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Sindrome di Takotsubo: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Sindrome di Takotsubo: che cos'è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Risultante essere un malessere solitamente momentaneo del muscolo cardiaco, che sottolinea sintomatologie dell’infarto e che comporta una periodo di stress ed emotivo alquanto rilevante, è la sindrome di Takotsubo.

Che cos’è la sindrome di Takotsubo?

Quest’ultima risulta essere un paradigma di cardiomiopatia non ischemica, cardiomiopatia, in quanto si compone di una trasformazione anatomica del miocardio coesa ad un’innalzamento della funzionalità cardiaca. Non ischemica, in quanto non vi sono blocchi del reflusso sanguigno al miocardio.

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La sindrome di Takotsubo risulta essere inoltre conosciuto sotto il denominativo di sindrome del cuore infranto, sindrome da crepacuore e cardiomiopatia da stress. Le primarie spiegazioni della sindrome di Takotsubo sono risalenti agli anni ’90 e fanno parte di un gruppo di studio Giapponese.

Codeste spiegazioni sottolineano momenti preponderanti di esaurimento e stati emotivi che gravano sullo stato salutare del miocardio e comportano una dolenza momentanea. Risultante essere un termine giapponese che si ricollega ad una specie di pentola adoperata dai pescatori giapponesi per la cottura dei polipi, è Takotsubo.

Gli studiosi della ricerca hanno spiegato codesta sindrome affermando di aver dato un soprannome particolare alla dolenza, poichè, alle foto ecocardiografiche e alla risonanza magnetica, il ventricolo sinistro del soggetto presenta una conformazione similare al takotsubo per pescare i polpi.

Cause della Sindrome di Takotsubo

Il movente specifico della sindrome risulta non essere lampante. Le ricerche in merito hanno sottolineato che, in molteplici situazioni, la dolenza cardiaca risulta essere susseguente ad un momento di stress oppure ad un vigoroso stato emotivo.

L’ipotesi che spiega la coesione fra la sindrome di Takotsubo e i momenti di stress oppure di emotività presentano come soggetti gli ormoni adrenalina e noradrenalica.

Sembra difatti che la fuoriuscita di codesti ormoni, causa dell’esaurimento preponderante e dei vigori stati emotivi, abbia la capacità, in soggetti affetti, di causare stordimento al tessuto muscolare complementare del ventricolo sinistro del muscolo cardiaco e avvicendarne l’operosità della pompa sanguigna. Risulta opportuno affermare che la sindrome di Takotsubo intacchi soltanto soggetti genetici.

Questo costituisce il movente per il quale determinati soggetti manifestano un preponderante stato emotivo oppure un vigoroso esaurimento presentando malessere cardiaco. Studiando i differenti quadri clinici, i momenti di stress e di emotività alquanto coesi alla sindrome dii Takotsubo risultano essere:

  • decesso di una persona vicina
  • diagnosi di una patologia rischiosa
  • violenza domestica
  • mancanza di elevate percentuali di soldi
  • feste a sorpresa
  • discorsi
  • mancanza di posizione lavorativa e problematicità economiche
  • separazione o divorzio
  • esaurimento fisico quali attacchi d’asma, fratture ossee e operazioni chirurgiche

Risulta inoltre opportuno affermare che, fra gli eventuali trigger della sindrome di Takotsubo, fanno parte ulteriormente la somministrazione di prodotti farmacologici, come l’epinefrina, la duloxetina, la venlafaxina e la levotiroxina, la cui funzione risulta essere quella di innalzare le percentuali adrenaliniche e della noradrenalina all’interno del corpo. Codesta situazione risulta essere, inoltre, una specie di attestazione della posizione operata dalle catecolamine nel subentro della sindrome di Takotsubo.

Quanto la diversifica dall’infarto, risulta essere che nella sindrome del cuore ferito le arterie coronarie risultano percorribili. Ciò sta a simboleggiare che non presentano, all’interno, atromi che ostruiscano il reflusso sanguigno. Determinate valutazioni, nel popolo Occidentale, affermano che la sindrome di Takotsubo intaccherebbe qualsiasi soggetto che presenti sintomatologie di infarto.

Questo sta a significare che risulta essere una patologia non comunitaria. In aggiunta, ulteriori studi di statistica inerenti alla sindrome del cuore ferito hanno affermato che codesta risulta essere maggiormente presente nelle donne, soprattutto nei soggetti femminili in fase di climaterio.

Sintomi della Sindrome di Takotsubo

Le sintomatologie della sindrome del cuore ferito subentrano dopo un ridotto lasso temporale dalla situazione di stress ed emotività oppure dopo ore. Generalmente, le sintomatologie risultano svariate, e presentano:

  • dolenza al petto estemporanea e gravosa
  • dispnea
  • sensazione di collasso

La similarità di sintomatologie fra la sindrome e l’infarto del miocardio risultano essere un fattore da prendere in considerazione, specialmente in caso di diagnosi.

Generalmente, la sindrome risulta essere un malessere momentaneo, sprovvisto di gravosità. In sporadiche situazioni, ciò nonostante, risulta possibile diventi un malessere del cuore acuto, causa di complicanze, come edemi polmonari, ipotensione, aritmie e arresto cardiaco.

Nel caso dell’arresto cardiaco, la sindrome di Takotsubo risulta possibile sia letale. Susseguentemente ad un’ulteriore momento di esaurimento alquanto emotivo, la sindrome di Takotsubo subentra di nuovo. Risulta, ciò nonostante, una circostanza prettamente inabituale. La fuoriuscita estemporanea e sprovvista di sintomatologie come dolenza al petto e assenza di respirazione, risulta essere un vantaggioso movente al fine di telefonare il 118 ed avere assistenza specialistica.

Diagnosi della Sindrome di Takotsubo

La sindrome di Takotsubo risulta essere un malessere il cui quadro diagnostico necessita di differenti analisi. Di regola, difatti, al fine di evidenziarlo si ha necessità:

  • quadro clinico e test specifico
  • elettrocardiogramma
  • ecocardiogramma
  • coronarografia
  • risonanza magnetica al muscolo cardiaco
  • esame del sangue

Un trattamento diagnostico specifico risulta essenziale al fine di differenziare la sindrome del cuore ferito dall’infarto del miocardio, dai contraccolpi maggiormente pericolosi. Per quanto concerne la sindrome di Takotsubo, le sintomatologie subentrano solitamente successivamente ad una situazione di esaurimento oppure un vigoroso stato emotivo. Codesta peculiarità subentra dal quadro clinico del soggetto.

La funzione del cuore controllata mediante ECG risulta essere modificata, seppur non similmente all’infarto del miocardio. Gli esami del sangue non evidenziano quantitativi di enzimi relativi ad un danneggiamento al miocardio, danneggiamento e annessi enzimi che risultano essere peculiari dell’infarto.

Le arterie coronarie non risultano occluse e questo risulta visibile attraverso la coronarografia. Il ventricolo sinistro, evidenziato mediante l’ecocardiogramma e la risonanza magnetica, manifesta un allargamento e una funzione di contrazione manchevole nel caso di infarto del miocardio.

Possibili cure della Sindrome di Takotsubo

Sino a che il quadro diagnostico non risulta essere accertato, la cura della sindrome del cuore ferito risulta essere uguale a quello evidente nel caso di infarto. Ciò sta a significare che, durante lo stato d’avvio, il soggetto ha bisogno di trattamenti curativi che soltanto l’ospedalizzazione ha la capacità di conferire.

Successivamente all’aver redatto la diagnosi, dunque, il trattamento curativo risulta strutturato sulla somministrazione di prodotti farmacologici come ACE-inibitori, beta-bloccanti, diuretici e ricevitori dell’angiotensina, con la affinità di affievolire il sovraccarico lavorativo del muscolo cardiaco ed incrementare i sintomi manifestatosi. La sindrome non necessita di angioplastica coronarica con aggiunta di stent coronario e neanche di operazioni chirurgiche quali il bypass coronarico.

Codesti trattamenti curativi alquanto infestanti, difatti, risultano vantaggiosi solo nel caso di infarto del miocardio costituito dall’occlusione delle arterie coronarie. Ai soggetti che sono stati affetti da sindrome del cuore ferito, gli specialisti raccomandano di consultare uno specialista in tecniche di distensione e di controllo dell’esaurimento, al fine di apprendere le metodiche di controllo giusto delle condizioni emotive maggiormente vigorose e causanti esaurimento.

Conoscere le tecniche di gestione dell’esaurimento risulta essenziale al fine di salvaguardare il subentro della sindrome. Fra le svariate tecniche di controllo, rientrano le tecniche distensive e di rilassamento, lo sport e lo svolgimento di hobby da avvicendare al lavoro. Generalmente, la prognosi risulta essere positiva e vantaggiosa.

In mancanza di complicanze e nel caso in cui i trattamenti non dovessero essere idonei, difatti, i soggetti affetti da sindrome del cuore ferito stanno meglio dopo 30 giorni. Risulta opportuno affermare che, successivamente alle 6 settimane dall’avvio dei trattamenti curativi, risulta opportuna una visita ecocardiografica, al fine di considerare il procedimento di ripristino dello stato salutare del muscolo cardiaco.

In statistica, nel caso in cui l’ospedalizzazione dovesse essere rapida, l’eventualità di complicanze causa della sindrome del cuore ferito risulta essere ridotta.

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