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Grana Padano: che cos’è, valori nutrizionali e utilizzi in cucina

Grana Padano: che cos'è, valori nutrizionali e utilizzi in cucina

Noto ugualmente col denominativo di Piacentino, è il grana padano, e dunque prodotto lattiero caseario peculiare dell’Italia del nord. Discende precisamente dall’area presente fra il fiume Adda, il fiume Mincio, il fiume Po e la latitudine milanese.

Che cos’è il Grana padano?

Similmente al parmigiano reggiano, il grana padano risulta essere una tipologia di grana avente denominazione DOP dall’anno 1996. Tende ad essere estratto dal latte di vaccino ed il corrispettivo denominativo discende dalla peculiare riluttanza della pasta tosta e granosa, ricavata attraverso un prolungato procedimento di stagionatura in grandi conformazioni tondeggianti.

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La tonalità all’esterno della crosticina risulta essere di tonalità bruna, peculiarmente avente marchio a fuoco al fine di identificarne le peculiarità. Le caratteristiche nutrizionali del grana padano risulta essere modeste. Risulta essere un eccellente sorgente di calcio, fosforo e proteine ad elevato tasso biologico. Conferisce alti quantitativi di chilo calorie, di cloruro di sodio e di glutammato.

Il glutammato, adoperato largamente nell’ambito industriale dell’alimentazione, tende a formare un gusto particolare nel corso della stagionatura. La genesi del grana padano risulta collocabile attorno all’anno 1000 d.C.

L’evidenziazione risulta legata all’ordine monastico cattolico dei Cistercensi di Chiaravalle il quale, sottolineò l’agricoltura e l’allevamento vaccino. Naturalmente, i grossi pascoli conferivano preponderanti quantitativi di latte fresco. Data codesta essenzialità di conservare ottimamente e per lunghi lassi temporali il fluido animale, i monaci utilizzarono la caseificazione del caseus vetus, che soltanto durante il 1951 ha preso la denominazione di Grana Padano.

Il formaggio ottenne velocemente un eccellente successo. Determinati studi svolti nel 1334 menzionano il grana padano fra i cibi adoperati all’interno delle mense delle galee nell’ambito marittimo, contrariamente durante al 1477 fece parte del trattato sui formaggi dello specialista sabaudo Pantaleone da Confienza. La ricetta consiste nella mungitura adoperata 2 volte al dì.

Il latte utilizzato per produrre il formaggio resta crudo sebbene tenda ad essere parzialmente scremato. La cagliata ricavata tende ad essere sottoposta a fenditura in ridotte parti, sottoposta a spurgatura e riscaldamento a 55°C. La sostanza ottenuta tende pertanto ad essere suddivisa all’interno delle fascere. Tende successivamente ad essere intinto nella salamoia per 30 giorni. Successivamente all’averla scolata, le cagliate salate tendono ad essere sottoposte a processo di stagionatura in aree con temperatura non superiore ai 20° C e umidificazione dell’85%.

Presenta conformazione tondeggiante. La grandezza della conformazione non supera i 45 cm, contrariamente all’altura, la quale è pari ai 25 cm e il peso pari ai 40 Kg. Nel caso in cui il formaggio non dovesse avere peculiarità particolari, viene sottoposto ad eliminazione dei contrassegni di derivazione presenti sulle fascere.

Fattori di estimo per l’adeguatezza del formaggio, adoperati dalla commissione degli ispettori interni, risultano essere: la mancanza di buchi e il sapore peculiare del cibo. La sola singolarità risulta costituita dal grana trentino, costituito dall’uso di vacche pascolanti all’interno delle alpi.

Valori nutrizionali del Grana Padano

Risultante alquanto esemplificato da digerire, è il grana padano.

Per quanto concerne i valori nutrizionali, vi sono:

  • assenza di lattosio, sebbene venga ricavato dal latte
  • abbondanza proteica ad elevato tasso biologico
  • abbondanza di calcio e fosforo
  • abbondanza di riboflavina
  • abbondanza di retinolo equivalenti
  • apporto di grassi al di sotto del 32%
  • compresenza di colesterolo
  • ricchezza di calorie complessive
  • abbondanza di sodio
  • abbondanza di glutammato di sodio

La ridotta tracciabilità di lattosio risulta coesa alla prolungata stagionatura, nel corso del quale i microrganismi compromessi durante il procedimento adoperano il disaccaride per l’anabolismo cellulare.

Le proteine risultano in ridotta misura idrolizzate, dunque facili da digerire a differenza del latte. Calcio, fosforo, riboflavina, retinolo, grassi complessivi e calorie risultano essere l’esito dei quantitativi causa della deidratazione del formaggio.

Tuttavia, il grana padano tende a conservarsi perfettamente poiché avente compresenza di sodio e il gusto risulta essere dovuto al glutammato. Il grana padano risulta essere un cibo il quale, congiuntamente a prime pietanze oppure 1-2 volte ogni 7 gg sotto forma di piatto vero e proprio, permette di essere consumato in qualunque dieta.

La funzionalità peculiare risulta prevedere l’accrescimento dell’apporto di calcio e della riboflavina, causa per il quale si raccomanda l’uso durante la crescita. Risulta tuttavia opportuno ricordare che risulta essere un alimento dall’elevato quantitativo di sodio, colesterolo e glutammato.

Utilizzi del Grana Padano

Risultante essere un formaggio tosto, è il grana padano. La tonalità della pasta va dal biancastro al giallo pallido. Il gusto risulta peculiare, il sapore allettante e sottoposto a sapidità. Nell’ambito culinario tende ad essere adoperato grattugiato sebbene spesso venga utilizzato per la preparazione di ricette ed impasti.

Ulteriore uso lo vede accostato a molteplici tipologie di primi piatti, antipasti, contorni e pietanze. Risulta ottimale da consumare sotto forma di formaggio da pasto oppure come accompagnatore gastronomico particolare.

Ottimale da accostare a vini, quali: Amarone della Valpollicella, Barolo Spers e Marchese di Villamarina.

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