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Eritema Polimorfo: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Eritema Polimorfo: che cos'è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Risultante essere un’ipersensibilità cutanea e della mucosa rispetto all’utilizzo di fattori infettivi e prodotti farmacologici è l’Eritema polimorfo. Tali chiazze della cute tendono a subentrare principalmente nelle aree delle mani, dei piedi e sul viso.

Lo stesso si cura successivamente alle sei settimane e la possibilità di ricaduta risulta alquanto improbabile. Tale patologia subentra nei soggetti di età inferiore ai 40 anni, anche se rilevanti sono le possibilità di subentro anche in età differenti.

Causa Eritema Polimorfo

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Il movente maggiormente contiguo causa dell’eritema polimorfo risulta essere:

  • infezione da herpes simplex virus di tipo 1 e 2;
  • l’utilizzo di prodotti farmacologici;

Nel primo caso risulta essere il movente maggiormente conosciuto e ricercato, subentrando nei 10 giorni antecedenti la formazione dell’eritema polimorfo. Tale DNA tende ad essere mosso dalle cellule delle difese immunitarie sino all’esterno dell’organismo, laddove spinge il responso immunitario a seguito della presenza di contratture della cute. Ulteriori fattori infettivi causa dell’eritema polimorfo tendono ad essere:

  • Virali, ad esempio: Adenovirus, HIV, Parvovirus B19, Coxsackievirus B5, EBV causa della mononucleosi, CMV;
  • Batterico, come mycoplasma pneumoniae, bartonella, salmonella, mybocabterium tuberculosis;
  • Fungino, come Istoplasmosi;

Fra le sostanze chimiche aventi la capacità di causare l’eritema polimorfo, vi sono:

  • i prodotti farmacologici, come FANS, Sulfamidici, Antiepilettici, penicillina;
  • Vaccini;

Ulteriori agenti ad esempio i raggi C, le temperature elevate e quelle gelide tendono ad essere causa delle allergie, e dunque di patologie sistemiche, ad esempio:

  • Lupus eritematoso;
  • Colite ulcerosa;
  • Malattia di Crohn;
  • Neoplasie maligne;

Sebbene risulti essere conosciuta la congiuntura con le infezioni erpetiche, il virus non risulta essere separabile dalle contratture dell’eritema polimorfo, che non risulta essere infettivo, dunque risulta probabile separare il DNA dell’HSV con metodologie del campo biologico molecolare sui tessuti della cute attraverso biopsia, procedimento adoperato nel campo dello studio.

Sintomi dell’Eritema Polimorfo

Vi è una duplice tipologia di eritema polimorfo, come:

  • Eritema polimorfo minor, che causa contratture cutanee a mani, piedi e viso, così come alle membrane mucose della cavità orale, dei genitali e della congiuntivite, senza alcuna sintomatologia autoctona;
  • Eritema polimorfo major, che causa contratture che non compromettono soltanto le aree delle mani, dei piedi e del volto così come le membrane mucose della cavità orale, dei genitali e della congiuntivite con conseguenti sintomatologie autoctone;

Tale eritema subentra senza alcuna motivazione e si propaga dopo circa una settimana, comparendo principalmente sulle mani e sui piedi per poi propagarsi sulle articolazioni e sulle aree del fisico e del volto.

Ha una tempistica che va dalle due alle quattro settimane. Tale contrattura della cute consiste in una contrattura eritematosa, composta da differenti chiazze tonde che si presentano piatte, papulose, aventi vescicole e bolle. Presenta una tonalità rossastra bruna, spesso presente anche nella sindrome di Steven Johnson, patologia costituita dalla cooperazione fra cute e mucosa.

In tale condizione, le contratture presentano un senso di bruciore. La membrana mucosa presenta vescicole che tramutano sotto forma di ablazione dolente, per poi essere coperta da una patina gialla soprattutto sull’area delle labbra sino a divenire crosticine.

Tali ulcere poste internamente alla cavità orale complicano l’attività di cibarsi ed abbeverarsi, causano rossore al bulbo oculare e contratture sui genitali, comportando dolenza e bruciore nel corso dell’orinazione. Durante tale eritema, il soggetto manifesta stati febbrili, dolenza alle articolazioni, malessere alla testa, ipersensibilità ai raggi solari con conseguente vista appannata causando sintomatologie e lesioni ai polmoni.

Diagnosi dell’Eritema Polimorfo

La prognosi riguarda lo svolgimento di test clinici. Laddove però vi sono incertezze a riguardo, risulta opportuno svolgere una biopsia attraverso lo svolgimento di test istologici al fine di ovviare patologie autoimmuni (come pemfigo e pemfigoide) oppure patologie infiammatorie (come patologie di Sweet e vasculite).

Trattamento curativo dell’Eritema Polimorfo

I trattamenti curativi prevedono l’interruzione del prodotto farmacologico equivoco, scelta alquanto complessa specialmente nel momento in cui il soggetto utilizza molteplici prodotti farmacologici. Laddove vi sia un’infezione, risulta opportuno svolgere una cura specifica per l’infezione. Laddove l’eritema compromette delle ridotte aree della cute risulta bastevole sottoporre il soggetto ad un trattamento terapico localizzato mediante l’utilizzo di prodotti antisettici e cortisonici dalla consistenza similare alla pomata.

Laddove invece si tratti di infezione alle mucose, risulta favorevole utilizzare collutori antisettici ed anestetizzanti.

Laddove il soggetto manifesti prurigine, si consiglia il ricorso a trattamenti curativi antistaminici nella cavità orale. Laddove l’eritema dovesse essere recidivo, risulta opportuno sottoporsi a trattamenti curativi antivirali al fine di salvaguardare la formazione di molecole, mediante l’utilizzo di Aciclovir e Valaciclovir, con dosi ridotte rispetto a quelle somministrate nel corso di eritemi acuti.

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