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Emicrania: che cos’è, sintomi e differenze con Aurea e senza

Emicrania: che cos'è, sintomi e differenze con Aurea e senza

L’emicrania risulta essere una delle conformazioni maggiormente comunitarie di cefalea. Solitamente, tende ad essere delineata sotto forma di dolenza acuto-pulsante, la quale insorge pian piano nell’area antecedente o su una zona del capo.

La zona laddove tende a localizzarsi la dolenzia può variare zona ed accrescere in maniera progressiva di vigore. Ciò è noto come attacco emicranico. Secondariamente, la dolenza tende ad associarsi ad un dolore acuto di tipo pulsante, che termina col compromettere l’area della fronte (frontale e tempia).

La cefalea tende a manifestarsi con colpi ripetuti, che tendono a presentarsi con ripetizione alquanto instabili: da rari eventi nel decorso annuale a 2/3 peggioramenti settimanali. Tale attacco emicranico tende a durare certe ore o, in occasioni maggiormente pesanti, durare per giorni. Taluni soggetti hanno in aggiunta ulteriori sintomatologie, tra cui senso di vomito e percettibilità alle radiazioni luminose.

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Codesta struttura di emicrania primaria tende ad essere comunitaria nelle donne, colpendo soggetti di tutte le età e riconoscendo una apprestamento domestico. Nonostante la cefalea possa danneggiare ponderatamente lo stato qualitativo vitale, fortunatamente sono presenti cure e metodologie efficienti al fine di gestire il malessere, i quali tendono a preavvertire e razionare le difficoltà.

Emicrania con e priva di Aura

La cefalea raffigura un complesso di emicranee associate da dolenza localizzata al capo, la quale tende a caratterizzarsi per:

  • Unilateralità: la dolenza interessa solamente una zona del capo, seppure sono presenti avvenimenti bilaterali;
  • Dolenza acuta di tono pulsante, al fine di diminuire o ostacolare la comune funzione giornaliera;
  • Attitudine ad aggravarsi col moto (contrariamente all’emicrania che provoca tensione e di cui ne ricava provvidenza);

Si identificano diversificati sottospecie di cefalea, seppur le due conformazioni maggiormente comunitarie sono raffigurate dalla cefalea senza Aura e dalla cefalea con Aura. L’aura tende a definire un complesso di sintomatologie ribaltabili neurologiche, delineate da uno scotoma scintillante, un impedimento della visuale che preannunzia un colpo di cefalea, probabilmente causato da depressione corticale.

La cefalea con Aura tende a presentarsi dunque con segnalazioni di avvertenza, che preannunziano a gradi (dai 10 ai 30 minuti) o conducono il colpo di cefalea a tutti gli effetti. Le espressioni comunitarie che si aggregano all’aura risultano essere sintomatologie visive alquanto ribaltabili: lievi accecamenti (similmente agli abbagliamenti constatati successivamente all’aver prefissato durevolmente una sorgente luminosa), lampi scintillanti geometrici, privazione visiva in una zona delimitata del bulbo oculare, offuscamento e annuvolamento della visuale.

Saltuariamente, nel decorso del colpo di emicrania con Aura, subentrano anche sintomatologie tra cui impedimenti dell’espressione reversibile (da comprendersi come complessità di spiegarsi), rigidezza della cervice o della falda, senso di formicolamento e irrigidimento o complicanza nelle movenze di una parte esterna.

In una conformazione caratteristica – nota anche come aura emicranica priva di emicrania e rinomata anche come cefalea silenziosa – manifestano sintomatologie tipiche dell’aura seppur manchi la consecutiva manifestazione del colpo di cefalea.

Sintomatologie dell’emicrania

L’emicrania risulta essere uno sconvolgimento articolato, contraddistinto da una elevata instabilità medica e successivo a diversificati componenti sfrenanti.
Il colpo di cefalea tende ad essere delineato per l’esistenza di perlomeno due delle susseguenti proprietà:

  • Individuazione monolaterale (occasionalmente bifronte);
  • Caratteristica pulsante;
  • Vigore medio o energico;
  • Inasprita da esercizio fisico quotidiano (o delimitante codeste caratteristiche);

I requisiti generalmente connessi alla cefalea risultano essere:

  • Senso di vomito: tende ad essere avvertito in congregazione ad una situazione di indisposizione comune e può essere susseguita da rigurgito;
  • Accrescimento della percettibilità: è possibile avvertirlo attraverso fotofobia (e dunque percettibilità a sorgenti luminose), fonofobia (percettibilità all’effetto acustico) e/o osmofobia (percettibilità alle fragranze). Per tale motivazione, molteplici soggetti affetti da cefalgia tendono a preferire il riposo in ambienti bui e silenziosi.

Ulteriori sintomatologie tendono a manifestarsi specie nel decorso di colpi di cefalgia. Codesti comprendono:

  • Riduzione della stratificazione di concentramento;
  • Traspirazione;
  • Tremiti e bianchezza;
  • Dolenza all’addome (la quale può essere associata a dissenteria);
  • Costante necessità di espellere urina;

Spesso, i colpi di cefalgia tendono ad essere preceduti da una sequenza di sintomatologie che tendono a presentarsi con conformità precedentemente ad ogni attacco; codesti malesseri clinicamente tendono ad essere delineati come sintomatologie prodromiche: come stanchezza, sonnolenza, irritabilità e propensione a cambiamenti di temperamento.

Non tutti i soggetti testano codeste sintomatologie nel momento in cui si manifesta un colpo di cefalgia e, solitamente, non servono tutti insieme in un singolo giro: i colpi tendono a manifestarsi con ripetitività, periodicità e potenza eccessivamente instabili da soggetto a soggetto. Le sintomatologie che accostano la cefalea scompaiono volontariamente, con la diminuzione della cefalea, e durano dalle 4 alle 72 ore, se non esaminati o governati con riuscita.

Nel momento in cui la cefalea senza Aura si riscontra per circa 15 gg mensili, per un lasso di tempo di circa 90 giorni, viene chiamata Cefalea cronica.

Sintomatologie dell’Aura

All’incirca ¹⁄³ dei soggetti affetti da cefalea manifestano sintomatologie ribaltabili e neurologici, che spuntano precedentemente che si presenti la cefalea. Le sintomatologie dell’Aura solitamente cominciano da 15 m ai 60 m precedentemente alla manifestazione dell’emicrania. Codeste comprendono:

  • Complicazioni visive reversibili: è possibile percepire sorgenti luminose vibranti, segmenti biancastri e scuri o a colori. Gli ostacoli visivi il più delle volte tendono ad essere identificati con un’area di cecità splendente, ossia un’adulterazione limitata dell’area visiva, che ha la capacità di intersecarsi con la potenzialità di un soggetto di concentrarsi nella lettura o nella guida;
  • Sintomatologie sensitive: Ipoestesia (riduzione della percettibilità e della corrispondente sentenza ad una specifica stimolazione), durezza o senso di intorpidimento tra cui punzecchiamento di spille e aghetti su nuca, falda o articolazioni;
  • Complicazioni di coordinazione: il soggetto attaccato da un colpo di cefalea con Aura tende a provare disorientamento o percepire un’assenza di stabilità;
  • Complicatezza a scandire bene le parole (reversibile);
  • Privazione di coscienziosità: solamente in situazioni rare.

 

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