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Iatrofobia: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Iatrofobia: che cos'è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

A volte un leggero panico nei confronti della medicina in generale, può risultare fonte di derisione fra amici, ma nel momento in cui questa lieve paura tende a divenire costante ed ossessiva, possiamo parlare allora di iatrofobia. 

E questo è la iatrofobia, il timore nei confronti dei medici in generale oppure nasce quando si è consapevoli che a breve si avrà un incontro medico.

Che cos’è la iatrofobia?

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Il soggetto iatrofobico proverà timore per tutto quel che riguarda il mondo medico in generale, incluse strumentazioni e procedure, innescando come effetto primario la volontà di tenersene alla larga, cosicché il soggetto non vada più ad effettuare controlli medici od analisi vari, anche se in alcun modo dolorosi.

Quando si soffre di iatrofobia si innescherà una vera e propria condizione di sofferenza e malessere generalizzato. La forma di iatrofobia più comune è senz’altro l’emofobia, quale timore innescato dalla sola vista del proprio sangue; questa si prova durante una comune routine di analisi in ospedale, ma anche quando ci si ferisce e fuoriesce del sangue, anche in minimi quantitativi.

Gli esperti parlano della condizione in quanto sincope vasovagale, sarebbe a dire un innalzamento di pressione ed accelerazione dei battiti del cuore, con disattivazione del sistema nervoso simpatico, da parte del cervello, che porta alla sola conseguenza dello svenimento. Le forme comuni ulteriormente associabili alla iatrofobia sono 2, ovvero:

  1. Timore nei confronti dei farmaci
  2. Timore per il dentista.

Cause della iatrofobia

Si parla delle fobie in generali in quanto timori privi di fondamenta generate molto probabilmente da negative esperienze passate. Sono proprio queste a generare un violento impatto emotivo, lasciando indelebilmente un segno. Lo studioso Ivan Pavlov osservò però che le fobie vanno a svilupparsi in seguito ad un apprendimento associativo definito condizionamento classico. 

In genere la iatrofobia, che vuol dire proprio “timore per il medico“, viene sviluppata dal soggetto, perché pensa che questi possa diagnosticargli qualche patologia grave. Con questo si intende che anche un semplice prelievo, una visita medica od un esame di routine possono innescare nell’individuo questa paura irrazionale. All’origine vi può anche essere un trauma d’infanzia, ma anche la paura di contagiare patologie in ospedale.

A dispetto di ulteriori disturbi psichici, la paura nei confronti del personale medico, non permette al malcapitato di guarire o perlomeno tenere sotto controllo la paura. Risulta in questi casi fondamentale l’intervento di uno specialista competente, che sappia perfettamente come interagire con il paziente, ed aiutarlo a risolvere il problema.

Sintomi della iatrofobia

La iatrofobia tende a colpire il soggetto anche se non debba in prima persona effettuare analisi o perlomeno sottoporsi a visita medica. La sua manifestazione si ha anche dopo una comune visita, e parliamo di un concetto eterogeneo, che differisce molto da soggetto a soggetto.

I soggetti con forma più grave di iatrofobia arrivano addirittura ad avere timori nei confronti di un minimo contatto con droghe, o al solo pensiero di doversi sottoporre ad un test di auscultazione. Questo timore nei confronti dei medici e delle punture può determinare un possibile rischio per il soggetto, in quanto non andrà a fare un vaccino contro il tetano oppure non andrà a farsi curare dal medico se portatore di gravi patologie.

Diagnosi della iatrofobia

Diagnosticare la iatrofobia, come osservato, risulta tutt’altro che facile, in quanto la paura stessa porterà il soggetto a tenersi alla larga da qualsiasi centro medico od ospedale. Laddove lo specialista sia talmente bravo da riuscire in un impresa tale, per avere conferma della fobia, dovrà riscontrare precise caratteristiche, quali:

  • incremento della pressione arteriosa e manifestazione occasionale dei sintomi
  • accelerazione dei battiti cardiaci, raggiungendo valori alti

Anche se queste caratteristiche possono risultare rilevanti per la diagnosi della iatrofobia, lo specialista dovrà anche accertarsi sull’esordio di questa patologia, e quindi, mediante anamnesi, per scoprire la storia del paziente, così da capire cosa ci sia all’origine di tale fobia.

Possibili cure alla iatrofobia

Ad oggi è possibile ritrovare tutta una moltitudine di trattamenti per combattere le fobie, anche perché queste persone si recano in terapia psicologica proprio perché hanno bisogno di un sostegno professionale per trattare la paura.

Ci sono molte prove scientifiche che sostengono che per trattare e superare le fobie sia molto funzionante la terapia comportamentale cognitiva. Le tecniche di cui si avvale maggiormente questa tipologia di tecnica sono sicuramente quelle che favoriscono il rilassamento e l’esposizione alla fobia. Ma non finisce qua, perché è subentrata un’altra tecnica che va a combinare entrambe quelle sopra citate, e permette di contrastare la fobia. Stiamo parlando della desensibilizzazione sistemica.

La desensibilizzazione sistemica prevede che il soggetto venga esposto in maniera graduale alla sua fobia, ovviamente dopo precise istruzioni da parte dello psicologo, il quale andrà a fornire atteggiamenti utili di coping, nei riguardi nella situazione fobica. Principalmente sono impostate in questo modo le tecniche primarie per rilassare il paziente.

Laddove la fobia sia già arrivata ad uno stadio più grave, lo specialista andrà a richiedere uno trattamento a base di farmaci, da combinare ovviamente con la psicoterapia. 

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