compressione, amenorrea e malfunzionamento erettile;
  • Antagonisti del recettore NMDA, ad esempio il destrometorfano e la ketamina;
  • Anestetici locali, come la lidocaina;

Trattamenti terapici psicologici

E dunque trattamenti che permettono di trattare problematicità connesse all’algodistrofia come, compressione, stati d’ansia, fastidi post-traumatici da esaurimento, ecc.. Solitamente risulta consigliato il ricorso a trattamenti terapici cognitivo-comportamentale.

Ulteriori terapia curative risultano essere:

  • Il freno del sistema nervoso simpatico, attraverso punture che permettono di frenare la funzione dei nervi del sistema nervoso simpatico. In tal modo di abbassa la preponderanza dolente;
  • La dimpatectomia, e dunque l’eliminazione dei complessi presenti nel sistema nervoso simpatico, abbassando pertanto la preponderanza dolente;
  • La stimolazione del midollo spinale, e dunque l’inserimento di elettrodi stimolatori superificialmente alla spina dorsale che permettano di mettere in funzione gli elettrodi;
  • Pompe intratecali, e dunque aggeggi adoperati al fine di utilizzare ridotti quantitativi di prodotti farmacologici calmanti e lassativi all’interno del liquorcefalorachidiano. In tal modo risulta possibile abbassare la potenza del senso dolente;

Diagnosi dell’Algodistrofia

Tale condizione risulta alquanto difficoltosa da decifrare e le motivazioni risultano varie, come:

  • Mancanza di una diagnosi peculiare;
  • Sintomi similari ad ulteriori fattori patologici;
  • Moventi non evidenti;

Per tale motivazione risulta opportuno sottoporre il soggetto a:

  • Anamnesi, al fine di evidenziare la sintomatologia, e dunque il movente causa della dolenza contigua e preponderante;
  • Analisi del sangue, al fine di ovviare eventuali patologie infettive;
  • Risonanza magnetica nucleare, al fine di ovviare sintomatologie connesse alla compresenza di problematicità ossee e tessuti mollicci;
  • Raggi X, al fine di ovviare sintomatologie legate a problematicità articolari ed ossee;
  • Test di conduzione nervosa, al fine di ovviare sintomi connessi a danneggiamenti ai nervi;

In tal caso, dunque la risoluzione della condizione risulta differente a seconda del soggetto affetto. Questo perché vi sono determinati soggetti che hanno risultati rapidi dai trattamenti curativi cui sono sottoposti ed ulteriori che invece non hanno riscontri positivi.

Per tale motivazione, laddove il soggetto si sottopone ai trattamenti terapici sin dall’inizio della condizione, il soggetto può beneficiare di risultati rapidi e durevoli. Tuttavia, la comunità della scienza ritiene che il mettere in evidenzia i principali moventi agevoli i processi di risoluzione della condizione.

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